Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Jawahir Al-Naimi (Al Jazeera – Illustrator) - The Green Read: Will coronavirus help nature reclaim the Earth?

 

Ripensare il sistema

di Gianni Di Quattro

 

Il corona virus non poteva sapere di provocare una grande crisi economica e a livello globale per giunta. Non poteva saperlo ma è evidente che lui è stato la causa inconsapevole di un fenomeno che covava sotto la cenere da un po’ di tempo. Infatti, continuavamo a dirci che le diseguaglianze sono aumentate, i ricchi sono più ricchi e i poveri sono più poveri e sono sempre di più, che la finanza e le speculazioni hanno preso il sopravvento su qualsiasi altro piano economico, che la tecnologia ha favorito la globalizzazione, la nascita di gruppi in grado di condizionare interi sistemi economici e addirittura importanti Stati, che la democrazia in queste condizioni ormai zoppica visibilmente, che sono saltati i valori che hanno guidato sino alla fine del secolo passato. E malgrado piano piano la coscienza di tutti ne fosse consapevole di tutto questo, nessuna voce politica, sociale, culturale, morale si levava per chiedere di ripensare, di rivedere, di cercare insieme soluzioni per il futuro delle generazioni.

E poi ecco il corona virus, ha provocato milioni di ammalati, centinaia di migliaia di morti, ha distrutto una intera generazione, ha sconvolto i rapporti tra importanti Stati, ha fermato l’andamento economico per mesi, ha buttato sul lastrico milioni di lavoratori, sta provocando focolai sociali che in autunno rischiano di scoppiare creando problemi di tenuta per molte comunità. E non si è ancora fermato e nessuno sa quando si fermerà, come si fermerà e quali saranno gli strascichi che lascerà in giro.

Molti stanno pensando a distribuire soldi, a tappare buchi, a cercare di fare in modo che imprenditori, commercianti, operatori di qualsiasi cosa possano riprendere a fare quello che facevano, pensano in altri termini di rimettere in piedi il mondo per come era anche se dicono che tutto cambia e cambierà e che si farà di tutto per cambiare. Tutti costoro in modo inconsapevole stanno dando ragione al Gattopardo quando diceva che i siciliani cambiano per non cambiare e che dicono di voler fare per poi non fare. Solo che pensano che questo modo di essere non è solo siciliano ma forse universale, almeno così credono o vogliono credere.

La verità è che mancano i maestri del pensiero del passato, manca la filosofia e la cultura mentre siamo ormai nelle mani di economisti, fra l’altro la loro materia non è neppure una scienza, e di tecnologi. Costoro non possono guidare il mondo, non hanno il senso della comunità, non capiscono il valore dell’uomo, non si rendono conto che l’uomo può lavorare e produrre solo se partecipe di un processo, altrimenti è solo uno schiavo che prima o dopo romperà le catene, si lascerà morire, farà male quello che gli chiedono di fare.

Credo che bisogna riprendere a parlare, a favorire il confronto, a cercare di capire la evoluzione possibile, come sviluppare cultura e non solo conoscenza, come progettare il coinvolgimento della gente con regole nuove, democratiche o neodemocratiche. E come fare tutto questo, partendo dal territorio come diceva Adriano Olivetti, in contrapposizione alla globalizzazione, che può continuare ad esistere ma non a guidare, con regole nuove basate sulla salute della gente, sulla uguaglianza o sul fatto che certe differenze non vanno superate, sulla integrazione tra la gente.

Speriamo che il virus provochi anche il pensiero di tanti e speriamo che il mondo della politica lo capisca per potere pilotare questo grande processo di rinnovamento umano come sarebbe suo compito, come era nella idea di Platone.

 

Inserito il:31/05/2020 23:38:28
Ultimo aggiornamento:31/05/2020 23:44:15
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