Aggiornato al 01/05/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Jane Schleppenbach (Moses Lake, Washington, USA) - Flowers and leaves

 

Daniela Ronconi: la mia orchestra? 38 Fiori di Bach.

di Simone Quagliata

“Quando la vita ti serve un’opportunità su un piatto d’argento devi coglierla, altrimenti finisci per rammaricartene. La vita ne sa sempre più di noi.”

Daniela Ronconi

 

È stata definita dalla critica musicale una compositrice wellness, del benessere, ma a dimostrazione della grande umiltà che la contraddistingue nonostante l’ammirabile esperienza pluriventennale, se si chiede a Daniela Ronconi come la si può presentare, ci si sentirà rispondere – semplicemente – “Daniela”.

Con gioia ed onore ho avuto la possibilità di intervistarla. Sotto certi aspetti il nostro cammino di vita e professionale si assomigliano, motivo principe per il quale nutro da tempo molta stima per Daniela e per l’attività che svolge.

Soprattutto per “come” la svolge, per l’amore che mette in tutto quello che fa.

Dopo aver dedicato la propria vita all’attività di didatta, pianista e compositrice di colonne sonore per film e per opere teatrali, infatti, la professoressa Daniela Ronconi verso la fine degli anni ’90 compie una svolta professionale: diventa naturopata e si specializza in floriterapia.

Da oltre vent’anni è impegnata nella ricerca e nell’applicazione dei Fiori di Bach, nonché nella diffusione del loro utilizzo.

Daniela Ronconi è stata ideatrice della Emotional Therapy che consiste nel riequilibrare le percezioni emozionali attraverso l’utilizzo dei Fiori di Bach e della collana A good vibration. 

Il “Metodo Ronconi”, da lei ideato, la collana musicale A good vibration e gli scritti editoriali sono solo alcuni dei molti lavori che Daniela ha ideato e realizzato nel corso del tempo.

Lavori con uno scopo ben preciso: offrire alle persone l’opportunità di conoscere se stesse, concetto molto caro al Dr. Edward Bach.

Perché Daniela, su questo, è determinata: “l’uomo non può vivere bene quando non è se stesso!

Sentirla parlare è già di per sé terapeutico.

Il tono della sua voce, la pacatezza, la proprietà di linguaggio, le parole e gli esempi che utilizza (spesso e volentieri di connotazione musicale) sono un vero e proprio toccasana per chiunque ha la fortuna d’incontrarla e confrontarsi con lei.

Vent’anni d’amore per i Fiori di Bach: com’è nata questa empatia fra te e loro?

È nata in maniera del tutto spontanea e naturale in un periodo della mia vita in cui ho avuto e sentito la necessità di fare uso di questi Rimedi. Ho riscontrato immediatamente una risonanza fra me e loro, nel mio interno, con tutto ciò che era il mondo percettivo ed emozionale di quel che stavo vivendo in quel periodo. Ho percepito in questi Fiori un capitale d’Amore, ho sentito in loro tutto ciò di cui avevo bisogno. I Fiori hanno permesso il riequilibrio di stati d’animo antichi, vecchi e consolidati – purtroppo – dentro di me.

Musica e relazione d’aiuto. Musica e floriterapia: cos’hanno in comune?

Vi è un elemento molto importante che li accomuna: la vibrazione. È la frequenza, il mettersi in risonanza come un diapason, come uno strumento musicale.

La floriterapia è formata da 38 Fiori, ed è da tener presente che anche una piccola orchestra è composta in genere da 40 elementi! Siamo molto vicini, dunque. Ogni Fiore di Bach possiede una frequenza precisa che innesca una riaccordatura specifica. La stessa cosa fa l’elemento di un’orchestra. Ogni strumento musicale, nella partitura, ha inciso una valenza precisa e direzionale, una timbrica che il compositore vuole e desidera ottenere in quel modo ed in quel dato momento. Funziona allo stesso modo con i Fiori di Bach: loro riaccordano stati d’animo ed emozioni con una precisa indicazione naturale di genesi, di nascita.

