Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

 

           RIFLESSIONI 2022

36 Riflessioni - dal 17 ottobre al 31 dicembre 2022

 

31 dicembre 2022  Gianni Di Quattro 

Una riflessione di fine anno su Nel Futuro.

Ho avuto il piacere di essere stato vicino a Pietro quando l’idea di Nel Futuro è nata e si è realizzata. Ho assistito al piacere di farlo, al piacere di essere in contatto con tanta gente, al piacere di consentire a tanta gente di esprimere pensieri ed opinioni, al piacere di far circolare idee e di raccogliere tanta gente che ha voglia di partecipare, di raccontare, di leggere, di conoscere.

Siamo a fine anno, Nel Futuro è cresciuto, tanta gente lo legge, tanta gente vi scrive e da qualche mese si organizzano riunioni virtuali ai quali partecipano varie decine di persone per discutere di argomenti scientifici, politici, economici.

Trovo che è una bella cosa, un esempio di come essere nella vita, di partecipare, di promuovere idee, conoscenza e umanità. E penso che comunque la cosa più bella che Nel Futuro è riuscito a fare partendo dal niente, senza mezzi, senza patronati, senza condizionamenti, è consolidare vecchie amicizie e creare nuove amicizie.

L’amicizia è la cosa più bella della vita, quello che ci riscalda il cuore, ci aiuta a vivere, soprattutto in momenti critici della nostra vita, quando siamo soli, siamo vecchi, siamo circondati da tanta mediocrità e tanto dolore. L’amicizia è il sentimento umano più nobile, più bello.

E Nel Futuro è riuscito in tutto questo e Pietro che lo ha creato, lo ha gestito e lo gestisce ne ha grande, ma proprio grande merito. E tutti gli amici che sono attorno a Nel Futuro rappresntano un bene prezioso, un valore.

Ogni tanto è bello pensare che nel mondo succedono belle cose!

Caro Gianni,

ti ringrazio per queste belle parole. Tu sai peraltro benissimo che senza di te Nel Futuro non avrebbe mai visto la luce. Tantissimi auguri. Pietro Bordoli

 

16 dicembre 2022  Gianni Di Quattro 

Un pensiero

È vero che storicamente il nostro paese è vicino alle posizioni della Russia. Sono un retaggio della presenza per vari decenni e con tanto seguito popolare del PCI e della ultrasinistra. Così come il nostro paese è antiamericano un po’ per la considerazione di cui sopra e un po’ per il retaggio del Vietnam, situazione che si è protratta per tanti anni. Oggi queste posizioni sono state ereditate dalla destra non solo nel nostro paese, ma in tutta l’Europa anche grazie all’opera di proselitismo che la Russia di Putin ha fatto in varie forme, collaborazioni e supporti di vario tipo come dichiarato, per esempio, dalla Le Pen che si riferiva non solo alla Francia. Tuttavia, anche una parte della sinistra è rimasta vicina al pensiero e al comportamento russo, sia di quella tradizionale ed anche di quella estrema. Si può dire che il nostro paese a livello europeo è il più vicino globalmente alle posizioni russe di Putin. E questo i russi lo sanno come lo sanno gli americani che si preoccupano.

Questa considerazione ci dice che in un futuro forse prossimo potrebbe rappresentare un problema per il governo Meloni che si è schierato apertamente con l’Europa e l’Ucraina contro l’invasione russa. Un problema verso una parte dei propri sostenitori e verso alcuni suoi alleati di governo. Ovviamente il Presidente Meloni lo ha fatto perché la situazione del nostro paese da un punto di vista economico e della dipendenza con le istituzioni europee ed atlantiche non avrebbe ammesso alternative.

In generale c’è comunque da sottolineare che da un punto di vista sociale e culturale il nostro paese fatica molto, proprio molto e sempre, a liberarsi del proprio passato quando questo passato può considerarsi imbarazzante storicamente e umanamente. In Italia il passato va sempre avanti e risponde solo alla legge di Lavoisier, tutto cambia e si trasforma ma non muore.

 

8 dicembre 2022  Gianni Di Quattro 

La melanconia sociale

Quando in un paese i problemi sono tanti e più passa il tempo e più non si risolvono e si capisce che non si possono risolvere, allora subentra in tutti o nella parte più coinvolta e più intelligente della comunità una grande tristezza. Ma insieme alla tristezza arriva l’ansia per il futuro personale e dei propri cari, anche la rabbia di appartenere ad un gruppo, ad una comunità incapace di dare a tutti i suoi componenti un futuro, incapace di rappresentare per tutti l’orgoglio di appartenervi ed invece rappresentare quasi un disonore, la testimonianza di incapacità morali, culturali, professionali, umane. Ecco allora che lo stato d’animo di tutti, della maggioranza più avveduta diventa prigioniero della melanconia sociale.

Il nostro paese è decisamente pervaso da una grande melanconia sociale, lo si può notare da tanti sintomi e soprattutto dalla tristezza che è visibile su quasi tutte le facce che si incontrano, in tutti gli ambienti e le occasioni. Cresce una forma di acquiescenza, di rassegnazione, le proteste sono sempre più deboli, formali più che altro. I dibattiti che sono promossi nel paese si riferiscono al passato o a situazioni contingenti, mai o comunque poco a discutere di futuro, a fare ipotesi, a progettare una società nuova. I talk show che tutte le televisioni presentano a tutte le ore e tutti i giorni sono di una banalità estrema, spesso pieni di litigi tra politici inadeguati culturalmente e comunque ripetitivi su temi di secondo piano. I giovani sono ostacolati, comunque sono defilati o preferiscono emigrare e cercare altrove altre motivazioni per le loro giovani vite.

Un paese ostaggio di una disabilità sociale, incapace di stimolare i suoi cittadini, di inventare soluzioni, di aggrapparsi alla innovazione e che è profondamente conservatore soprattutto per paura. Un paese pieno di tecnici molto capaci, di funzionari bravi e diligenti, ma che ha dimenticato la fantasia, il coraggio, la voglia di inseguire una vita più piena. Un paese sempre più banale e sempre più prigioniero della mediocrità.

 

1 dicembre 2022  Galileo Dallolio

La felicità delle lettere

“Il giorno di lunedì 5 ottobre 1915 un tempestar di colpi sull’uscio fece levar il capo e rivolgerlo alla stupenda Zoraide ch’era seduta sur una scranna impagliata e agucchiava. Seduta in un certo modo succinto e piccante da far venire l’acquolina in bocca a’ suoi ammiratori; ma lì non c’era nessuno.Picchiavano ancora, come a dar segno indubbio d’una volontà e d’una forza : ed ella, lasciato pacatamente il ricamo, certe cadenti ciocche de’meravigliosi capelli con la mano se le ravvivò, gettato il capo all’indietro. Erano d’una luce bionda aurata e ramata, ricchissimi, folti: e i primi, dalla fronte e dai polsi, volevano scenderle sopra il ricamo, sospinti dalla folla tumultuosa degli altri.Si levò lesta, e tranquilla. “ Calma, calma” disse con calma e insieme con fermezza, quando fu dietro l’uscio, irto di catenacci, catenelle, fermi e stanghette: dava sul ballatoio.”

