Aggiornato al 28/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

George Tooker (1920-2011) – Government Bureau – 1956

 

Il Piano Triennale 2019-2021 per l'informatica nella Pubblica Amministrazione

di Giuseppe Aquino e Paola Consonni

 

«Con il nuovo Piano Triennale si gettano le basi per consentire al settore pubblico di cominciare a correre e recuperare terreno nel percorso appena avviato verso una trasformazione digitale concreta e inclusiva. Un percorso non facile ma ragionevole e concreto, che fa perno sul Responsabile per la transizione al digitale e vede imprese e cittadini protagonisti di un progetto di crescita digitale del Paese.»

Giulia Bongiorno, Ministro per la Pubblica Amministrazione

 

Nelle scorse settimane è stato approvato e pubblicato il Piano Triennale 2019-2021 per l'informatica nella Pubblica Amministrazione, documento di indirizzo che “indica le linee di azione per promuovere la trasformazione digitale del settore pubblico e del Paese.”

Il Piano Triennale è un corposo lavoro, composto da composto da 339 pagine, suddiviso in 13 capitoli e relativi allegati. Ogni capitolo tratta una particolare tematica delle trasformazione digitale, è possibile consultare l’intero documento sul sito internet dedicato: https://pianotriennale-ict.italia.it/.

Il Piano Triennale in particolare:

  • “sostiene il percorso inclusivo di crescita digitale delle PA centrali e locali con un maggiore coinvolgimento della figura del Responsabile per la transizione al digitale;
  • definisce i principi architetturali fondamentali, le regole di interoperabilità delle infrastrutture nazionali e il modello di cooperazione fra ecosistemi e piattaforme;
  • facilita il rapporto tra le PA e il mercato, coinvolgendo anche i soggetti privati nello sviluppo di servizi integrati ed interoperabili;
  • introduce una nuova chiave di lettura delle iniziative di trasformazione digitale che individua le aree di intervento e l’impatto sugli interlocutori e gli attori principali del percorso: i cittadini, le imprese e le PA.”

La strategia individuata dal Piano Triennale per implementare la trasformazione digitale, non solo nella Pubblica Amministrazione ma anche nel Sistema Paese, è pienamente conforme al Piano europeo 2016-2020 sull’eGovernment ed è incentrata sui seguenti punti:

  • “digital by default, ovvero “digitale per definizione”: le pubbliche amministrazioni devono fornire servizi digitali come opzione predefinita;
  • once only: le pubbliche amministrazioni devono evitare di chiedere ai cittadini e alle imprese informazioni già fornite;
  • digital identity only, le PA devono condurre azioni propedeutiche all’adozione di sistemi generalizzati di identità digitale (le PA italiane devono adottare SPID);
  • cloud first: le pubbliche amministrazioni, in fase di definizione di un nuovo progetto, e/o di sviluppo di nuovi servizi, in via prioritaria devono valutare l’adozione del paradigma cloud prima di qualsiasi altra tecnologia, tenendo conto della necessità di prevenire il rischio di lock­in. Dovranno altresì valutare il ricorso al cloud di tipo pubblico, privato o ibrido in relazione alla natura dei dati trattati e ai relativi requisiti di confidenzialità;
  • inclusività e accessibilità dei servizi: le pubbliche amministrazioni devono progettare servizi pubblici digitali che siano per definizione inclusivi e che vengano incontro alle diverse esigenze delle persone, ad esempio degli anziani e delle persone con disabilità;
  • inclusività territoriale: le pubbliche amministrazioni devono progettare servizi pubblici digitali che siano inclusivi anche per le minoranze linguistiche presenti sul territorio nazionale;
  • apertura e trasparenza dei dati e dei processi amministrativi;
  • transfrontaliero per definizione: le pubbliche amministrazioni devono rendere disponibili a livello transfrontaliero i servizi pubblici digitali rilevanti;
  • interoperabile per definizione: i servizi pubblici devono essere progettati in modo da funzionare in modalità integrata e senza interruzioni in tutto il mercato unico;
  • fiducia e sicurezza: sin dalla fase di progettazione devono essere integrati i profili relativi alla protezione dei dati personali, alla tutela della vita privata e alla sicurezza informatica.”

Vengono inoltre individuate 90 azioni che le Amministrazioni Centrali e/o Locali devono implementare al fine di favorire la trasformazione digitale della PA seguendo la strategia individuata dal Piano Triennale. Sul sito https://pianotriennale-ict.italia.it/azioni/ è possibile visionare non solo la sintesi delle diverse azioni ma anche il monitoraggio della loro attuazione.

Tra le varie azioni possiamo citare:

  • L’adeguamento della capacità di connessione internet della PA, previsto entro dicembre 2020 (azione 8)
  • Il completamento dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR) con i dati delle singole anagrafi comunali mancanti e con le anagrafi della popolazione residente all’estero insieme alla sperimentazione dell’archivio nazionale informatizzato dei registri di Stato Civile e ANPR (azioni 17 e 18)
  • Emissione della Carta di Identità Elettronica (CIE) all’estero nei consolati pilota da aprile 2019 e l’integrazione della CIE come strumento di identificazione nei servizi online della PA entro dicembre 2019 (azioni 42 e 44)
  • Dematerializzazione di circa il 40% degli archivi cartacei della PA entro dicembre 2021 (azione 48)
  • Semplificazione amministrativa degli sportelli unici delle attività produttive (SUAP) e dell’edilizia (SUE) attraverso l’attività di standardizzazione della modulistica per le restanti attività produttive con relativa elaborazione degli schemi dati XML.

Il Piano Triennale 2019-2021 per l'informatica nella Pubblica Amministrazione stabilisce quindi la strategia da adottare individuando molteplici ed ambiziose azioni da seguire per implementare la piena trasformazione digitale non solo nel settore pubblico ma anche a livello di Sistema Paese.

La sfida è indubbiamente impegnativa ma solo ponendosi obiettivi elevati e concreti si può, da una parte, superare le logiche autorerefenziali e, dall’altra, generare il cambiamento di cui il Paese ha bisogno per essere a pari con le altre realtà avanzate, europee ma non solo.

 

Inserito il:29/03/2019 15:20:24
Ultimo aggiornamento:29/03/2019 15:31:58
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