Aggiornato al 06/05/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Belvedere - Numero 12

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John Currin (1962 - ) – Old couple - 1993

I fatti nostri.

L’Italia è un paese dove gli anziani sono tanti e dove molti di questi sono ancora attaccati alle cose che hanno fatto tutta la vita ed a come le hanno fatte. Succede soprattutto nella politica che rappresenta uno dei settori della società dove si vive più a lungo (si potrebbe su questo punto aprire un discorso specifico). Il problema è che forse come non mai il conflitto generazionale si sente e si avverte in questo periodo, forse anche a causa dello sviluppo delle tecnologie, dei metodi di approccio al mercato, dei cambiamenti in atto in tutti i settori a partire da quello della economia, che evidentemente tendono ad allargare il gap  di conoscenze e di cultura. Persino il modello sociale occidentale, quello del capitalismo, è in crisi e il pensiero di tanta gente è concorde nel pensare che, quanto prima possibile, è necessaria una sua trasformazione (ammesso che sia possibile, ammesso che ci sia un modello alternativo senza ricorrere ad altri del secolo scorso che non hanno avuto successo). La conseguenza di questa situazione (una delle conseguenze per la verità) è che la società e la politica in particolare si stanno riempiendo di perdenti (o di chi pensa di essere tale od è considerato tale), di persone che per l’età e per il modo di pensare non sanno più capire la società e le sue regole e le sue esigenze. Nella politica si vede ad occhio nudo e solo chi non vuole vedere o capire non se ne accorge, ma è un problema di tutta la società italiana. Nelle banche, nelle aziende pubbliche o private, nella cultura, nella scuola. E tante di queste persone attaccate al passato, al loro passato non vogliono lasciare, non sanno tuttavia affrontare una nuova sfida, una nuova programmazione della loro vita, provocando in  tal modo  danno a se stessi e (soprattutto) a tutta la comunità.  Un grande problema!

I giornali, le riviste e analisi varie stanno facendo vedere come il Partito Democratico in tutta Italia, ma particolarmente nel Sud, è pieno di situazioni imbarazzanti, rappresentato da personaggi equivoci, con scheletri negli armadi di tutti i tipi. Bisogna proprio che Renzi lo capisca: non può rinnovare il paese se non rinnova prima il suo partito. Questo anche se ciò potrà voler dire perdita di voti. Da Sesto San Giovanni a Ischia passando per Roma, la gente ha capito. Viene sempre da chiedersi quelli che chiamavano il partito la Ditta e che lo hanno diretto negli anni passati dove sono stati, che cosa hanno fatto e che credibilità hanno ora quando gridano alla democrazia, alla rappresentatività, alla pulizia, alla onestà. Mah!

Il nostro paese da sempre gira intorno alla casa, all’edilizia. Tutta la politica italiana dalla fine della seconda guerra, ha privilegiato questa impostazione, favorito con tutti i mezzi questa cultura. La casa di proprietà pubblicizzata come investimento sicuro (in Italia l’80% dei cittadini è proprietario di una abitazione almeno), politiche per favorire l’acquisto e non l’affitto (come in Germania ad esempio), una politica del risparmio (tassi di interesse) per tenerlo lontano dalla Borsa (quella di Milano ovviamente), peraltro gestita dai soliti noti insieme alle banche (al massimo, sempre tramite le banche naturalmente, canalizzazione del risparmio sui Bot per consentire allo Stato di fare debiti), come conseguenza pochi capitali per lo sviluppo industriale lasciato nelle mani di poche famiglie. Ed ancora: grandi commesse pubbliche per lavori edili (con relativi imbrogli e mazzette propedeutici alla diffusione della cultura della corruzione), situazione fiscale e catastale di favore almeno fino a quando ci si è resi conto che si era sull’orlo del baratro. Facciamoci caso: i grandi patrimoni, i grandi giri di danaro sono passati dalle mani dei grandi palazzinari, dei grandi imprenditori dei lavori edili (ex cavaliere compreso) e che poi finanziavano la Democrazia Cristiana e qualche altro partito minore che gestiva il potere (a Milano, a Roma, a Palermo, ovunque). Lo diceva una volta anche Eugenio Scalfari (il decano dei grandi giornalisti italiani) quando era meno preso dai grandi problemi esistenziali e parlava meno con Dio o con il suo principale rappresentante.

Il Documento di Economia e Finanza in approvazione da parte del Governo per essere sottoposto al placet del Parlamento e dell’Europa è molto diverso rispetto agli anni passati. Dimostra l’ottimismo per il futuro, non impone tasse nuove, chiaramente rappresenta un progetto criticabile o meno, ma un progetto. In altri termini non è un lavoro per svoltare l’angolo e uscire comunque dall’impasse.  È difficile da parte della opposizione far cadere il governo sul lavoro che sta facendo nell’area dell’economia, se lo si vuole fare bisognerà trovare qualche inghippo giudiziario o mettere in piedi qualche intesa trasversale a livello parlamentare (del tutto legittima peraltro).