Carlo Emilio Gadda, La Meccanica, Garzanti 1970, pag.8.

La Felicità delle lettere è il saggio che Beatrice Alfonzetti ha scritto sullo stampatore settecentesco Giovanni Battista Pasquali, che usò quell’espressione per rinnovare il proprio catalogo. Felicità delle lettere è la parola che oggi è mi è venuta in mente leggendo la prosa dell’ingegner Gadda.

 

22 novembre 2022  Gianni Di Quattro

Appunti sul lavoro

Il lavoro nei prossimi anni è destinato a cambiare. Cambia la qualità, l’impegno, la responsabilità individuale di ciascun lavoratore. Le aziende devono capire le tendenze, operare scelte vitali, attrezzarsi per il futuro se decidono di andarci nel futuro. Inoltre, e a prescindere, i giovani, i nuovi lavoratori, non cercano solo il posto fisso e lo stipendio, cercano molto di più.

Cercano, in altri termini, un luogo dove si possono esprimere con una certa autonomia, dove sentono di partecipare ai processi e non solo eseguire, dove possono trovare servizi che considerano indispensabili e ambienti gradevoli. In sintesi, una qualità della vita diversa rispetto a quello che pensavano i lavoratori di altre e vecchie generazioni.

Tutto questo spiega perché molti giovani si dimettono, perché le aziende trovano molte difficoltà a trovare collaboratori, al di là delle specifiche professionali, perché le aziende faticano molto di più rispetto al passato a mantenere i collaboratori.

Le aziende, quante aziende, saranno capaci di capire quello che sta succedendo e saranno disponibili ad investire, culturalmente, organizzativamente, economicamente? Le direzioni del personale che in questo contesto dovrebbero avere un ruolo fondamentale e un po’ diverso rispetto al loro comportamento degli ultimi anni, forse decenni, saranno in grado di affrontare questa sfida?

 

17 novembre 2022  Gianni Di Quattro

Pensare al futuro

Da tanto tempo il nostro paese non pensa al futuro. Non discute di come sarà il lavoro, tutti parlano di precariato o impiego fisso come se fosse solo questo il problema, non si affronta il tema dei giovani che se ne vanno e, per la verità, anche di molti anziani che vanno a passare gli ultimi anni della vita in posti ameni, meno cari, più sicuri, più assistiti e con più soldi a causa di regimi e accordi fiscali diversi. Non si parla del fatto che l’emigrazione di questo paese è più alta della immigrazione. Non si parla della denatalità e del fatto che già si comincia ad avvertire la mancanza di forza lavoro nella qualità ma anche nella quantità. Il tema della scuola a tutti i livelli è come se non esistesse, mancano gli edifici, mancano gli strumenti, non si rivedono i piani scolastici come contenuto e come durata. Certo esiste il problema di quanto pagare i docenti, ma dentro un problema più generale e non solo sindacale. La cultura è abbandonata, negli ultimi anni si è solo pensato in qualche modo ai musei, ma la cultura di un paese non è solo quella e non può essere solo quella antica. La ricerca non solo è poco finanziata, ma non esiste un piano, una idea per coinvolgere tutto il sistema economico sul tema, non ci sono norme per favorire il venture capital, c’è poco per le start up e in generale per chi vuole intraprendere. il paese pensa forse che il futuro arriverà comunque e sarà migliore, ma non si capisce perché e come.

 

17 novembre 2022  Davide Torrielli

Basta un niente

Il missile o i missili, non erano russi ma con tutta probabilità, proprio ucraini e forse, americani, dati in dotazione al comico, come antiaerea.

I falce e martello sparano a caso, gli altri reagiscono alla c…o di cane.

D’altra parte, in un momento nel quale i russi lasciano intravedere, per motivi diversi, una piccola apertura al dialogo, non si comprenderebbe perché rovinare tale processo attaccando proprio la Nato.

Nonostante l’errore, perché, se confermato di errore si tratta, il presidente ucraino continua a fare dichiarazioni in senso opposto, confermando la stessa inadeguatezza della sua persona a governare, riservata al suo omologo russo.

Sostanzialmente siamo in mano a due pazzi o nella migliore delle ipotesi, due deficienti, uno tamarro e grosso, sbruffone e violento, l’altro incosciente e millantatore di quello che non è.

si stanno menando dentro al nostro bar, ed occorre portarli fuori e obbligarli a ragionare a calci nel sedere, prima che ci sfascino il locale.

Scandalosi i twitter di Letta ed ancor più di Calenda, pubblicati in rete appena pochi minuti dopo l’evento, senza cervello e senza sapere neanche cosa è successo nel dettaglio: due irresponsabili, improvvidi, ingenui, imprudenti ed inadeguati politici dei quali mi vergogno come un ladro: sono questi statisti?

E noi li paghiamo? E che dire di La Russa che rutta aglio mal digerito contro il ns. presidente della repubblica, santo che cerca di tacconare il disastro della lingua lunga di Salvini, decerebrato che pensa di mettersi contro i francesi con dichiarazioni degne di un bambino certificato delle elementari.

Non si sa più chi la fa peggio.

L’unica che forse non si comporta poi tanto male, per adesso è Zia Giorgia. Che si è accorta quanto è dura passare dai palchi spagnoli, al volante.

 

13 novembre 2022  Ruggero Cerizza

A proposito di immigrazione.

Perché in tutti gli anni in cui hanno ispirato i governi italiani, le “anime belle” filo-immigrazione e tanto sensibili ai morti in mare non hanno proposto ed emanato una semplice legge istitutiva di un linea marittima tra Italia e Libia/Tunisia, magari battezzata “traghetto della speranza” così da soddisfare anche la loro vuota retorica, per trasportare in sicurezza e non in emergenza il numero ritenuto “congruo” di nuovi paria - non “schiavi” solo perché senza catene - da distribuire sul territorio nazionale?

Forse perché così qualcuno, in questo caso, avrebbe potuto legittimamente chiedere loro dove hanno previsto di alloggiarli e dove di impiegarli così da consentire agli “immigrati” e non più ai “clandestini” una vita dignitosa e non una vita ai margini della società, quando non al di là della legge.

Oppure perché qualcuno potrebbe ritenerli responsabili della loro mancata integrazione così come le “no go zone” svedesi, francesi e belghe stanno dimostrando.

Oppure perché così si porrebbe fine all’immondo business delle navi ONG - i negrieri del ventunesimo secolo – tenute in grande considerazione dalle predette anime belle che magari ne ottengono anche qualche beneficio collaterale.

Dolce farsi belli inguaiando gli altri.

 

13 novembre 2022  Gianni Di Quattro

Dove stiamo vivendo

La politica è piena di violenza e i partiti si combattono senza rispetto, quel rispetto che sarebbe necessario se la democrazia fosse matura. Ma la politica riflette forse anche quello che è la società di oggi.

