Aggiornato al 28/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

George Tooker (New York,1920 - Hartland, Vermont, 2011) - Government Bureau – 1956

 

Nucleo concretezza e misure anti-assenteismo: novità per la PA italiana

di Michela Salvaderi

 

E’ entrata in vigore il 7 luglio 2019 la legge n. 56 del 2019 intitolata “Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell’assenteismo”.

Lo scopo di tale legge è quello di trovare soluzioni concrete ed efficaci utili a garantire una solida reputazione della Pubblica Amministrazione (cercando di contrastare episodi di assenteismo ingiustificato), un cambiamento culturale-organizzativo affinché avvenga un miglioramento immediato dell’organizzazione e del management interno e della qualità dei servizi erogati verso la pubblica cittadinanza.

Ma di cosa parla in concreto la Legge?

  • L’articolo 1 prevede l’istituzione del cosiddetto nucleo di concretezza, un nuovo organo, insito all’interno del Dipartimento della Funziona Pubblica e composto da 53 unità, con la funzione di vigilare sul corretto funzionamento delle Amministrazioni attraverso azioni concrete utili al miglioramento dell’efficienza amministrativa, il tutto attuato attraverso visite e sopralluoghi e suggerendo eventuali misure correttive. Allo stesso Nucleo, coadiuvato dal Dipartimento della Funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri ed approvato con decreto del ministro per la Pubblica amministrazione, di concerto con il ministro dell'Interno, previa intesa in sede di Conferenza unificata, è affidata l’elaborazione di un “piano triennale delle azioni concrete per l’efficienza delle Pubbliche Amministrazioni” annuale. Viene prevista, inoltre, la creazione di una vera e propria lista nera delle Pubbliche Amministrazioni inadempienti.
  • L’articolo 2 contempla le misure per il contrasto all’assenteismo. Si prevede, infatti, che ai fini della verifica dell'osservanza dell'orario di lavoro, le amministrazioni pubbliche possano introdurre sistemi di verifica biometrica dell’identità (impronte digitali e riconoscimento dell’iride invece del classico badge elettronico) e di videosorveglianza degli accessi. Questo per contrastare, visti i recenti casi di cronaca, i cosiddetti “furbetti del cartellino”. Per espressa previsione, dall’applicazione di queste misure è escluso il personale docente ed educativo degli istituti e delle scuole di ogni ordine e grado e delle istituzioni educative.
  • L’articolo 3 prevede misure indispensabili per accelerare il reclutamento di personale. Vengono, a tale proposito, introdotte nuove potenzialità, a partire da uno sblocco del turnover, attraverso l’emanazione di nuove norme di semplificazione in tal senso. Si autorizzano le Pubbliche Amministrazioni a procedere, a decorrere dall’anno in corso (2019), ad assumere personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 100 per cento di quella relativa al personale di ruolo cessato nell’anno precedente (fatto salvo quanto previsto dall'articolo 1, comma 399, della legge 30 dicembre 2018 che aveva stabilito il blocco per le assunzioni di molte PA). La riforma introduce anche le competenze maggiormente appetibili delle possibili figure new entry: a) digitalizzazione; b) razionalizzazione e semplificazione dei processi e dei procedimenti amministrativi; c) qualità dei servizi pubblici; d) gestione dei fondi strutturali e della capacità di investimento; e) contrattualistica pubblica; f) controllo di gestione e attività ispettiva; g) contabilità pubblica e gestione finanziaria; f) controllo di gestione e attività ispettiva; g) contabilità pubblica e gestione finanziaria. Rimanendo in tema di neo-assunzioni, verranno introdotte modifiche in materia di composizione delle commissioni esaminatrici con l’adozione di un Albo Nazionale dei componenti (mentre le sottocommissioni interne potranno essere nominate solo nei casi ove i candidati supereranno le 250 unità) e verrà attivato anche un portale online di reclutamento, presso il sito della Funzione Pubblica, dove le nuove risorse potranno effettuare l’application e le PA potranno “creare” ed eventualmente esaminare il fascicolo elettronico virtuale del candidato. Anche le modalità d’esame sono coinvolte nel cambiamento, si propone, infatti, prove dei concorsi semplificati, attraverso l’introduzione di test a risposta multipla per tutte le prove scritte, la cui correzione potrà essere meccanizzata, con risparmio di tempo e denaro pubblico.
  • L’articolo 4 è intervenuto, invece, in materia di mobilità tra il sistema del lavoro pubblico e quello privato. La disposizione modifica il Testo Unico del Pubblico impiego, estendendo la possibilità di mobilità a tutti i dipendenti, qualsiasi sia il proprio inquadramento economico.
  • L’articolo 5 interviene in materia di buoni pasto. Le Pubbliche Amministrazioni, devono, infatti, acquistare i ticket attraverso le modalità previste dalla normativa vigente (CONSIP), facendo restituire ai propri dipendenti eventuali buoni pasto già in loro possesso e acquisiti attraverso altri canali, rimborsando loro con buoni corretti.

Tale normativa introduce, dunque, molti cambiamenti e accorgimenti, che potranno sembrare banali e poco incisivi ad un pubblico poco esperto, ma che in realtà sono senza dubbio il sensore che qualcosa sta cambiando.

Un passo alla volta verso una PA sempre più efficiente, concreta ed efficace.

“L’unica costante della vita è il cambiamento” cit. Buddha

 

Inserito il:15/10/2019 17:02:54
Ultimo aggiornamento:15/10/2019 17:09:54
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