Aggiornato al 07/10/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Cristina Stefan (from Candiac, QC – Canada) – Dilemma

 

ELEZIONI 2022 - Votare o non votare, questo è il dilemma

di Nazzareno Lasagno

 

Ho sempre votato partiti della sinistra e alle ultime elezioni ho espresso la mia preferenza per Emma Bonino, a mio avviso una delle poche persone serie nel panorama della politica italiana.

Però da tempo mi chiedo se esista ancora un confine tra destra e sinistra.

Norberto Bobbio aveva affrontato la questione, cercando di spiegare attraverso un suo celebre saggio quali fossero le differenze tra queste due diverse visioni del mondo. E Giorgio Gaber, circa trent’anni fa, si domandava in modo ironico e acuto “Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra”.

La risposta è diventata ancor più ardua oggi, e il tempo della pandemia ha contribuito a confondere ulteriormente le idee e i confini.

Ecco un piccolo ma non trascurabile esempio: perché il PD, un partito che si autoproclama democratico e difensore dei diritti dei lavoratori, ha sostenuto uno strumento iniquo come il green pass, responsabile dell’emarginazione di milioni di lavoratori che avevano deciso liberamente di non sottoporsi al vaccino, di fatto un trattamento sanitario obbligatorio (TSO)?

Perché la sedicente sinistra ha abbandonato infermieri, medici, insegnanti, operai, militari, e per mesi ha escluso molte persone dalla vita sociale e da alcuni servizi essenziali (uffici postali, banche, locali pubblici ecc.) solo perché privi di un certificato più politico che sanitario?

Soltanto durante l’infausto ventennio si era vista una misura così liberticida, quale l’annotazione sul libretto di lavoro dell’iscrizione al Partito Nazionale Fascista, che aveva creato una forte discriminazione nei confronti dei non iscritti, i quali stentavano a trovar lavoro se sprovvisti di questa sorta di black pass. 

Per favore, non si dica che le politiche pseudo sanitarie attuate sono servite a salvare milioni di vite, lasciamo che sia la scienza (non quella delle multinazionali del farmaco) e la storia (non quella degli storici di regime) a fare chiarezza sui tanti punti oscuri di questo sventurato periodo storico.

Per questo e altri motivi non voterò partiti della sedicente sinistra.

Ciò detto, ne consegue che dovrei premiare l’unico partito che ha difeso i diritti costituzionali, opponendosi a misure che avevano più il sapore del controllo sociale che della tutala della salute. La tentazione di votare Giorgia Meloni è forte.

Tuttavia, pur riconoscendo che è stata l’unica voce fuori dal coro unanime dei partiti governativi, supportati dal servilismo dei mainstream, non posso pensare di sostenere un partito che potrebbe mettere in discussione diritti civili fondamentali, acquisiti o non, quali l’aborto, l’eutanasia, la liberalizzazione della cannabis per uso terapeutico, ecc.

E allora chi votare?

Berlusconi? Siamo al canto del cigno morente che, abbandonato anche dalla sua corte di papere e anatroccoli, ripete il suo logoro leit motiv “flat tax, flat tax”. 

La Lega? Nebbia in Val Padana, stendiamo un velo misericordioso.

Il Movimento 5 stelle? Dilettanti allo sbaraglio che hanno già fatto abbastanza danni.

Il Terzo polo? Un ectoplasma popolato di personaggi ondivaghi alla spasmodica ricerca di una poltrona anche di seconda mano.

Orientarsi verso uno dei nuovi movimenti politici quali Italexit di Gianluigi Paragone? Mi trovo d’accordo su molte istanze, ma non sull’uscita dall’Europa.

Insomma, uno scenario disorientante e sconfortante.

“Povera patria”, cantava Franco Battiato nel 1991, “schiacciata dagli abusi del potere, di gente infame che non sa cos’è il pudore”.

Questa povera patria, funestata da mille sciagure, pandemia, siccità, incendi, rincaro delle bollette, inflazione, esclusione dal Mondiali di calcio, non meritava anche una campagna elettorale a ferragosto, più fastidiosa delle meduse e delle zanzare.

Sono forse un qualunquista, un nostalgico della prima repubblica, un naïf?

Penso di essere soltanto un elettore stanco di troppe chiacchiere inconsistenti senza alcun programma politico che faccia sognare un’Italia e degli italiani migliori, invece di riproporre una repubblica semi-democratica fondata sui bonus.

Perciò cari amici, vi prego, ditemi qualche parola di conforto, datemi un suggerimento, aiutatemi a sciogliere il nodo del dilemma: votare o non votare?

 

Inserito il:12/08/2022 10:06:51
Ultimo aggiornamento:12/08/2022 10:13:37
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