I furti si diffondono non solo nelle case, ma anche per la strada, nei mezzi pubblici cittadini, nei treni. I cittadini si preoccupano di barricarsi nelle loro case, di installare sistemi di allarme anche sofisticati, spesso collegati con centrali di polizia pubblici o privati. Nascono e proliferano le cosiddette baby gang, gruppi di ragazzini che vanno in giro a rapinare e violentare, spesso con tanta droga in corpo. Sono in aumento i femminicidi, gli stupri in qualsiasi ambiente anche culturalmente insospettabile, i suicidi nelle carceri, sono sempre più frequenti i casi di persone con disturbi mentali eccitati da invidia sociale o da forme di gelosie che commettono atti inconsulti.

Si diffondono le truffe agli anziani, si cerca in tutti modi di evadere qualsiasi pagamento a qualsiasi titolo o di ottenere benefici e appalti attraverso forme di corruzione o di spregiudicatezza sociale e umana. Vuol dire, in altri termini, che i valori morali della società sono ormai scomparsi. Persino la religione che sino a qualche decennio fa rappresentava, nel bene o nel male, un collante sociale, un freno sociale è ormai largamente abbandonata o frequentata solo sul piano formale o per qualche calcolo personale.

Purtroppo, questo spaccato sociale è accompagnato da altri elementi: il minor numero di laureati e di diplomati, il numero di iscrizioni alle università in calo anno dopo anno, l’abbandono scolastico in aumento, una natalità in fortissimo calo e con prospettive pericolose verso il futuro, tra cui la mancanza della forza lavoro che però già si comincia ad avvertire.

Poi le istituzioni sono prigioniere di una burocrazia, anche giudiziaria, spregiudicata, le carceri sono immagini di una civiltà passata, una immigrazione contestata invece di essere assistita e soprattutto integrata, i servizi di assistenza, sanità in testa, ostili alla gente che non è ricca.

 

8 novembre 2022  Gianni Di Quattro

I pensieri si possono leggere?

Si dice che gli occhi fanno capire quello che pensiamo, quali sono i nostri pensieri in ogni momento, sono infatti chiamati anche lo specchio dell’anima. Ed è vero anche se non è per tutti lo stesso. Dipende dalla sensibilità di ciascuno, dalla stessa forza dei nostri pensieri, dal piacere che si prova a stare con gli altri, a comunicare. E, infine, dipende dallo stato emozionale del momento che favorisce la lettura dei nostri pensieri.

Insomma, i pensieri davvero si possono leggere, solo che non tutti sanno leggere i pensieri. Esiste, in altri termini, una diffusa forma di analfabetismo profondo forse fin troppo trascurato umanamente. La verità è che per leggere i pensieri ci vuole molta sensibilità e umanità, la capacità di liberarsi da forme di egoismo e di presunzione, la disponibilità a parlare, a capire le persone. E questo soprattutto quando si percepiscono emozioni che spesso sono condivisibili come quelli che si riferiscono alla sfera dei sentimenti e degli affetti. 

Viviamo una epoca piena di tecnologia, certamente destinata a gestire l’umanità e però una epoca che spinge ad ogni forma di analfabetismo, che trascura il piacere di stare assieme se non per divertimento o per cercare un risultato concreto, mai per il piacere di condividere umanità, pensieri e speranze, mai per cercare insieme la via per arricchire l’anima, per cercare la bellezza.

 

2 novembre 2022  Davide Torrielli

… anche per la destra, le regole svaniscono

Tutto cambia, affinchè nulla cambi.

Nel nostro paese, non una nazione come sommessamente Giorgia continua a sostenere, le regole ci sono, e tante, ma nessuno le rispetta e quindi noi vaccinati, scrupolosi, assistiamo ai no vacs che tornano baldanzosi sul loro posto di lavoro; insegnanti, medici ed infermieri, che si sono fatti beffa della scienza alla quale si sono immolati, senza colpo ferire, tornano come se niente fosse sul loro posto di lavoro.

Non solo, anche le giuste sanzioni comminate agli over 50, alle quali in tutta franchezza, non ho mai creduto, non le paga nessuno.

Che schifo, dover vedere che alcuni professionisti della scienza, se ne fregano e tornano in ospedale

Adesso, come in perfetto stile destrorso, aspettiamo l’onda dei condoni!

 

2 novembre 2022  Gianni Di Quattro

Opposizione

In astronomia si riferisce a due astri le cui longitudini celesti differiscono di 180 gradi. In politica è la stessa cosa, se due partiti, due aree ideologiche sono lontane di 180 gradi è chiaro che sono opposti. E se sono opposti è naturale che una dice e fa cose mentre l’altra cerca di criticare e di impedire rispettivamente. In astronomia l’opposizione dei due astri avviene in un sistema che funziona in cui ciascun elemento rispetta l’altro, in cui ciascuno fa il suo percorso senza interferire con qualsiasi altro. In politica invece opposizione significa non rispettare l’avversario e cercare in tutti i modi di farlo precipitare e magari per sostituirlo. È vero che in un sistema democratico evoluto il rispetto reciproco dovrebbe dominare, perché rispettare l’avversario significa rispettare i cittadini che lo hanno votato, ma in pratica non avviene. Comunque, sarebbe interessante capire come mai il sistema democratico è così degradato sul piano umano e se è lui che ha contribuito al degrado sociale in generale o piuttosto non è viceversa.

 

29 ottobre 2022  Ruggero Cerizza

Piccola riflessione sulla querelle “tetto al contante”

Supponiamo io sia un negoziante che vende un prodotto o un servizio ad un euro, e che al netto dei costi diretti, degli indiretti, degli ammortamenti, degli interessi, delle imposte e delle tasse mi rimane un utile netto di 10 centesimi.

Bene se il mio cliente mi paga in contanti io incasso immediatamente l’euro e contabilizzo mentalmente 10 centesimi di guadagno; se invece il mio cliente mi paga con la carta di credito su cui il circuito bancario mi applica una commissione del 2%, il mio guadagno si riduce a 8 centesimi, risulta quindi decurtato del 20%.

Secondo voi dovrei essere contento? Che senso ha obbligarmi ad accettare i pagamenti digitali, non sarebbe meglio lasciarmi la facoltà di scelta?

Tra l’altro poi vi lamentate se aumento i prezzi accusandomi di alimentare l’inflazione, quando in realtà sto solo difendendo il mio reddito trasferendo l’onere del pizzo impostomi da uno Stato ostaggio delle lobbies bancarie.

 

28 ottobre 2022  Gianni Di Quattro

Piace tanto parlare di politica!

Tutti ne parlano e ne parlano con l’aria di sapere, di avere capito, di prevedere. E tutti giudicano chi ha il potere e chi non lo ha, dicono chi lo dovrebbe avere e chi non lo dovrebbe avere. E questo a prescindere dal ruolo sociale, dalla cultura, dall’avere approfondito argomenti o studiato soluzioni, dall’interesse personale e da eventuali esperienze. Tutti ne parlano perché è facile parlarne, così come è facile parlare di calcio, perché sulla politica si possono scaricare i propri convincimenti, i pregiudizi, le interpretazioni della vita. Perché la politica è, diciamocelo, un modo per scaricare rancori, dispiaceri o, al contrario, per gratificare idee e illusioni.