Questo è il comune denominatore che vi è fra la musica e la floriterapia. Sono entrambe relazione d’aiuto.

A good vibration. In quale modo hai pensato e coinvolto i Fiori mentre componevi?

Il titolo di questa collana musicale parla chiaro, nasce da una “vibrazione buona”.

Questo me l’hanno insegnato proprio i Fiori di Bach, loro sono maestri nell’indicarci a come essere “buona vibrazione”. I Rimedi ci aiutano proprio in questo, a mantenerci in uno stato d’animo buono. Un’altra caratteristica di questa collana musicale è che ogni singola traccia è stata composta sempre ed esclusivamente quando sortiva in me il desiderio spontaneo di comunicare qualcosa con il cuore a chi poi l’avrebbe ascoltata, proprio come il nascere spontaneo dei fiori, i quali rispettano i tempi del Creato.

La prima parola che ti viene in mente pensando ai Fiori di Bach?

Possibilità. Opportunità. Equilibrio. Amore. Trasformazione. Guardare in alto. Avere radici profonde.

Fragilità: dono o condanna?

È un dono. Ci permette di vedere le cose emozionandoci, di osservare le cose con gli occhi del cuore.

“I Fiori di Bach agiscono solo per effetto placebo”: cosa rispondi?

Non sono d’accordo con questa affermazione in quanto in tutti questi anni di attività in qualità di floriterapeuta ho potuto constatare che alcune persone li assumevano, pur non credendoci, ottenendo dei benefici straordinari. Questo significa che il Fiore sa dove deve andare, sa cosa deve riaccordare anche senza la condizione della mente.

Come si svolge una consulenza con Daniela Ronconi?

Si svolge in maniera molto semplice. È un dialogo in cui Daniela ha il ruolo di ascoltare e si basa sulla semplicità e sull’essere propositiva, in modo tale che la persona si senta libera di esprimere i propri disagi interiori.

La consulenza è il non essere curiosi, è il mettersi “nelle scarpe dell’altro” e non solo “nei panni dell’altro”. È partire pensando a cosa puó fare Daniela per quella persona, capire di cosa ha bisogno, di cosa possono fare i Fiori per lei. La domanda è molto semplice: quali sono i Fiori di Bach giusti per riportare la persona alla sua naturalità e dolcezza? Questa è una consulenza con Daniela Ronconi. I presupposti sono il sentirci entrambi alla pari, sullo stesso piano. Daniela si mette a disposizione di chi, in quel momento, non riesce a stare bene.

Qual è il disagio che riscontri maggiormente fra le persone che chiedono il tuo aiuto?

Il senso di insicurezza, di inadeguatezza. L’aver perso la centratura in se stessi e il non sapersi più riconoscere perché, troppe volte, si è cercato nella vita di andare bene agli altri perdendo in questo modo la propria naturalità, la famosa “strada maestra”. Questo è ciò che riscontro maggiormente in chi si rivolge a me.

Parliamo di disturbi psichici: vi è un limite con la floriterapia?

Certo, come in tutto il mondo della medicina naturale. La floriterapia nasce per riportarci alla nostra naturalità e dolcezza primitive, per riarmonizzare l’equilibrio percettivo-emozionale della persona; nel momento in cui l’individuo si trovi a vivere un disagio psichico, allora la floriterapia può avere una grande valenza collaborativa e integrativa con la terapia farmacologica.

In un disturbo apparentemente non imputabile a cause psicologiche esterne, come si colloca la floriterapia?

