Aggiornato al 06/05/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Belvedere - Numero 34

Van-Gogh-postino-roulin.JPG
Vincent van Gogh (1853-1890) – Il postino Joseph Roulin - 1888

I fatti nostri.

Le Poste Italiane hanno un piano per consegnare la posta in oltre cinquemila comuni italiani di dimensioni medio piccole, a giorni alterni e non tutti i giorni. Questo consentirebbe una riduzione significativa di personale e la chiusura di centinaia di uffici postali, a vantaggio del bilancio dell’azienda e dello spostamento di investimenti verso i settori di maggiore interesse del mercato come quello dei servizi di commercio elettronico e quello bancario. Naturalmente in merito ci sono polemiche, interrogazioni al Parlamento Europeo e prese di posizione di tutti i tipi. In questo paese non si riesce mai a discutere sulla realtà delle cose, sulle tendenze dei mercati, sulle influenze delle tecnologie, ma solo della protezione di posti di lavoro a prescindere, anche se si sa che questa difesa è assolutamente temporanea.

L’ astensione dalle ultime elezioni amministrative, fenomeno sempre in crescita da qualche anno a questa parte, fa venire in mente un libro di uno scrittore portoghese e premio Nobel, morto purtroppo nel 2010, e cioè Josè Saramago.  Nel suo libro “Ensayo sobre la lucidez” racconta di una ipotetica città nella quale tutti i cittadini, ma proprio tutti, decidono di non andare a votare come forma di protesta contro i governanti. Naturalmente seggi vuoti, panico nel Governo, inviti, minacce attraverso radio, televisione, edizioni speciali di quotidiani. Panico che cresce, incapacità del Governo su come trattare una situazione di questo genere, anomala e inaspettata. Poi, nel pomeriggio, sotto una forte tempesta che si è scatenata sulla città, tutti i cittadini, ma proprio tutti, vanno a votare. Affermando in questo modo il loro potere, minacciando nel modo più democratico, civile e morale il Governo e facendogli capire l’opportunità di cambiare il modo di considerare i cittadini e il loro volere. Perché questo volere può trasformarsi in potere.

Vedere il razzismo crescere ovunque e anche nel nostro paese è una grande tristezza. Sembrava superata quella fase quando non si affittavano le case ai meridionali. Sembrava superata con il benessere di tutti o quasi, mentre nel paese si favoriva una cultura provinciale, edonistica, rivolta al successo, all’apparire, assente in una parola. Ed ora questa cultura, o meglio la sua assenza, insieme al benessere che per molta parte della popolazione è ormai un miraggio stanno producendo questa brutta situazione umana.

La trasmissione mattutina Prima Pagina è interessante, si leggono i giornali, si commentano, si evidenziano i temi principali che sono in discussione nel paese, si consente a tanta gente di essere informata anche se non usa alla lettura dei giornali direttamente. Tuttavia spesso questa trasmissione è condotta da giornalisti improbabili, nel senso che non solo sono partigiani e quindi raccontano le cose in modo distorto, ma non sanno di che cosa parlano, fanno commenti assolutamente strampalati. La dimostrazione che mediamente la classe dei giornalisti italiani è veramente mediocre, purtroppo.

Una giornalista proprio a Prima Pagina per esempio diceva che usare i mezzi dati al lavoratore in dotazione per fini attinenti al lavoro e usati per navigare per i fatti propri non vuol dire commettere un illecito. Come se usare l’orario di lavoro per fare cose personali non fosse un illecito. C’è gente che parla per schemi e per sentito dire, probabilmente senza ragionare troppo sulle cose che dice.

L’ipocrisia. I giornali sono pieni di notizie sugli appalti manomessi (diciamo così) nelle più importanti aziende di comunicazione televisiva del paese (e non solo in quelle verrebbe da aggiungere). Perché i giornali vogliono farci credere che non ne sapevano nulla? Perché non ci vogliono dire che queste cose succedevano e lo sapevano da tempo pure le pietre?