La cosa molto bizzarra è che molti pensano che il nostro paese è un luogo dove si parla tanto di politica e dove non si sa fare politica e si confonde, infatti, la lotta per il potere con l’arte della politica. Succede anche in altri paesi certo di questi tempi, ma questo non è rassicurante!

 

27 ottobre 2022 Achille De Tommaso

Casse “conversazionali” in Svizzera

Nell'era in cui è possibile svolgere praticamente ogni passaggio della nostra vita in maniera digitale, prendersi il tempo per chiacchierare alla cassa di un negozio può essere percepito, da chi aspetta in fila, una straziante perdita di tempo. Ma non per tutti.

La scorsa settimana, nel cantone Basilea Città sono infatti state inaugurate due casse “conversazionali”, le prime in Svizzera. Il loro obiettivo è combattere la solitudine. I clienti possono scambiare due parole con la cassiera o il cassiere e anzi, sono proprio incoraggiati a farlo. C'è da dire che la solitudine, che colpisce la salute mentale, colpisce sempre più persone e, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non si tratta solo di anziani.

"Ci auguriamo che quando ci sarà fiducia, dopo una, due, tre o quattro visite, inizieremo a conoscere i desideri, le richieste, gli interessi del cliente, per poterli reindirizzare verso organizzazioni sociali esistenti che possano anche migliorare la vita sociale." Hanno detto i promotori dell’iniziativa.

Per il momento, a partecipare al progetto pilota sono il supermercato di un grande marchio e una farmacia. Il costo del progetto è di 130.000 franchi, per dare o restituire una dimensione umana ad una semplice cassa.

 

25 ottobre 2022 Achille De Tommaso

Riflessione: “Non ne potete più della guerra Russia-Ucraina? Tranquilli, presto ne potrebbe scoppiare un'altra”

“Le forze armate statunitensi devono essere pronte a rispondere a una potenziale invasione di Taiwan molto presto, forse nel 2023” ha affermato giorni fa l'ammiraglio Michael Gilday, capo delle operazioni navali statunitensi. Questo ammiraglio è uno dei tanti funzionari di Washington che sollevano preoccupazioni sul fatto che il presidente cinese Xi Jinping possa essere molto più pronto di quanto si pensi a prendere Taiwan.  In una discussione con un gruppo di esperti al Consiglio Atlantico, a Gilday è stato chiesto del discorso di Xi, e se fosse d'accordo con i commenti di un altro ammiraglio statunitense secondo cui Pechino sarebbe stata pronta a conquistare Taiwan entro il 2027. "Non è solo ciò che dice il presidente Xi che mi preoccupa; è come si comportano i cinesi quando promettono una cosa", ha detto Gilday. "Quello che abbiamo visto negli ultimi 20 anni è che essi hanno mantenuto, tutte le promesse fatte, in anticipo su quanto dichiarato; pertanto, a mio parere il 2027 potrebbe invece essere una finestra tra il 2022 e il 2023.

Allegria!

 

25 ottobre 2022  Gianni Di Quattro

Il segreto è l’integrazione delle culture

Per ottimizzare il modo di funzionare, la qualità delle decisioni, i sistemi organizzativi, la gestione di qualsiasi istituzione. La specializzazione può servire a livello operativo, al livello della realizzazione delle cose, ma la classe dirigente per funzionare deve integrare le culture, altrimenti rischia di non imboccare la direzione migliore.  Forse questa è la strada dei tempi che stiamo attraversando dominati dalla tecnologia, spinti a tagliare i ponti con il passato ed a vedere il futuro come il luogo dove ognuno sa fare solo quello che deve fare per poterlo fare al meglio. Un futuro dove la competizione in tutto è sempre più alta e richiede solo una specializzazione addirittura fanatica. ll rischio è anche che questa tendenza si rifletta nei rapporti umani, nel modo di vivere della gente, spinga a frequentare le stesse cose, le stesse persone, a definire un cerchio nel quale solo si possono coltivare interessi e interpretazioni della propria vita. Così condannando gli uomini o alla solitudine o alla ricostituzione dei sistemi tribali primitivi. A proposito mi piace ricordare che circa settanta anni fa, negli anni 50, Adriano Olivetti lanciò un piano di assunzioni di giovani destinati alla direzione di strutture denominato il programma dei ternisti. Si trattava di assumere giovani a gruppi di tre, dove uno doveva essere un ingegnere o comunque un tecnico, un altro un giurista o un economista e il terzo un filosofo. L’intenzione era di immettere nell’impresa varie culture e fare di tutto sin dall’ingresso in azienda dei collaboratori per abituarli ad integrare le loro conoscenze, a confrontarle e a tenere conto non solo della propria. Naturalmente dopo la morte di Adriano Olivetti il programma non andò avanti ma la Olivetti piano piano era avviata a diventare un’altra cosa. Pare che questo tema almeno sul piano del dibattito sociale e politico non sia considerato, forse perché sottovalutato o magari perché è stupido e fuorviante. Chissà!

 

25 ottobre 2022 Achille De Tommaso

I rischi dell’economia cinese in crisi

L’economia cinese è in crisi?

Beh, tutto è relativo. Il numero di aziende cinesi nella classifica Fortune Global 500 continua a crescere e ora supera il numero di aziende americane; e questo è un segno di un'economia in crescita. Si dirà che molte delle migliori aziende cinesi sono imprese statali che hanno raggiunto quella statura a causa di quasi monopoli nel loro mercato interno. E allora? Forse dovremmo chiederci se è stato veramente un bene abbattere alcuni nostri monopoli, in Europa, come quello delle telecomunicazioni: sicuramente le telecomunicazioni europee costano all’utente meno di quelle (ad esempio) americane; ma quasi tutti i produttori europei di telecomunicazioni (Alcatel, Siemens, Italtel, Marconi, Nokia, Ericsson…) hanno oggi chiuso o sono in crisi. Ci sono comunque aziende cinesi private, che hanno uno status di prim'ordine, come Alibaba, Tencent, Huawei, ZTE. E comunque, anche se la Cina dovesse subire veramente una crisi economica, il fatto non dovrebbe rallegrarci: l’esposizione, soprattutto di aziende americane, alla Cina è enorme. Aziende come Qualcomm, AM , Apple, Starbucks, FedEx, Nike e molte altre, si stanno già chiedendo se i problemi economici della Cina metteranno a rischio la loro sopravvivenza.

 

25 ottobre 2022  Davide Torrielli

Giorgia, il presidente del consiglio

In spregio della lingua italiana, la Giorgia impone di farsi chiamare IL presidente del consiglio dando evidenza di dover fare i conti con il totale maschilismo imperante nel suo governo che trasuda testosterone da tutte le parti. Questo oltre ad essere un errore concettuale lo è anche dal punto di vista lessicale, come ben specificato dalla ADC, accademia della crusca; in italiano, lingua sconosciuta a molti dei componenti del governo, si dice LA presidente.

