Aggiornato al 19/05/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Anastasiya Malakhova (from Ottawa, ON – Canada)  - Synergy

Gianfranco Antonioli, una lunga carriera dirigenziale in grandi gruppi privati e pubblici, da molti anni in pensione ma attivo come consulente aziendale per PMI, racconta una interessante esperienza, di cui è stato – ed è tuttora – tra i protagonisti. Insieme con alcuni colleghi ha raccolto in una associazione manager di alto profilo professionale rimasti, per lo più a causa di ristrutturazioni, fuori dal mondo del lavoro, in modo che ognuno potesse essere aiutato a riprogettare un futuro, generalmente come consulente o imprenditore, attraverso lo scambio di idee, esperienze, opportunità con colleghi in situazioni analoghe. L’Associazione si chiama Obiettivo50: Antonioli è tra i fondatori e ne è il presidente.

 

Obiettivo50: manager in rete per affrontare il cambiamento

di Gianfranco Antonioli

 

Siamo verso la metà del 2004. Uno sparuto, ma coraggioso e determinato manipolo di ex-dirigenti d’azienda, con un importante passato manageriale, ma finiti fuori dal mondo del lavoro per lo più a causa di ristrutturazioni aziendali, si ritrova a Milano per riflettere su questa fase della vita professionale.

Decidono di affrontare di petto il fenomeno, allora particolarmente diffuso e doloroso, della forzata inoperosità di tanti manager, troppo giovani per smettere del tutto di lavorare ma troppo vecchi per ripresentarsi al mondo del lavoro, almeno quello dipendente.

Peccato, per loro e per il Paese, disperdere energie e professionalità ancora con molto da dare e, perché no, da insegnare. Ma se ci mettiamo insieme – si dicono - forse possiamo riprogettare il nostro futuro e “re-inventarci” come consulenti o temporary manager o imprenditori: aiutarci, scambiarci idee, esperienze, progetti, opportunità, insomma “fare rete” e riproporci con successo al mondo delle imprese, fornendo nel contempo a queste ultime l’opportunità di avvalersi di competenze di alto livello.

E non solo tra noi quattro gatti, ma chiamando a raccolta i tanti nelle nostre condizioni. Imprese che ai singoli non sarebbero riuscite, o sarebbero riuscite con mille difficoltà, forse mettendosi in gruppo si sarebbero potute realizzare. L’idea, del resto, era già stata sperimentata con successo in Francia, dove era stata lanciata qualche anno prima l’Associazione Objectif50 i cui promotori avevano fornito lo spunto a quel manipolo di dirigenti e li avevano incoraggiati.

Bene, sono lieto e orgoglioso di dire che io facevo parte di quel manipolo. E’così, più o meno, che è nata la Associazione, riconosciuta come Associazione di Promozione Sociale dalla Regione Lombardia (e oggi annoverata fra gli Enti del Terzo Settore) e da noi battezzata “Obiettivo50”, sulla scorta appunto dell’iniziativa francese.

Il nome Obiettivo50 fa riferimento alla fascia di età a partire dalla quale il problema di ricollocazione di alte professionalità può presentarsi; ma anche alla capacità dei manager di Obiettivo50 di fotografare rapidamente e in presa diretta lo stato di salute delle imprese per accompagnarle ad un futuro di sviluppo. Si chiama infatti “50” l’obiettivo fotografico che rappresenta più fedelmente la realtà.

Quando ho detto prima che abbiamo cominciato a “chiamare a raccolta” quanti si trovavano In una certa fase del loro percorso professionale, ossia, in parole povere, a costituire l’Associazione, intendo dire che abbiamo cominciato a darci un’organizzazione, una struttura (peraltro eccezionalmente leggera), uno statuto, dei criteri di ammissione e soprattutto delle norme di funzionamento e un programma di attività.

Ma tutto con grande snellezza e solo con quel tanto di formale che serve per avere una direzione e un indirizzo.