Quello che ha detto che Roma è sommersa o sta per essere sommersa da spazzatura, topi e clandestini ha detto una cosa che ha offeso, ma chi? I romani, gli immigrati, gli amministratori, i politici, i giornalisti, chi?

La Nutella di Segolène. La nota politica francese, ex Presidente di regione, ex candidata alla Presidenza della Repubblica, ex moglie del Presidente Hollande, attuale Ministro, perché si è lanciata in questa campagna contro la Nutella? Solo perché usa olio di palma, peraltro usato anche da altri prodotti come per esempio i gelati, la margarina, certe panificazioni e pizze fatte magari da qualche parte? Un motivo ci deve essere e non può essere solo l’amore per la natura e non può aver fatto questa campagna contro uno dei più conosciuti prodotti alimentari italiani senza avere avvertito il Presidente.

In continuazione vengono scoperti ammanchi, truffe, corruzioni, furti al Comune di Roma. Anche la Corte dei Conti sta scoprendo bilanci falsi, concessioni illegittime, chiede danni probabilmente inutilmente. Da anni, certamente da anni, quella istituzione è un centro di malaffare e tanti si dovrebbero vergognare, ma non lo faranno come si usa in questo paese da parte soprattutto della classe politica. Ma bisogna anche non dimenticare che le malefatte del comune di Roma non possono essere solo vicende politiche, ma coinvolgono tutta la classe direzionale e amministrativa di quell’ente. Infatti, le norme impediscono di dare attuazione alle decisioni politiche senza il coinvolgimento, la complicità dei funzionari e dirigenti.

Massimo D’Alema ha fatto una cena come Fondazione Italiani Europei per raccogliere fondi e infatti per partecipare bisognava pagare mille euro, mangiando però cose prelibate cucinate da Vissani e bevendo il vino della sua famiglia. Ha partecipato un sacco di gente: la sinistra del PD tutta, industriali, banchieri, giornalisti di vaglia, consulenti. D’Alema sostiene che lui è un privato e normale cittadino come tutti gli altri e fa quello che fa per fare cultura. Dimentica che tra lui e i normali cittadini come li chiama c’è di mezzo un vitalizio. E ho detto tutto come diceva Pappagone.

Nel mondo del calcio ormai la storia dei fallimenti, delle truffe, degli arresti, degli indagati è continua. Gente che compra partite, gente che vende partite, che scommette, che corrompe, che prende percentuali sui giocatori, sulle trasferte, sui ritiri, su tutto. La cosa più curiosa è tuttavia rappresentata dal fatto che c’è ancora gente che fa il tifo, che va allo stadio, che si abbona ai programmi televisivi del settore. Mah!

Allora dovrebbe essere confermato. Nasce un nuovo partito o movimento politico che dir si voglia, capitanato da Pippo Civati e che dovrebbe raccogliere il popolo della sinistra che non si riconosce nel nuovo PD di Matteo Renzi.  Cioè i resti di Sel, alcuni della minoranza del PD medesimo, movimenti strani, liste personali, gli insegnanti che non vanno con Grillo, giornalisti che possono continuare a illustrare come la storia deve evolversi per la felicità delle loro famiglie (dei giornalisti).


xavier-bueno-dipinto-petrolio-1956.JPG
Xavier Bueno (1915-1979) – Petrolio - 1956

Uno sguardo altrove.

Anche Jeb Bush, come Matteo Salvini, si è scagliato contro il Papa non per gli emigranti che arrivano e che andrebbero rigettati non si sa dove, ma per l’enciclica sulla natura. Ma la posizione del Sig. Bush è assolutamente comprensibile e giustificabile, conoscendo gli interessi che la sua famiglia difende e rappresenta da sempre come per esempio quelli dei petrolieri.

Nella corsa alla Casa Bianca del prossimo anno aumentano i concorrenti, anche se alcuni sono solo delle foglie di fico. Uno però sembra serio e ben intenzionato comunque di ricevere buona pubblicità e forse alcuni vantaggi nella gestione dei suoi beni: lo stravagante miliardario Donald Trump. Come se in Italia si candidasse Lapo Elkann per fare un esempio.