Salvini, bava alla bocca, eccitato come un cavallo da monta, con ancora la plastica sui divani, convoca un vertice di Crisi, come lo chiama lui stesso, nel quale manifesta subito impazienza di avere la delega sui porti, ancora non assegnata, per poterla immediatamente usare, come ebbi a dire in tempi non sospetti e si preoccupa di dare le prime istruzioni al fido Giorgetti, in merito ad una Flat Tax alla quale credono solo i terrapiattisti e i no vacs.

La Roccella, ministra della famiglia, intanto, si affanna a spegare come la pillola anti-abortiva è un crimine e andrà rivista nel suo complesso, dimenticando che non sono affari suoi in quanto di competenza del ministero della salute.

Tutti si fanno gli afari degli altri e non i propri.

Mentre La Russa gracchia le sue esternazioni fasciste, mentre Fontana definisce le famiglie arcobaleno, delle schifezze, mentre i ministeri cambiano la carta intestata, introduciamo i concetti di merito, di made in italy, di sovranità alimentare, dimenticando così che la scuola deve essere per tutti e non solo per i più bravi, i balilla, che il made in Italy non è quello che intendono loro e che la sovranità alimentare suona alle mie orecchie tanto come autarchia.

I ministeri aumentano, così ci sono poltrone a sufficienza per l’ex-cavaliere di mia nonna, per l’ossessionato dei porti chiusi, e, per la povera Meloni, che oltre ad essere donna, vuole essere uomo tra gli uomini.

 

25 ottobre 2022  Romeo Gazzaniga

Le mie Considerazioni sul voto,

già pubblicate su Nelfuturo.com, hanno poi prodotto le seguenti riflessioni.

1a Riflessione (sulle effettive capacità dirigenziali dei Segretari dei Partiti antagonisti del CDX)

“E pensare che sarebbe bastato adeguarsi al “Bando di gara” e dire: non troviamo terreno comune per la spontanea nascita di una grande coalizione. Nelle stesse condizioni è il centro destra (CDX) con i suoi distinguo e protagonismi vari, ma ha rinviato lo scontro/dibattito al dopo elezioni e per provare a vincerle ha allestito forzosamente la coalizione elettorale. Pertanto per non regalare la maggioranza assoluta a chi può stravolgere costituzione, diritto e welfare anche noi rinviamo i nostri distinguo e protagonismi vari al dopo elezioni ed allestiamo la coalizione antagonista al CDX.

Non l’hanno fatta ! E dati elettorali alla mano il CSX avrebbe vinto ! Di poco, ma vinto ! Un sentito grazie ai ns condottieri e vari segretari di partito per averci scaraventato in un oscuro futuro.”

2a Riflessione (addirittura incapaci di fare i propri interessi personali oppure già appagati ?)

“Abbiamo spesso accusato i vertici politici, a volte a torto e a volte a ragione, di pensare solo agli interessi personali. E la loro rielezione, con relative prebende, rientrava anche negli interessi personali e almeno per questo motivo costringersi a coalizzarsi. Si vocifera che chi non è capace di fare i propri interessi non è neanche in grado di fare quelli richiesti dagli elettori che lo hanno votato. E questo grave principio certificherebbe il millantato credito esercitato per convincere ad essere votato pur privi delle specifiche capacità richieste dal ruolo.

Però sarebbe ancora più grave la loro agnostica abulia nei confronti della irrinunciabile coalizione antagonista al CDX, se motivata dall’avvenuto appagamento personale ottenuto dal raggiungimento del vitalizio.”

Conclusioni:il Principio di Peter si sta espandendo al punto, ahinoi, di divenire formula standard per la nomina di ogni tipo di vertice.

 

25 ottobre 2022  Galileo Dallolio

L’effetto ‘abbaglio’ di certe citazioni

spesso produce la voglia di tornare nell’ombra, quasi al riparo di troppa luce. Quando si incontrano massime che suggeriscono il desiderio di sperimentarle, allora il coraggio ha in sé genio e l’intrepidezza sociale possono diventare ‘parole talismano.’

 

"Fino a che uno non si compromette, c’è esitazione,

possibilità di tornare indietro, e sempre inefficacia.

…Nel momento in cui uno si compromette definitivamente

anche la provvidenza si muove…

Una corrente di eventi ha inizio dalla decisione,

facendo sorgere a nostro favore ogni tipo di incidenti imprevedibili,

incontri e assistenza materiale, che nessuno avrebbe sognato

potessero venire in questo modo.

Tutto quello che puoi fare, o sognare di poter fare incomincialo.

Il coraggio ha in sé genio, potere e magia."

 W.J.Goethe 1749-1832

 

"Il giovanetto alterato dall’educazione è timido, legato. Irresoluto, diffidentissimo di se stesso. Bisogna che col frequentare e lungo uso del mondo, egli ricuperi quelle stesse qualità che aveva già di natura, ed ebbe da fanciullo, cioè l’abito di non riflettere, senza il quale è impossibile la franchezza, e la facoltà di usare di se stesso, secondo tutta la misura del suo valore….Ma chi non ha ricuperato fino a un certo punto l’abito di non riflettere , non val nulla nelle conversazioni, non può nulla colle donne, nulla negli affari, e massime in quelle circostanze che portano, dirò così, un certo pericolo, non fisico ma morale, e che abbisognano di franchezza e disinvoltura, e di una, dirò così, intrepidezza sociale."

G. Leopardi 1798-1837

 

23 ottobre 2022  Ruggero Cerizza

Sinceramente speravo

in una riduzione del numero dei ministeri per due ordini di motivi, il primo contingente, in una situazione critica com’è l’attuale, operativamente è meglio avere uno staff più ristretto perchè più facilmente indirizzabile, il secondo programmatico, alcuni ministeri, a mio avviso, riflettevano più un’impostazione propagandistica che una reale necessità di istituire deleghe specifiche.

Ma tant’è, probabilmente la ricerca di un equilibrio tra le tre componenti che appoggiano il governo ha richiesto un incremento delle funzioni ministeriali.

Ho, invece molto apprezzato, le modifiche nella denominazione di alcuni ministeri - “istruzione e merito”, “Imprese e made in italy”, “ambiente e sicurezza energetica”, agricoltura e sovranità alimentare”, “famiglia, natalità e pari opportunità” - che, almeno nelle parole, promettono un momento di discontinuità rispetto ad un passato che ritengo non sia stato foriero di effetti positivi.

 

23 ottobre 2022  Gianni Di Quattro

Riflettere su Milano, su come era e su come è diventata.

È sempre stata una città piena di cose, di innovazioni e di iniziative, ha sempre trascinato il paese verso il futuro. Non è casuale che tante nuove attività sono nate in questa città, come l’elettronica, oggi si dice informatica, e per molti versi le telecomunicazioni. Non è ancora casuale che in questa città si sono sviluppate tante innovazioni come il design industriale e non solo, la pubblicità, la consulenza aziendale, la moda e tutto ciò che sta intorno al made Italy anche se poi qualcosa è stata decentrata.

