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Voltaire

News: VACCINI CONTRO L’INFLUENZA CANINA (E NON SOLO)

L’influenza è un problema anche ‘animale’. Infatti, del tutto similmente a quanto accade per la nostra specie, il virus può infettare anche fido, il nostro più caro amico. Il quale ci ama a tal punto da poter generare poi dallo stesso virus nuovi ceppi in grado di (ri)trasmetterci la malattia, sebbene  - va detto - l’eventualità sia rara.

Ma non impossibile. Ed è per questo che alcuni ricercatori della School of Medicine and Dentistry dell’Università di Rochester, negli Stati Uniti, hanno sviluppato due vaccini mirati al virus H3N8, il più diffuso tra gli animali negli Stati Uniti, che tutelano i cani dal rischio influenzale e che limitano il contagio sull’uomo.

Uno dei vaccini, secondo quanto riportato in uno studio apparso sul Journal of Virology, agisce nel naso del cane, laddove si annida il virus che viene poi diffuso nell’organismo, mentre il secondo, come spiega il lavoro pubblicato su Virology, sarebbe stato creato modificando geneticamente alcune componenti del virus H3N8. Ovvero rimuovendo NS1, una specifica proteina che dà aggressività al virus: una strategia che si sarebbe dimostrata più efficace rispetto ad altre forme di prevenzione già in uso. Infatti, senza quella proteina, il virus sembrerebbe capace di provocare la risposta immunitaria indotta dall’influenza, ma non di scatenare la malattia vera e propria.

I vaccini per animali, per i cani in particolare, già esistono, ma si tratta di formulazioni con virus “inattivato”, spiegano gli esperti, che garantiscono una protezione limitata sia in termini di efficacia che durata nel tempo. La nuova opzione terapeutica invece ricorre a organismi vivi “addolciti”, resi cioè meno offensivi e dunque con migliori effetti preventivi. Come dimostrerebbe l’efficacia anche nel combattere i virus influenzali di altre specie animali maiali, cavalli, uomo compreso.

Ora per validare scientificamente i vaccini, confermando cioè l’azione preventiva sulla specie canina e il ridotto rischio di trasmissione del virus all’uomo, dovranno essere testati in trial clinici mirati sui cani. E, al riguardo, i ricercatori sono ottimisti.

 

Inserito il:02/02/2017 10:27:52
Ultimo aggiornamento:02/02/2017 10:30:18
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