Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Lorna May Wadsworth  (Contemporanea – London) – A single man

 

I single e il mondo nuovo

di Gianni Di Quattro

 

Nascono meno bambini nel nostro paese e questo fenomeno della denatalità continua ad allarmare sociologhi, economisti e persino politici. Così continuando, infatti, pare che il paese avrà grandi problemi economici a breve, a parte gli aspetti relativi alla estinzione di una etnia che viene da lontano e che sembra arrivata vicina al capolinea. Naturalmente si parla di crisi economica, si parla di modelli sociali completamente diversi rispetto al passato, si parla di voglia delle persone di poter godere di più della vita con libertà e senza i condizionamenti derivanti dagli impegni di figli da crescere e da accudire. I figli non sono più la garanzia della vecchiaia, non sono più fondamentali per portare avanti un lavoro nei campi o nel settore dell’artigianato o del commercio.

L’origine di tutta questa situazione evidentemente è nel calo dei matrimoni, nel calo in genere delle coppie che decidono di creare una famiglia tradizionalmente intesa, nella maggiore libertà sessuale, nelle prospettive che oggi la società offre, nelle opportunità anche professionali che richiedono una grande disponibilità e questa ultima considerazione vale per gli uomini e soprattutto per le donne che oggi sono presenti nel mondo del lavoro in modo significativo e con una tendenza alla accelerazione di questo benefico, opportuno e giusto fenomeno sociale.

Naturalmente, soprattutto, nelle grandi città, i single, cioè coloro che vivono da soli sono sempre di più e piano piano tendono a superare gli sposati o i conviventi. È possibile rispetto al passato proprio perché fra l’altro nelle grandi città appunto si trovano tutti i servizi nel modo più agevole ed economico e non esiste alcuna difficoltà a coltivare interessi di qualsiasi specie od a creare comunità di amici e conoscenti con i quali condividere, se si vuole, iniziative e pezzi del tempo disponibile.

Questo cambiamento tuttavia comporta una riprogettazione urbana perché servono case piccole e non grandi, la diffusione di servizi antichi e nuovi in tutti i quartieri, lo sviluppo della condivisione delle cose che oggi è in pieno boom nell’ambito di quella che si chiama la sharing economy, la riprogrammazione industriale di tanti prodotti dagli elettrodomestici alle automobili, la revisione delle tariffe per viaggiare, divertirsi, incontrare.

È giusto considerare il fenomeno della diffusione dei single e cioè della abitudine sempre più diffusa di vivere da soli come la occasione più grande di cambiamento. Certamente effetti secondari che nel tempo si produrranno sono il fatto che nei grandi centri urbani i single saranno la maggioranza e al contrario le famiglie si sposteranno sempre più nelle periferie, il sistema dei trasporti subirà quindi delle profonde trasformazioni perché meno gente si sposterà e lavorerà da casa, così come il sistema scolastico e la stessa collocazione di stabilimenti industriali o di aggregazioni di servizi, incluso quelli giudiziari o sanitari.

La rete e internet insieme allo sviluppo delle tecnologie di software, nuove politiche di marketing e nuove metodologie di lavoro favoriranno questo epocale cambiamento. Di questo per il momento si avvertono alcuni sintomi qua e là apparentemente slegati e che piano piano si ricomporranno integrandosi e portandoci quasi di incanto in un mondo nuovo.

Un mondo che sarà naturale per i giovani che lo stanno costruendo in modo cosciente o incosciente e che sarà fantascientifico per quegli anziani che riusciranno ad essere longevi e quindi ad assistere al nuovo, al futuro che non sarà più somigliante con il passato.

 

Inserito il:19/01/2017 18:59:47
Ultimo aggiornamento:19/01/2017 19:21:05
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