A Milano è nato il piccolo teatro, è nato il cabaret, sono nati locali dove incontrare e ascoltare, si sono sviluppate le grandi case editrici. Una volta si diceva che Milano certo non fosse bella come Roma e altre città bellissime del nostro paese, ma era comoda, facile, familiare e accogliente. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti, il tempo è passato, Milano ha mantenuto il suo primato, anzi lo ha incrementato molto. Basti pensare alle sue Università e ai tanti stranieri che le frequentano. Ma ha cambiato volto, appare più moderna e più fredda, meno familiare anche perché circa la metà dei suoi abitanti vive da sola, più dentro al mondo, più frequentata, per numero di presenze estranee ha persino superato Roma dove pure c’è il Vaticano grande punto di attrazione cattolico.

Oggi è convulsa, il traffico è un problema, è piena di gente sempre, le periferie sono sempre più staccate, le diseguaglianze sono più evidenti. È, insomma, più difficile viverci, costa di più, tutto è fatto per chi ha denaro anche l’assistenza sanitaria, ci sono più cose, ma ci sono meno relazioni e forse anche più apparenti e comunque più difficili. Certo a Milano si ha la sensazione di essere già nel futuro, in ogni modo sulla strada che vi è diretta e questo può essere motivo di attrazione, può essere affascinante. Ma si ha anche la sensazione che c’è più solitudine, c’è più paura, c’è meno umanità.

 

22 ottobre 2022  Ruggero Cerizza

Riporto a casaccio notizie di natura economica

raccolte negli ultimi giorni dai principali giornali italiani:

- Italia verso la recessione : PIL -0.2 nel III trimestre 2022, ancora peggio nel IV

- prezzo medio PUN agosto 2022 pari a 0,543 €/kWh (ndr. quasi 10 volte di più di due anni or sono)

- tasso di interesse sui titoli decennali 4.8%

- salari reali a fine anno 2022 saranno scesi del 2.1%

- disoccupazione al 9.4% in aumento

- è necessario risalire a luglio 1983 (quando registrarono una variazione tendenziale del +12,2%) per trovare una crescita dei prezzi del “carello della spesa”, su base annua, superiore a quella di settembre 2022 (+11,1%) (ndr. per BCE valore massimo 2%)

- in termini assoluti, il debito pubblico aumenterà nel 2022 di più di 80 miliardi giungendo a 2.758 miliardi, pari al 4.3% del rapporto deficit/pil (per Maastricht massimo 3%)

- nel 2022, l’obiettivo per il rapporto debito/PIL è rivisto al 149,4 per cento (ndr. per Maastricht massimo 60%)

Bene, capisco che per Mario Draghi l’avventura politica italiana non si sia, per ora, conclusa (è un addio o un arrivederci?) in maniera molto soddisfacente e che, quindi, egli sia portato a sovrastimare i risultati del suo operato, ma alla luce dei numeri sopra citati affermare in conferenza stampa internazionale che il suo governo lascia al successore l’Italia in un “very solid starting point” mi sembra davvero una sparata un po’ sopra le righe.

 

22 ottobre 2022 Achille De Tommaso

I rischi di sperimentazioni genetiche senza sufficiente controllo

In un laboratorio del governo degli Stati Uniti a Bethesda, nel Maryland, i virologi hanno in programma di dotare il ceppo del virus del vaiolo delle scimmie, dei i geni di un secondo ceppo di questo vaiolo che causa malattie più gravi. Cercheranno così di studiare se qualcuno dei cambiamenti rende il virus più letale. I ricercatori sperano così di svelare come alcuni geni specifici possano portare a farmaci e vaccini migliori.

Ma alcuni scienziati sono allarmati dagli esperimenti pianificati. Infatti, se una versione più potente del ceppo epidemico sfuggisse accidentalmente al laboratorio, potrebbe innescare una "epidemia con una mortalità sostanzialmente maggiore", come teme l'epidemiologo Thomas Inglesby, direttore del Center for Health Security presso la Bloomberg School of Public Health della Johns Hopkins University. Ecco perché lui e altri sostengono che esperimenti di tale tipo, altamente rischiosi, dovrebbero essere sottoposti a una revisione e controllo speciali; in quanto potrebbero creare un agente patogeno che potrebbe lanciare una pandemia molto più catastrofica del Covid. Qualcuno fermerà l’esperimento?

 

22 ottobre 2022 Nazzareno Lasagno

Aspettare il meglio e prepararsi al peggio

Questo aforisma di Fernando Pessoa suggerisce una filosofia quanto mai utile in questo momento politico.  Infatti, se da un lato ci piacerebbe immaginare un governo stabile per almeno una legislatura, dall’altro dobbiamo prepararci a un periodo di turbolenza che porterà inevitabilmente a nuove elezioni anticipate. La compagine di destra presenta già evidenti crepe al suo interno, l’opposizione è divisa e frantumata.

Poiché, come diceva Flaiano, “la situazione politica è grave ma non è seria”, suggerisco a qualche drammaturgo lo spunto per un’opera teatrale allegorica e tragicomica. Proporrei questa trama.

Il cavalier B. non digerisce la supremazia della regina nera, ma la schiera dei suoi sudditi si assottiglia e anche i più fedeli sono pronti ad abbandonarlo, saltando sul carro della vincitrice.

La regina nera, scaltramente consigliata da Mefistofele, deve scendere a patti con gli elfi del sottobosco.

Il popolo si agita e scende in piazza.

Saltimbanchi, ballerine e portaborse sono in preda alla disperazione.

Il cavalier B. delira come un Re Lear da Bagaglino e muore ubriacandosi di vodka. Sipario.

 

22 ottobre 2022  Giacomo Ghidelli

La cosa più penosa delle ultime esternazioni di mr. b.

non sono le sue parole, ma gli applausi degli eletti di Forza Italia presenti: non credo che tutti i plaudenti possano invocare la scusa dell'età o del fraintendimento.

 

21 ottobre 2022  Gianni Di Quattro

Le stagioni.

Si comincia a sentire l’avvicinarsi dell’inverno, un po’ di foschia al mattino, qualche volta persino nebbia, la neve nelle montagne, un autunno ristretto dall’estate più lunga da una parte e proprio dall’avvicinarsi dell’inverno dall’altra, con pochi colori e poca allegria. Poca allegria perché il cambiamento continuo del mondo, l’impermanenza per essere più precisi e forse efficaci, ci ha fatto precipitare in una crisi difficile. Una crisi che ha molte cause e che ha soprattutto l’incapacità delle classi politiche di quasi tutto il mondo di capire nel passato cosa stesse per succedere ed ora come si fa per andare nel futuro. Un futuro diverso, ma che pochi riescono ad intravedere come può essere, riescono a suggerire cosa fare. Un futuro che comunque arriva, anche se tanta gente fa di tutto per ostacolarlo.