A proposito del progetto economico del governo vedere la sinistra del PD concordare con Forza Italia e con la Lega nel fare opposizione usando argomenti, toni e metodi assolutamente comparabili, fa un po’ impressione.

Una cosa forse non si capisce. Quando il governo chiede un sacrificio ai Comuni, come si dice, perché questi ultimi per eseguire i deliberata governativi devono per forza tagliare gli asili e i trasporti (come dicono sempre i sindaci)? I comuni, soprattutto quelli da un certo livello in su hanno sprechi pazzeschi, consulenti inutili, gestione di aziende municipalizzate che perdono un sacco di soldi per cattivo management e con una quantità di consiglieri che prendono soldi e non fanno alcunché, inefficienze organizzative, sistemi informativi inadeguati e ridondanti. Per esempio.

Le Fondazioni fatte da uomini politici non più impegnati nella gestione della cosa pubblica, ma sempre influenti (magari ancora in Parlamento), di destra e di sinistra, che ricevono finanziamenti da aziende, entità economiche pubbliche e private sono utili a chi? E possono essere anche nuclei che aggregano persone per fare pressione sulla pubblica amministrazione? Perché non hanno l’obbligo di presentare bilanci e soprattutto la lista dei finanziatori? Sono anche in certi casi un sistema di raccolta di danaro non ufficiale per attività non lecite?

 
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Ehsan Mehrbakhsh (Tehran 1983 - ) – Iran sguardi sotterranei

Uno sguardo altrove.

Succede che quando si annuncia un evento, un accordo, un contratto, anche se i dettagli non sono completamente definiti, anche se il percorso per la concretizzazione del risultato è ancora pieno di ostacoli, si mettono comunque in moto le cose. In altri termini se io dico di voler fare una cosa, molti pensano che io menta o che non riuscirò mai a fare quello che ho detto di voler fare. Se però la faccio allora ci saranno quelli che cercheranno di dimostrare che quello che ho fatto vale poco (anche se prima nessuno aveva mai fatto qualcosa) e ci saranno invece quelli che cercheranno di influenzarla, di approfittarne, di cavalcarla, di trasformarla in uno strumento ancora più grande, più determinante. È quello che succede in merito all’accordo tra Iran e principali potenze occidentali. Adesso comincia il vero lavoro intorno a quanto fatto: cambiare la politica nel Medio Oriente degli Stati Uniti e di tutti, uno sviluppo dell’Iran, un riequilibrio del mercato del petrolio, una politica meno aggressiva di Israele, una lotta al terrorismo più forte, una maggiore sicurezza nel mondo. Perché la cosa che più vale forse in questa operazione, è il metodo per arrivare al risultato: il colloquio, la disponibilità, il sapere che gli accordi che funzionano non sono quelli dove uno vince e l’altro perde, il voler mettere tutti gli obiettivi in una scala di priorità dove i valori (come la pace, la convivenza, il rispetto delle culture di tutti) valgono più di altri.

Gli hacker scoprono sms tra Marine Le Pen e il Cremlino, in cui si promette un finanziamento in cambio di un aiuto comunicativo e relazionale in Francia e In Europa per appoggiare l’annessione della Crimea da parte della Russia. Imbarazzante certamente la cosa (anche se i tempi stanno abituando tutti a tutto) e poi dimostra che ancora questi leader (più o meno grandi) non hanno capito che cosa può fare la tecnologia e come devono evitarla o utilizzarla.

La Grecia comincia a pagare i suoi debiti partendo da quelli verso il Fondo Monetario Internazionale. E annuncia altri pagamenti a breve. E intanto incontra tutti, promette riforme, abbassa i toni, vede la Russia per far capire che è disposta a tutto, denuncia i precedenti governi, denuncia la Germania per le violenze subite nella seconda grande guerra, avrà i soldi che gli servono per andare avanti. In fondo il ricorso alla ipocrisia ha sempre prodotto buoni risultati. Così va il mondo!

Quello che impressiona di più di questi gruppi terroristici, dello Stato Islamico o Califfato che dir si voglia, è la ferocia, è l’esibizione della ferocia. Pensano probabilmente che è necessaria per vincere. Ma come tutti gli estremismi può essere un’arma a doppio taglio. Mantenere la calma è difficile, ma necessario.

Se la Cina fosse pronta, disponibile, interessata ad investire in Europa con il piano Juncker?  Sarebbe in linea con le nuove strategie del paese e del nuovo leader. Ma non dimentichiamoci l’India tra qualche anno, dopo che ha avviato un piano interno in fase di sviluppo. I percorsi nella storia si invertono sempre!                                                              

 

Inserito il:09/04/2015 09:37:55
Ultimo aggiornamento:25/04/2015 21:39:59
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