Marcella Brancaforte (Urbino? – Illustratrice) – Giufà e la luna (Concorso Giufà tante storie)
Giufà parla di Putin
di Gianni Di Quattro
Io a Giufà (che ho incontrato mentre girava con aria seria): allora ti ricordi che ci siamo parlati l’altro giorno a proposito dell’America e di Trump, il suo Presidente, e mi hai detto cosa ne pensi. Magari in una prossima occasione, se ne avrai voglia, potremo parlare del ruolo degli Stati Uniti, un paese dove gli americani cominciano a non riconoscersi tra di loro. Ma adesso vorrei parlare della Russia e di Putin, il suo dittatore. Ne hai voglia?
Giufà: certo, girando qua e là ne ho sentito parlare molto. Mi pare che la sua posizione sia coerente con la sua vita, servizi segreti, braccio di potere del regime sovietico in Russia e nella Germania dell’Est, maniaco della forza, allenato atleticamente, ricco, duro, cinico e, a differenza di Trump, con un disegno che riguarda non solo la sua persona ma anche il suo paese. La voglia di ripristinare il potere antico, di realizzare la Grande Russia, di rimanere nella storia del suo paese accanto a Lenin e forse ai grandi del vecchio Impero. Putin è molto intelligente e furbo, basta vedere come sta approfittando della inesperienza e della megalomania di Trump, ama circondarsi di persone fedeli, solo persone fedeli, ha creato e amplia un network internazionale che rappresenta un suo sistema promozionale internazionale e che condiziona molti paesi, ama l’esibizione. Non corre rischi di opposizione, tutti dicono che rimarrà sino alla sua morte naturale. E tutti dicono che la sua crescita di prestigio sta introducendo molta paura in tutti i paesi vicini, coscienti come tutti sono della sua spregiudicatezza e della sua necessità di convivere nel futuro con le guerre. Le guerre sono sempre più per lui un sistema per la docilità del suo popolo, per la gestione della economia e per la sua sicurezza personale.
Io a Giufà: un quadro completo, ma tra i suoi collaboratori c’è qualcuno più importante degli altri?
Giufà: non c’è nessuno perché i suoi collaboratori cambiano di continuo in modo da evitare che qualcuno di loro consolidi un qualche potere e possa rappresentare un riferimento di regime.
Io a Giufà: un quadro interessante. C’è da dire anche che ha molti seguaci ammiratori in Europa, persone e partiti, che guardano a lui come ad un modello e come uno sponsor delle loro azioni. Che ne dici?
Giufà: sì anche io l’ho sentito in giro. Questa è gente che guarda e ammira il suo potere, spera in suoi appoggi internazionali e magari anche economici. È gente che non capisce cosa vuol dire vivere in un regime dittatoriale, senza libertà e senza futuro, ma così va il mondo da sempre, come quando nel Medioevo la gente cercava protezione sotto il potere di qualche signorotto.
Io a Giufà: grazie davvero di queste cose che mi dici, ma continueremo a parlare del mondo, vero?
Giufà: certamente, mi fa piacere parlare con te.