Le stagioni sono il ritmo della vita, non solo il variare del clima, dei colori e del calore nel corso dell’anno, ma anche rappresentano la trasformazione della nostra vita.

Il problema è che, mentre la natura si adegua al cambio delle stagioni con tutta sè stessa, molti uomini, forse la maggioranza, fanno fatica ad adeguarsi alle varie stagioni della vita. Non riescono a farsene una ragione, non hanno spesso la cultura e la sensibilità per adattarsi a fare una vita diversa a seconda della loro età. È difficile culturalmente, fisicamente e socialmente. Anche perché ad un certo punto della vita molti si sentono abbandonati, sentono di andare avanti in attesa della fine, nascondono anche per pudore i residui di sentimenti ed emozioni che magari ancora si affacciano o al contrario, in qualche caso, li esibiscono con molta pompa divenendo patetici.

 

20 ottobre 2022  Ruggero Cerizza

Adesso che i finanzieri

 “con” e “senza” scrupoli si sono abbondantemente riempiti le tasche con i capitali a tasso di interesse negativo “stampati” e profusi a piene mani dalle autorità monetarie, e che, forse per questa ragione (?!) il tasso di inflazione è cresciuto di sei o più volte, la Banca d’Italia ci dice che dobbiamo essere contenti perché l’inflazione, in fin dei conti, non è un male, infatti “non bisogna perdere di vista l’opportunità che i prezzi elevati danno come incentivo ad accelerare la transizione energetica, anziché ritardare il passaggio dalle fonti fossili alle rinnovabili”. (https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/interventi-governatore/integov2022/Visco_01102022.pdf).

Ma compito delle banche centrali è quello di mantenere in equilibrio il livello dei prezzi e dei cambi o quello di agire per accelerare con armi improprie la transizione ecologica?

Se poi qualcuno vuole divertirsi, previa maxi dose di valium, a leggere le giustificazioni addotte per contestare le ragioni di chi si permette di “enfatizzare il presunto errore costituito dal ritardo con cui la BCE avrebbe iniziato a modificare la stance di politica monetaria” può godersi la lettura di tutto l’intervento.

 

20 ottobre 2022  Davide Torrielli

Il problema non è quello …

La tecnica oratoria, già impugnata a piene mani dal compianto Almirante, immenso oratore, è sempre la stessa, di fronte ad un attacco diretto decisamente motivato e pregno di fondamento, invece di tentare di arrestare frontalmente la massa lanciata, sviarla con tecniche oratorie di reindirizzamento per tentare il cambio di interesse dell’attaccante. L’immenso Totò utilizzava invece l’archetipo della reazione promuovendo domanda a domanda, altra tecnica oratoria per non rispondere ed uscire dall’imbarazzo.

Nel merito, siamo di fronte ad un anziano, non lucido e con seri problemi psicofisici, che delira e farnetica posizioni pericolose non solo per se stesso ma soprattutto per noi. Non sopporta la figura dominante della donna che lo sovrasta perché egli, le donne, le ritiene oggetti da manovra, in gran parte a letto, quando ce la faceva, acquistandole come al mercato di Carrù.

La frustrazione legata al’età potrebbe star facendo il resto.

Il matto, è ora affiancato da Salvini, che vede solo una cosa, o non far sbarcare i migranti, leggi interni, o chiudere i porti, leggi infrastrutture: per far questo, è disposto alla sodomia passiva.

In mezzo, la Meloni, che ce la sta mettendo tutta appoggiandosi però a travi marce, colonne arruginite, su un terreno fangoso e paludoso.

Ho paura che l’esito sia scontato.

Che c’entra il numero dei ministeri?

Vogliamo tornare a parlare di enti inutili?

Tecnica eficace quella, ma purtroppo facilmente eludibile da chi la conosce.

Mi sa che la primavera vedrà nuovamente le urne mentre affondiamo facendo il dito a Draghi che si allontana sorridente sulla scialuppa di salvataggio.

Siamo un popolo di stupidi.

Eia eia.

 

20 ottobre 2022  Bruno Lamborghini

Cosa pensano gli italiani della politica estera

Una ricerca sondaggistica condotta dallo IAI Istituto Affari Internazionali di Roma dopo le elezioni ha evidenziato alcuni elementi sul pensiero degli italiani in materia di politica estera. Appaiono posizioni spesso poco informate  confuse e volatili (anche ad opera dei media che drammatizzano bollette, cause dei rincari gas, inflazione e recessione), segnando chiare differenze da un lato dei votanti per la destra e i 5 Stelle  e dall’altro per  Centro Sinistra e Terzo Polo

Rapporti con l’Unione Europea: il 30% vorrebbe che l’Italia uscisse dall’UE, al 45% per chi vota a destra. La quota anti-UE è molto più alta della media europea, ma appare discendente rispetto al recente passato, in conseguenza forse della decisione UE di concedere all’Italia ampi mezzi finanziari con il PNRR ed in parte anche per il ruolo avuto dal Governo Draghi. Anche perché da parte di partiti e movimenti populisti si sono ridotte le campagne antiUE ed inoltre la posizione di Giorgia Meloni governista appare pro-UE

Rapporti con gli USA: si riscontrano posizioni anti americane più diffuse nei simpatizzanti per la destra e per i 5 stelle in crescita per il sostegno USA di armi all’Ucraina. Queste posizioni più marcate in Italia rispetto ad altri paesi europei appaiono rappresentare storicamente atteggiamenti diffusi in Italia.

Invio di armi all’Ucraina: oltre la metà degli intervistati mostra disaccordo prevalentemente destra e 5 stelle.

Russia e Putin: le posizioni si distinguono tra destra e 5 Stelle (meno critiche o pro-Putin) e Centro Sinistra e Terzo Polo (contro l’invasione russa dell’Ucraina).

Rapporti con la Cina: posizioni non chiaramente differenziate tra i partiti con particolare attenzione all’espansione economica cinese.

Complessivamente, appaiono emergere posizioni di politica estera più simili tra i simpatizzanti di destra e quelli di 5 Stelle, probabilmente per una deriva populista comune. A fronte di posizioni opposte vicine tra PD e Terzo Polo. Questo potrebbe rendere più difficile un eventuale rapporto tra PD e 5 stelle.  

  

20 ottobre 2022  Pietro Bordoli

Forget your past glory

Questa massima, attribuita, mi pare di ricordare, a Yataro Iwasaky fondatore della Mitsubishi, mi è tornata alla mente ascoltando le recenti esternazioni del presidente di Forza Italia (e mai questo logo è apparso così contradditorio) dettate da un livore che solo individui invecchiati davvero male sanno provare per esponenti di spicco di nuova generazione.

Sempre che la sua sia stata “vera gloria”, dovrebbe cercare di dimenticarsene e capire che in ogni momento della propria vita, per rinnovarsi e godere del proprio nuovo modo di essere, bisogna comunque impegnarsi con visioni aggiornate ripulite dai filtri del passato.

