Aggiornato al 26/04/2024

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Voltaire

Obi-Tabot Tabe (Cameroon / Texas) – The Art of Pharmacy

 

Addio ricetta rossa, si va verso la e-prescrizione

di Francesca Morelli

 

La Campania merita la maglia rosa. Conquistata in ambito sanitario, dove spesso non sono mancate criticità. Questa volta, invece, è stata la regione italiana che, per prima, ha tagliato il traguardo fissato dall’Agenda Digitale 2016, che prevedeva di ‘elettronicizzare’ la ricetta rossa. Trasformando cioè la prescrizione cartacea con la quale si ritira(va)no i medicinali e le varie terapie prescritti dal medico in farmacia, in digitale.

Che cos’è l’Agenda Digitale? È una delle sette iniziative europee che intendono sviluppare entro il 2020 una economia e cultura digitale ‘globale’. Progetto al quale ha aderito anche l’Italia, individuando con la stretta collaborazione della Conferenza Regioni e Province Autonome, modalità, priorità e obiettivi che favoriscano la complementarietà tra livello nazionale e regionale e l’integrazione tra le stesse iniziative regionali. Fra le azioni proposte per il 2016, vi era anche il progetto ‘Ricetta Elettronica’ - premiato come migliore iniziativa ‘digitale’ per l’anno in corso - promosso dalla Ragioneria Generale dello Stato, nell’ambito del Sistema Tessera Sanitaria, d’intesa con il Ministero della Salute e le Regioni ed in collaborazione con i medici, i farmacisti e le struttura sanitarie pubbliche e private.  

La ‘e-ricetta’ è entrata ufficialmente in vigore lo scorso 1 marzo e molti italiani la stanno già sperimentando, in vista del definitivo pensionamento della ricetta rossa. Le agevolazioni della ricetta 2.0 sembrano essere molteplici per il paziente, prima fra tutte la possibilità di potere esibire la prescrizione rilasciata dal medico in qualsiasi farmacia del territorio, anche se non appartenente alla regione di residenza, e poter ottenere i farmaci desiderati.

Vale a dire che la ricetta elettronica ha validità territoriale e non più regionale come accedeva per quella rossa cartacea. Basta e basterà mostrare un tagliandino, una sorta di codice a barre predisposto elettronicamente dal medico su pc e/o tablet e consegnato al paziente, insieme alla tessera sanitaria per ricevere la propria ‘cura’, ovunque ci si trovi.

Ma non solo, la ricetta elettronica ha un altro vantaggio: garantisce la tracciabilità, ovvero il riconoscimento del paziente attraverso il codice della prescrizione consegnata in farmacia e non ultimo favorisce, a detta degli esperti, la razionalizzazione delle risorse e un contenimento delle spese per lo Stato che può risparmiare in carta da stampare, innanzitutto, e poi in vidimazioni dei blocchetti e in spedizione delle ricette alle varie Asl regionali.

Partito su tutto il territorio oggi si conoscono le regioni più virtuose: in testa vi è la Campania con un processo di informatizzazioni della ricetta elettronica del 90,15 per cento, seguita dal Molise che ha raggiunto percentuali dell’89,23 per cento e a breve distanza dal Veneto con l’89,12 per cento di ricette informatiche emesse. Attualmente il 78 per cento delle ricette sono elettroniche, corrispondenti – secondo le stime del 10 novembre scorso - a 810 milioni di e-ricette complessive, ovvero 330 milioni del 2015 e 480 milioni del 2016. Ma per informatizzare a livello nazionale la (ex) ricetta rossa ci vorrà ancora tempo; non tutte le regioni sono al passo perché partite in ordine sparso e in tempi diversi con conseguenti ritardi sulle percentuali effettive raggiunte, tra loro differenti.

Un esempio: Sicilia, 88,44% per cento; Provincia Autonoma di Trento 88,16 per cento; Valle d’Aosta 87,23 per cento; Piemonte poco più dell’85 per cento; Basilicata 84 per cento circa; Umbria quasi 81 per cento; Lazio poco meno dell’80 per cento; Emilia Romagna 79 per cento circa; Puglia meno del 79 per cento; Liguria 78 per cento; Marche quasi 75 per cento; Lombardia 73 per cento; Abruzzo più del 72 per cento; Sardegna all’incirca 71 per cento; Toscana 66 per cento; Friuli Venezia Giulia quasi 64 per cento; Calabria meno della metà con circa il 40 per cento e fanalino di coda la Provincia Autonoma di Bolzano con solo il 12 per cento circa di ricette elettroniche emesse. Ma, generalmente, sembrano sulla (buona) strada del digitale.

 

Inserito il:30/12/2016 13:44:26
Ultimo aggiornamento:30/12/2016 13:51:53
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