Anche in casi come questi la floriterapia risulta di grande utilità in quanto può aiutare la persona a distanziarsi da abitudini comportamentali e di pensiero nocive. Non dimentichiamo che siamo noi stessi che ci abituiamo a pensare in un certo modo e a percepire il nostro esterno ed interno come fosse un protocollo. Diventa un’abitudine radicata. Il Fiore di Bach trasforma, ha la capacità di riportare la percezione emozionale al naturale, alla verità, alla realtà. Ci aiuta ad osservare il nostro esterno e il nostro interno con i colori veri, non con i colori con cui ci siamo abituati a vedere, a percepire, a sentire, a toccare, ad annusare.

Floriterapia: medicina del futuro?

Confermo. È “medicina integrativa”. Da molto tempo, oramai, osserviamo il disagio dell’uomo. Disagio inteso non solo come ambiente esterno, ma anche e soprattutto come ambiente interno.

La floriterapia è la medicina del passato, del presente e del futuro perché ci può aiutare ad essere noi stessi senza vergogna, senza paraventi nè recinzioni o filtri, ma con quella naturalità con cui siamo stati creati. Oltretutto questa branca della medicina complementare può essere integrata con tutte le altre discipline, non ha controindicazioni di nessun genere anche quando la persona sta affrontando un percorso farmacologico. Aiuta ad accettare tutto ciò che la vita ci mette davanti come il dolore e le difficoltà. E la vita non lo fa per cattiveria, innalza “segnali stradali” per darci l’opportunità di imboccare la nostra vera strada, quella che Edward Bach chiamava “strada maestra”. L’uomo si disequilibra perché non rispetta il proprio essere, perde la sua naturalità, la sua dolcezza, perde la sua strada maestra. E in quel momento comincia a non sentirsi bene.

Il Fiore di Bach ci aiuta a fare un percorso di trasformazione: dall’ostico al semplice e non dico facile, perché nella vita di facile c’è ben poco.

“L’armonia è la strada, la destinazione è l’equilibrio”, hai detto in una recente intervista televisiva. Cosa significa?

Ritengo che sia più facile per l’uomo comprendere quando è in armonia con se stesso e con gli altri. Quando un uomo vive così, raggiunge l’equilibrio. Anche la musica ce lo insegna: l’armonia è un insieme di più elementi, l’equilibrio è la centratura di questi elementi.

Se avessi la possibilità di confrontarti con il Dr. Bach, c’è qualcosa che vorresti chiedergli? Cosa gli diresti?

Bella questa domanda! Ho un cruccio…Chiederei al Dr. Edward Bach come mai decise di mettere il Rimedio Rock Rose nel paniere dei 12 guaritori e non in quello dei 7 aiutanti. Personalmente ritengo raro che una persona possa nascere con le problematiche per cui Rock Rose è stato trovato e indicato. Percepisco questo Fiore più come un “aiutante” che non come un “guaritore”.

Cosa gli direi? Può sembrare banale, ma in realtà non lo è. Gli direi “grazie di cuore”. Sono consapevole che il Dr. Edward Bach ha lasciato in eredità all’umanità la possibilità di stare meglio, di vivere in armonia con se stessi, con il creato, con l’universo. Siamo noi i detentori di questo patrimonio e dobbiamo spenderci affinché tutti possano conoscere questi Rimedi e poterne fare un buon uso. E sottolineo la parola “buon” uso. I Fiori di Bach, a mio avviso, sono ancora poco conosciuti e molto spesso, purtroppo, mal conosciuti.

Una domanda che mai nessuno ti ha fatto e che avresti sempre voluto ricevere: quale? E la risposta?

Grazie per questa bella domanda! Vorrei che mi chiedessero quale sarebbe il mio desiderio. Risponderei che vorrei portare la materia della floriterapia all’interno delle scuole, dei programmi scolastici e delle facoltà non solo di medicina, di farmacia o psicologia. Vorrei che questa materia fosse più conosciuta, merita di entrare nei programmi universitari del settore salutistico.

 

Inserito il:26/05/2017 10:46:30
Ultimo aggiornamento:26/05/2017 10:53:03
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