 

20 ottobre 2022  Ruggero Cerizza

Sono poco interessato al toto-ministri,

specialmente perché la direzione di alcuni ministeri italiani tra i più importanti (affari esteri, difesa, economia e finanza, sviluppo economico), in realtà, è stata “appaltata” ad organismi internazionali (UE+USA, NATO, BCE, Commissione Europea) , lasciando ai ministri il solo compito di adeguarsi alle loro direttive. E quindi chiunque rivestirà quell’incarico avrà nella migliore delle ipotesi mere attribuzioni “notarili”.

Mentre sarebbe davvero un atto di semplificazione il ritorno ad una compagine di 12 ministri con portafoglio (invece degli attuali 15) mediante il riaccorpamento di alcuni di essi e l’abolizione di alcuni ministeri senza portafoglio (attualmente 8) la cui utilità è davvero incomprensibile:

- abbiamo già tre ministeri per l’”istruzione”, per l’“università e la ricerca” e per il ”lavoro, salute e politiche sociali” quale diavolo sono le “politiche giovanili” che dovrebbe promuovere il ministero omonimo?

- il ministro per l’”innovazione tecnologica e la transizione digitale” cosa fa : Il Responsabile Centro Elaborazione Dati (CED) “ della pubblica amministrazione?

- perché dobbiamo avere un ministro per i rapporti con il parlamento, cosa deve gestire che già non sia di competenza delle presidenza dei ministri, delle segreterie, dei gruppi parlamentari, degli uffici di Montecitorio e palazzo Madama, ecc.?

E potrei andare avanti anche con “il Sud e la coesione territoriale”, piuttosto che con “le disabilità” o le “pari opportunità e la famiglia”.

Non ho una risposta a queste mie perplessità organizzative perché non ho mai operato all’interno della macchina amministrativa pubblica.

Ma è mai possibile che non ci sia un giornalista, un commentatore, un uomo politico, un professore universitario, uno studioso che sollevi, in questi momenti, questo tema affinché diventi motivo di riflessione e magari induca i governanti a darci un messaggio di speranza (non il ministro) in questo senso? Evidentemente il pettegolezzo fa più audience ed è sicuramente meno impegnativo e faticoso.

 

19 ottobre 2022  Davide Torrielli

A jump in the past…

Lettere dolcissime d’amore.

… se le scambia il giullare con il sanguinario.

Il che non è scandaloso, quanto che l’inquisito ex cavaliere sia nuovamente a toccare i banchi sacri che furono dei costituenti! E questo sarebbe il nuovo? La russa, Fontana, Casellati, Nordio, Santanchè, sono il nuovo, la novità. Povera Giorgia.

Mentre il mondo crolla, lui cerca d mettere al ministero della giustizia qualcuno che lo pari, e fa l’amore con il peggio dei dittatori; noi giochiamo a fare i saltinbanco e poi mi si dice che è sbagliato indirizzare i figli all’estero.

Altro che indirizzare, In fuga! 

 

18 ottobre 2022  Graziano Saibene

Altro che conflitto di interessi!

Tenterò di sfogare la mia ira senza giovarmi di insulti, parolacce, bestemmie che possano rendere impubblicabile questa mia “riflessione”.

Ma è dal momento in cui l’immarcescibile Silvio Berlusconi ha scelto di approfittare dell’assist – calcisticamente parlando, un rigore a porta vuota – offertogli da “Giuseppi” Conte, per aprire la più inopportuna e dannosa crisi di governo per la nostra povera Italia, che continuo a ripensare allo stramaledetto giorno in cui il “cavaliere” ha deciso la sua “discesa in campo”. 

Premetto che fino a quel giorno ero fra quelli che ne ammiravano le straordinarie capacità imprenditoriali, intuizioni calcistiche (sono nato milanista) e generosità (soprattutto con le donne “giovani e leggiadre”!)  

Avevo sì notato che l’immagine del nostro Paese proiettata dai programmi di Mediaset in quelli limitrofi che ne potevano captare il segnale era del tutto falsa : e infatti (coincidenza?) sono iniziati massicci  sbarchi prima degli Albanesi, poi anche dei nordafricani alla ricerca del nuovo Bengodi. 

Ma la goduria di vedere dal Brasile il mio Milan risorgere da una umiliante serie B e giocare meravigliose partite, prima con il trio degli olandesi Van Basten, Gullit e Seedorf, poi anche con altri campioni, tutti scelti personalmente da lui, e vincere campionati e coppe europee proprio quando in altre squadre infuriava uno come Maradona, mi aveva fatto del tutto sottovalutare le conseguenze che quella discesa in campo stava determinando nelle nostre Istituzioni.

Il giorno della caduta del governo Draghi mi è subito apparso chiaro che il nostro personaggio aveva deciso di gettare la maschera: ossessionato da sempre di dover rinunciare al potere per colpa del giudizio troppo severo che il terzo Potere (il sistema giudiziario) avrebbe continuato a riservargli, sentenziando come colpe gravi quelle che per lui erano marachelle o peccatucci dovuti alla sua esuberanza e alle circostanze.

Ha cacciato l’unico Presidente del Consiglio che avrebbe potuto aiutarci efficacemente in questi momenti assai difficili, (lo pensa sicuramente anche la giovane vincitrice delle elezioni del 25 settembre scorso), e non ha in questi giorni esitato a minacciare di far saltare il banco se non otterrà il controllo del ministero della Giustizia. Fregandosene alla grande degli Italiani e del Paese che aveva detto di amare tanto quel maledetto giorno.    

 

17 ottobre 2022  Gianni Di Quattro

Il momento che il mondo sta attraversando è difficile e duro.

Le classi politiche in tanti paesi si stanno dimostrando inadeguate al compito che dovrebbero assolvere. I sistemi economici che hanno dominato non funzionano più bene come prima, ma non si vedono maestri del pensiero che ci indichino la strada, una alternativa. Aumentano le differenze sociali, i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, la classe media si assottiglia, cerca di resistere con i risparmi e con qualche escamotage, ma forse non ancora per molto, forse la sua scomparsa è imminente. Inoltre, aumentano le esperienze autarchiche, i regimi dittatoriali, dove diminuiscono i diritti e le libertà e forse il fenomeno è collegato al fallimento di molti sistemi democratici incapaci di rigenerarsi, di cambiare, alla mediocrità dei dirigenti politici e alla paura delle genti.

Sul piano umano si diffonde la solitudine che assume tante forme e la paura, si rallentano i rapporti con le persone e ci si rifugia nelle cose. Questo è l’aspetto più drammatico del momento. Per sopravvivere, per superare il momento, per creare una nuova prospettiva di vita bisogna ridare forza e importanza ai sentimenti e alle emozioni, bisogna capire che è sempre più importante amare la vita, amare gli amici, coltivare affetti. Stare insieme! Forse è quello che i giovani stanno cominciando a capire anche se nessuno lo capisce e soprattutto lo dice.

Inserito il:06/01/2023 21:32:26
Ultimo aggiornamento:06/01/2023 21:44:48
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