Aggiornato al 01/05/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

COERENZA POLITICA

(Dibattito Stanza 1)

di Giorgio Panattoni

 

A me pare che per rispondere alla domanda posta per il dibattito si debbano fare alcune considerazioni di fondo e in particolare affrontare il tema del governo del paese.

In altri termini, un conto è valutare la coerenza dei riferimenti ideali e di programma di ogni singolo partito e un altro è quello di valutare i comportamenti atti a creare le condizioni per il governo del paese, cioè la costruzione di una maggioranza parlamentare che permetta la governabilità.

Occorre, anche in situazione frammentata, costruire una maggioranza che obbedisce ad un approccio bipolare, richiedente la costruzione di un progetto di governo comune tra le forze che intendono proporsi per il governo del paese. Cosa puntualmente avvenuta sia nel governo precedente sia in quello attuale.

Per aiutare la discussione riporto di seguito alcuni numeri che possono illuminare la questione. Da un lato la consistenza di ogni singolo partito calcolata in percentuale dei componenti iscritti al gruppo parlamentare sul numero totale dei componenti della Camera dei Deputati, dall’altro la stima di voto riportata dagli ultimi sondaggi.

 

  1. DEPUTATI       ISCRITTI (%)        ULTIMI SONDAGGI (%)

FORZA ITALIA             15,7                                   5,1

FRATELLI D’ITALIA    5,5                                     7,6

LEGA                            19,7                                   33,2

CINQUE STELLE        34,3                                   18,6

PD                                  14,1                                   19,4

ITALIA VIVA                 4,1                                      5,3

LIBERI E UGUALI        2,1                                      2,1

ALTRI                            4,5                                        8,7

 

Da questi numeri diventano evidenti le seguenti considerazioni (alcune anche banali)

  • l’unica maggioranza di governo era LEGA-CINQUE STELLE, cosa puntualmente avvenuta
  • la Lega ha rotto l’alleanza per andare al governo da posizione di maggior forza, del resto esercitata anche nel governo caduto, manifestando grande coerenza (senza esprimere giudizi di merito su quanto avvenuto)
  • la coalizione di CENTRO-DESTRA, a trazione LEGA, secondo i sondaggi, avrebbe i numeri per governare. Da qui la pressione per andare alle elezioni subito. Anche in questo caso grande coerenza.
  • Nella composizione attuale l’unica alternativa era costituita da una coalizione CINQUE STELLE-PD, perdente, secondo i sondaggi, in caso di elezioni.
  • l’alternativa era dunque costruire un governo di centro sinistra oppure uno di centro destra a trazione Lega, indicendo le elezioni con il sistema elettorale attuale (premio di maggioranza).
  • Lo scontro era dunque su progetti politici contrastanti, fortemente antagonisti su temi molto rilevanti (Europa, immigrazione, sicurezza, giustizia, etc.)
  • la scelta di fondo era dunque SU QUALE PROGETTO POLITICO PUNTARE PER IL PAESE, costruendo la relativa coalizione.

A mio avviso dunque la COERENZA andrebbe valutata sulla rispondenza delle proposte di governo che ogni partito fa all’interno della COALIZIONE che si propone alla guida del, pese.

Questa coerenza è tradotta dal PROGRAMMA DI GOVERNO, che traduce la impostazione politica dei singoli partiti, tenendo conto che in una coalizione non si governa da soli e quindi occorre definire un equilibrio sufficientemente stabile nel tempo.

SU QUESTO DUNQUE OCCORREREBBE PORTARE LE ANALISI E I GIUDIZI SULLE SINGOLE POSIZIONI E RELATIVE COERENZE.

Il dibattito in corso nel paese mi pare traduca da una parte lo scontro tra progetti antagonisti, dall’altro il richiamo forte alle idee fondanti dei singoli partiti, che rivendicano la COERENZA delle proprie proposte di governo.

E’ il caso dei CINQUE STELLE, che addirittura rivendicano continuità rispetto al progetto fondante del movimento, è il caso del PD, che proietta una immagine riformista come sua tradizione.

Il paese deve essere governato, e le condizioni per farlo sono la costruzione di una COALIZIONE TRA DIVERSI. Molti esempi europei si potrebbero portare a supporto di questa tesi, che non riguarda la sola Italia, ovviamente.

Non dimentichiamo che questo avveniva ai tempi della DEMOCRAZIA CRISTIANA (SOCIALISTI, CATTOLICI REPUBBLICANI, LIBERALI) come è avvenuto nel governo dell’ULIVO, con l’accordo tra EX COMUNISTI E CATTOLICI, ADDIRITTURA CON RIFONDAZIONE COMUNISTA.

Quindi mi pare non ci sia molto di nuovo sotto il sole politico attuale.

Il problema è secondo me invece COME IL PROGETTO DI GOVERNO RISPONDE ALLE ESIGENZE DI UNA SOCIETA’ NUOVA, DIVERSA, E ALLE ESIGENZE DI ESSERE RAPPRESENTATI, COSA CHE PER MOLTI NON E’ PIU’.

E magari decidere, come scritto in altri interventi, che i partiti non sono più in grado di rappresentare qualcuno.

L’alternativa è star fuori, facciano gli altri, oppure inventare un movimento, cosa avvenuta in alcuni paesi europei (Spagna, Francia), con tutte le conseguenze del caso.

Le ricette sono molto diverse, e occorre scegliere.

GIORGIO PANATTONI

15 ottobre 2019

 

(Torna al dibattito alla Stanza 1)

 

Inserito il:15/10/2019 14:05:59
Ultimo aggiornamento:15/10/2019 15:00:19
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