A proposito dello stravagante miliardario si deve aggiungere che parla molto male del Messico e dei messicani. Ma poco tempo fa quando tentò una operazione immobiliare di 500 appartamenti di lusso in Tijuana ne parlava bene. Quella operazione è andata malissimo e il nostro ha perso un sacco di soldi. Sarà per questo che adesso parla male del Messico?

Un cimitero di coloro che scappano dalla fame e dalla morte certa, dalle torture e dalla guerra dopo il mare Mediterraneo evidentemente.  Il deserto nigeriano.

In Danimarca alle elezioni politiche vince il centro destra che sostituisce il centro sinistra che governava. In questo modo si conferma il vento che gira per tutta l’Europa. I paesi dove la sinistra governa si stanno assottigliando sempre più. Un fenomeno che non può essere preso solo come pura statistica.

E’ scaduto in Spagna il primo anno di regno di Felipe VI, figlio di Juan Carlos. In un sondaggio valido per tutto il paese l’81% degli spagnoli è contento del re, di come sta riavvicinando la monarchia al paese, di come lo rappresenta in campo internazionale, della stabilità che riesce a dargli. Un altro fatto che succede in Europa e in un paese a noi vicino di una certa rilevanza sociale.

L’enciclica verde di Papa Francesco, la sua visione del mondo, le responsabilità del degrado in cui ci troviamo non sono state accolte bene dalla destra cattolica americana, diciamo dalla destra cattolica di tutto il mondo. Fa parte della rivoluzione che questo Papa sta facendo, forse più profonda di quanto in questo momento da vicino si può vedere.

Le sanzioni verso la Russia stanno procurando molti danni a molte economie europee e quella del nostro paese tra queste. Non sta procurando alcun danno invece ai 150 uomini russi che erano stati messi all’indice e che sembra non hanno nella sostanza subito alcun danno. Questa storia delle sanzioni se non mirata e molto temporanea rischia di essere per coloro che le impongono un boomerang.

Uno studio dell’Ufficio Federale di Statistica svizzero dice che la popolazione svizzera tende nel 2045 (fra trenta anni circa) ai dieci milioni. E allora sarà un paese diverso, bisogna che i cittadini comincino a capire qualcosa del loro futuro.

Il Presidente degli Stati Uniti dopo l’ultima sanguinosa strage di un giovane bianco che ha ucciso sette persone di colore, in un suo forte discorso sorprende tutti sostenendo che il suo paese ha ancora nel suo dna il razzismo e che è ben lontano dal liberarsi da questa schiavitù morale, sociale e politica. Inoltre, cosa ancora più forte, ha usato parlando della gente di colore il termine “negro”, solitamente considerata pesante e volgare.

Il sei dicembre in Venezuela ci saranno le elezioni politiche. Vedremo come riuscirà a gestirle Nicolas Maduro. Certo il rischio è alto, i brogli sono dietro l’angolo, il futuro proprio incerto.

Lula, il brasiliano Lula, sostiene che il movimento di Podemos spagnolo somiglia a quello che era alcuni anni fa il suo Partito Socialista nel suo paese. Adesso il partito è forse corrotto dal potere, dalle opportunità personali, dalle malversazioni dei suoi dirigenti e funzionari. Il sogno della sinistra in tutto il mondo spesso si infrange su alcune pagine dei vari codici penali in vigore.

Inserito il:23/06/2015 20:14:56
Ultimo aggiornamento:09/07/2015 10:28:13
Condividi su
ARCHIVIO ARTICOLI
nel futuro, archivio
Torna alla home
nel futuro, web magazine di informazione e cultura
Ho letto e accetto le condizioni sulla privacy *
(*obbligatorio)


Questo sito non ti chiede di esprimere il consenso dei cookie perché usiamo solo cookie tecnici e servizi di Google a scopo statistico

Cookie policy | Privacy policy

Associazione Culturale Nel Futuro – Corso Brianza 10/B – 22066 Mariano Comense CO – C.F. 90037120137

yost.technology | 04451716445