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Voltaire

Il Partenariato Pubblico Privato (PPP) nelle public utilities.

 

21/11/2013

 

Il ricorso a forme di finanziamento innovative rappresenta per l’Amministrazione pubblica un’alternativa alle classiche modalità di indebitamento sul mercato di capitali, sempre più ostracizzate in questi anni che ci vedono affrontare tentativi di contenimento della spesa pubblica. Reperire risorse finanziarie è necessario per rispondere al forte fabbisogno di investimenti caratterizzante i settori delle public utilitites (servizi di pubblica utilità)tra cui il servizio idrico integrato.

Una strada percorribile è quella del Partenariato Pubblico Privato (“PPP”) che consta di una forma di cooperazione tra pubblico e privato in cui le rispettive competenze e risorse si integrano per realizzare e/o gestire infrastrutture in funzione delle diverse responsabilità ed obiettivi (Ferrante, 2006)[1].

Si distingue per diversi aspetti dall’appalto pubblico tradizionale. In un PPP il settore pubblico e quello privato collaborano alla realizzazione di progetti di infrastrutture pubbliche che di solito presentano le seguenti caratteristiche:

− un contratto di lungo periodo tra un’amministrazione pubblica aggiudicatrice (l’Amministrazione) e un’impresa del settore privato (il Partner privato) per l’offerta di servizi;

− il trasferimento al settore privato di determinati rischi connessi al progetto, in particolare dei rischi inerenti la progettazione, la costruzione, la gestione e il finanziamento;

− una particolare attenzione verso la specificazione degli output del progetto;

− l’utilizzo di finanziamenti privati, spesso sotto forma di project finance;

− i pagamenti al settore privato che riflettano i servizi offerti; il Partner privato può essere pagato dagli utenti (come nelle autostrade a pedaggio), dall’Amministrazione (con soluzioni quali i pedaggi ombra e i canoni di disponibilità) o da entrambi.

Il finanziamento di un settore pubblico con capitale privato, è solo uno degli elementi di PPP; la caratteristica che contraddistingue questo tipo di operazione è che il settore pubblico non acquista un asset bensì un insieme di servizi a determinati termini e condizioni e qualora sussistano gli adeguati incentivi economici.

Le diverse tecniche di cooperazione si sono sviluppate a livello nazionale acquisendo peculiarità che in parte variano da Paese a Paese.

Il ricorso a un PPP come alternativa all’appalto pubblico tradizionale si basa sul presupposto che una condivisione ottimale del rischio con il Partner privato possa offrire un migliore value for money all’Ente pubblico (UFTP, 2011 )[2].

Infatti in un PPP, settore pubblico e privato si impegnano vicendevolmente ad apportare valore al progetto attraverso le proprie capacità e competenze.

Come conseguenza dovrebbe intervenire la spinta all’efficienza e al completamento dei progetti al costo più basso e nel minor tempo possibile: l’operazione deve assicurare la certezza di cash flow che ripaghino capitale di rischio e capitale preso a prestito, elementi di mercato che non sussistono quando il progetto è finanziato pubblicamente.

In altre parole, avendo entrambe le parti investito risorse e competenze nella realizzazione dell’infrastruttura, la partnership si basa su accordi dettagliati di cost sharing (suddivisione dei costi), mitigazione e allocazione dei rischi.

Gli schemi di partnership pubblico privato richiedono una preparazione e una pianificazione dettagliata dei progetti e una gestione adeguata della fase di gara per incentivare la concorrenza tra gli offerenti.

Il contratto di PPP necessita, inoltre, di un’attenta preparazione per definire i livelli di servizio, i costi di contratto, l’allocazione dei rischi e un equilibrio accettabile tra i rischi e i rendimenti commerciali, elementi che sono meno strutturati e definiti negli appalti tradizionali (Grimsey, et al., 2004)[3].

Basandosi sull’evidenza dei progetti realizzati, il Partenariato Pubblico Privato risulta particolarmente adatto per operazioni nel comparto dei trasporti (strade, treni, porti e aeroporti), dei collegamenti (ponti, tunnel), dei servizi idrici (impianti, tubazioni, trattamento delle acque reflue), della sanità (ospedali), dell’istruzione (scuole, biblioteche), dello sport e, in generale, in ambito sociale. Tutti questi progetti infatti soddisfano i requisiti di servizio pubblico di base, value for money e interesse pubblico, giustificando così il ricorso al PPP.

La Commissione europea sostiene gli schemi di PPP come possibile risposta alla necessità di investimenti infrastrutturali e nell’ottica di una strategia volta a favorire la ripresa economica[4].

 


[1] Ferrante Gabriele, Strumenti finanziari per la realizzazione di infrastrutture idriche, UFTP, 2006

[2] UFTP, Una guida ai PPP, 2011

[3] Grimsey Darrin e Lewis Mervyn, Public Private Partnership, Edward Elgar Publishing, 2004

[4] V. Comunicazione della Commissione COM(2009) 615 del 19 novembre 2009, “Mobilitare gli investimenti pubblici e privati per la ripresa e i cambiamenti strutturali a lungo termine: sviluppare i partenariati pubblico-privato”

 

Inserito il:26/11/2014 11:27:25
Ultimo aggiornamento:22/03/2022 15:57:31
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