I criteri di ammissione, ad esempio, non sono delle norme burocratiche cristallizzate. Si valutano soprattutto lo standing culturale e manageriale del candidato o della candidata (per inciso: le donne sono oggi circa il 20% dei soci) e la sua disponibilità a mettersi in gioco in Obiettivo50. Il nostro socio infatti non è un socio-utente di servizi pensati ed erogati da un ristretto gruppo dirigente; piuttosto, ognuno è invitato a dare una mano per quello che può mettere a disposizione. Con un ordine, certo, e un coordinamento; ma si deve essere consapevoli che tutti insieme dobbiamo adoperarci, fare networking. L’Associazione funziona se i soci la fanno funzionare apportando ad essa capacità, energie e tempo. Per il bene di tutti.

L’Associazione opera dunque attraverso il volontariato dei soci, cui viene chiesta una quota per coprire le spese di funzionamento.  Oggi conta un po’ più di un centinaio di soci, prevalentemente in Lombardia anche se non mancano nuclei combattivi in Piemonte e Lazio. A questi ci piace affiancare idealmente qualche centinaio di simpatizzanti, tra soci onorari, contatti esterni e persone che frequentano i social network su cui Obiettivo50 è presente.

Com’è naturale nello spirito dell’Associazione, mentre non mancano soci “storici” presenti praticamente dall’inizio e che ne costituiscono l’ossatura, il numero dei soci è stato a volte superiore, a volte leggermente inferiore, anche in funzione della evoluzione dei percorsi professionali dei singoli. Ci sono anche stati casi di soci che hanno lasciato e poi sono ritornati.

Non è stata vita sempre facile. La nostra natura di semplice gruppo di amici riuniti da uno scopo (e non dunque di società di consulenza o di head hunting o di realtà sindacale o di categoria) ci ha fatto affrontare diverse difficoltà. Ma ne è valsa la pena.

In questi anni Obiettivo50 ha organizzato decine e decine di riunioni sistematiche di networking tra soci per promuovere la conoscenza reciproca e lo scambio di informazioni ed esperienze, e ha individuato per i propri soci più di 600 opportunità di consulenza che hanno rappresentato, al tempo stesso, per le imprese altrettante opportunità di supporto manageriale.

Ha segnalato ai soci in un’apposita bacheca sulla parte del sito riservata quasi 2000 tra notizie, rassegne di informazione, occasioni di collaborazione. Inoltre ha sviluppato Obiettivo50 Academy, un programma di iniziative di formazione e aggiornamento a disposizione dei soci, che è diventato rapidamente uno degli asset più preziosi di Obiettivo50.

Ha promosso convegni e seminari di approfondimento sui temi più sentiti in particolare nelle PMI e ha concluso accordi con varie realtà legate al mondo dell’impresa per progetti di trasferimento tecnologico e di formazione.

I manager soci hanno contribuito a una ventina di significativi progetti di sviluppo per le imprese, in collaborazione con Regione Lombardia, Fondo Sociale Europeo, varie Università, Unioncamere-CCIAA di Milano, Federmanager, Manageritalia, Confindustria, API Milano, Ministero dello Sviluppo Economico.  E hanno collaborato a numerosi progetti di formazione finanziata con fondi paritetici nazionali, fondi regionali, incubatori d’impresa.

L’Associazione si è organizzata nel tempo in Gruppi di Competenza, raggruppando opportunamente i soci in base al loro know how per offrire servizi integrati alle PMI in specifiche aree come ad esempio trasformazione digitale per l’industria manifatturiera, digital marketing, internazionalizzazione, start-up, processi finanziari e di business, ed altre ancora.

Chi è interessato a saperne di più, può consultare il sito o scrivere alla segreteria. Ma può anche utilmente dare un’occhiata al libro Obiettivo50, una formula vincente – Manager in rete per affrontare il cambiamento (Arancia Publishing), che l’Associazione ha pubblicato un paio d’anni fa in occasione dei suoi primi 15 anni di vita. Lo si può richiedere gratuitamente alla segreteria o direttamente a me, Gianfranco Antonioli.

“Tutti coloro i quali si ritrovano con un passato manageriale importante” si legge nella presentazione del libro “e sono nel momento in cui si vogliono re-inventare, possono trovare molti spunti dalle esperienze raccolte in questo libro e dalle testimonianze di colleghi che, buttando il cuore oltre l’ostacolo, hanno trovato opportunità professionali impensabili fino a ieri”.

 

Inserito il:14/02/2021 18:47:26
Ultimo aggiornamento:14/02/2021 18:56:38
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