Aggiornato al 28/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Lisa Graa Jensen (Søborg, Denmark - ) - Siesta, 2018

 

La siesta (10)

di Gianni Di Quattro

 

È incomprensibile il motivo per cui elezioni di tipo amministrativo e non politico di una regione, anche di grande importanza, debbano condizionare il Governo e il Parlamento di un intero paese. Il significato è evidentemente artificiale e non legale o costituzionale, sostenuto per motivi di polemica politica dalla opposizione e con la popolazione che dimostra ancora una volta di abboccare alle fandonie che una certa politica costruisce non nel suo interesse. E poi ha anche il coraggio di lamentarsi (la popolazione si intende!).

La campagna elettorale americana è già cominciata e ancora non appare all’orizzonte il candidato democratico in grado di competere e di battere Donald Trump. Non è una buona notizia per l’America e la sua democrazia.

Mentre il Partito Democratico da noi il candidato per le prossime elezioni regionali in Puglia sembra lo abbia trovato. È l’attuale Presidente di Regione e cioè Michele Emiliano. Poi non si possono lamentare se perdono!

La situazione libica è in stallo. Formalmente si discute di fermare le ostilità che però sotto sotto continuano (tutti i giorni scoppiano bombe e muoiono persone), mentre l’embargo delle armi è davvero pura fantasia con gli interessi in ballo e con le strade traverse che tutti sanno frequentare. La soluzione: nessuno ne ha una condivisibile, la migliore proposta è quella di fare una conferenza (ennesima) dei vari paesi coinvolti e interessati, tutti sanno che questi riti ormai non danno risultati. Si deve arrivare a spaccare il paese in due (come peraltro è), la Tripolitania e la Cirenaica, riconosciuti da tutti e allora forse si può trovare un modus vivendi civile. E forse i paesi occidentali che sfruttano il petrolio devono mettersi d’accordo e accettare di dividere.

A proposito di silenzi (che sfiorano quasi l’omertà) non si sa più che sta succedendo in Ilva. Forse i giudici di Taranto e di Milano hanno finito di litigare (i giudici comunque possono riprendere quando vogliono e se vogliono), il Governo non ha la possibilità e la capacità di cacciare l’attuale proprietario e di trovarne un altro, i sindacati continuano a chiedere che non cambi nulla e si mantenga l’attuale organico (il dogma non si discute anche quando poi si perde), l’attuale proprietario indo francese dice che non è possibile per motivi di mercato e non si sente sicuro dal variare degli impegni governativi (si chiama affidabilità). Alla fine faranno come dice il proprietario (non hanno alternative) e cercheranno una serie di argomenti per spiegare al popolo (come piace ai politici di oggi questa parola!) che tutto è andato bene quando invece è andato esattamente al contrario. E aspettiamo l’estate per andare in vacanza, alla faccia del futuro di tutti.

Non ci sono limiti alla disperazione e alla disumanità. Una notizia che fa riflettere: Messico (più di 35 mila omicidi per anno) ha chiuso le sue frontiere con il Guatemala per bloccare i migranti che lasciano quel paese sempre più sprofondato nella miseria. Per capire meglio quello che succede nel mondo e che non si cambia alzando muri o schierando flotte.

Juan Guaidò, che circa un anno fa tentò di cacciare dal potere in Venezuela Nicolas Maduro non riuscendoci, ha lasciato clandestinamente (legalmente non potrebbe) il suo paese per Bogotà in Colombia dove può contare su un Presidente amico e oppositore di Maduro (Ivan Duque) e dove si incontrerà con il segretario di Stato americano, Mike Pompeo (a dimostrazione che dietro il golpe mancato ed a quello futuro c’è l’America di Trump). La Colombia confina con il Venezuela (circa 2.200 chilometri di frontiera) e attualmente ospita quasi due milioni di rifugiati venezuelani. Guaidò vuole fare un giro per l’Europa al fine evidentemente di propaganda (e pressione internazionale sull’attuale regime), per riprendere la lotta e tentare di nuovo di defenestrare Maduro. Intanto il paese affonda, la gente è nella miseria più nera. Una storia esemplare di quello che succede nel mondo di questi tempi, questa del Venezuela (la miseria umana).

A proposito di paesi dove vige la dittatura non ci si può dimenticare dell’Algeria, un regime formalmente retto da un tecnocrate ma nella sostanza in mano ai militari. E l’Algeria ha, insieme a Egitto e Sud Africa, l’esercito più potente del continente africano (mai dimenticare di quello che bolle in pentola).

Forse è arrivato o sta arrivando il momento del cambiamento anche per il settore della grande distribuzione. Perdono clienti a favore dell’on line soprattutto tra i giovani, perdono clienti tra quelli più facoltosi a favore dei negozi specializzati e di nome. Molto probabilmente si potranno riciclare creando una rete di singoli negozi strategicamente distribuiti sul territorio e chiudendo alcuni grandi magazzini e magari integrando la nuova strategia con una promozione sull’on line (personalizzazione del rapporto, nuovi sistemi di pagamento e consegna a domicilio). Certo una strategia più costosa per la distribuzione e la consegna della merce, ma con un risparmio da altre voci (meno personale e più responsabilizzato) e con minori resi per l’ottimizzazione dei rifornimenti per singolo negozio con lo sviluppo di studi per definirne la tipologia (tipo di clientela in relazione alla zona, storia dei consumi, sistemi di richiamo della clientela e sua fidelizzazione, definizione di prodotti target per zona). Finisce in altri termini l’epoca degli utili fatti con gli acquisti di massa validi per tutti i magazzini (forse anche un respiro per i produttori agricoli e non solo). Insomma si può prevedere una nuova maniera di decentralizzare con il supporto della nuova tecnologia (diversificazione guidata, semplificazione e maggiore attenzione al mercato piuttosto che al prodotto con minore pretesa e possibilità di condizionarlo). Quindi un chiaro orientamento al servizio e alla qualità diversificata, il che richiede una revisione e riqualificazione degli organici. Una bella sfida per tutto il settore.

 

Inserito il:24/01/2020 10:36:34
Ultimo aggiornamento:24/01/2020 10:41:23
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