Aggiornato al 06/05/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Belvedere - Numero 72

 

Il rispetto fa parte della categoria dei sentimenti complessi. Sentire rispetto per qualcuno significa percepire doti e comportamenti che sono coerenti con la propria cultura, con i propri valori. Per questo il rispetto è sempre individuale, viene sentito da una persona per un’altra persona e non è un sentimento di massa, anche se tante persone possono avere rispetto di un’altra persona, quando questa rappresenta valori riconosciuti e voluti da una comunità, da un gruppo di lavoro, di amici. Il rispetto è un sentimento bellissimo perché comprende stima, affetto, partecipazione, riconoscimento, identificazione. È anche raro e difficile perché è difficile, forse sempre più difficile, trovare valori negli altri da condividere, forse semplicemente trovare valori. È, infine, un sentimento che rende pieni di orgoglio chi lo riceve e che può ripagare di sacrifici e impegni, un regalo della vita. Il rispetto è un sentimento da conservare, da promuovere, da non dimenticare, da cercare. Il giorno in cui non si rispetta più nessuno si può perdere anche il rispetto verso se stessi, quantomeno si può dubitarne.

 

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Marisol D’Andrea (Contemporanea- Toronto) – Respect


L’alleanza delle persone che si riconoscono NELLA SINISTRA DELLA SINISTRA e che hanno chiamato la Sinistra Italiana, che peraltro sembra più il nome di una grande orchestra che di un partito, è basata prevalentemente sul volere fare perdere le amministrative al Partito Democratico in modo da costringere  il suo segretario Matteo Renzi a lasciare la segreteria del partito e così costoro (benemeriti della conservazione) possono   riprendersene il controllo e il possesso (la famosa ditta come dice uno dei loro leader). Una strategia politica interessante basata evidentemente non tanto sull’interesse dei cittadini, quanto sulla necessità di garantire alle persone che in qualche modo hanno gestito, indirizzato, rappresentato, manipolato questo paese di continuare a farlo.  Bisogna vedere quanta parte della popolazione capirà questo modo di pensare e di fare di questa gente e sarà disposta ad avallarli o, viceversa, a smascherarli e ad emarginarli. Sicuramente un effetto indiretto che sarà ottenuto da questi bizzarri personaggi, coordinati da vecchie volpi con baffi e senza, è quello che in molti posti vinceranno i partiti di opposizione di ispirazione di destra o quelli che vogliono rovesciare il tavolo per vedere cosa c’è sotto e poi decidere dove e come sedersi.

Nella sua rivista “uomini e business”, Giuseppe Turani ha voluto ricordare nella sua rubrica “personaggi” MARISA BELLISARIO scomparsa a 53 anni nel 1988 in conseguenza di una brutta malattia.  È bello quello che ha fatto Turani, giornalista da sempre dotato di grande sensibilità, perché ricordare personaggi che sono stati e possono ancora oggi essere esempi per tutta la società italiana e non solo per la comunità economica è sicuramente opera meritoria e utile e, forse, dovrebbe essere più estesa. Marisa ha avuto una carriera importante e percorsa velocemente solo grazie alla sua capacità e volontà che era ferrea, è stata responsabile della pianificazione strategica per il settore elettronico per il nostro paese di gruppi come General Electric e Honewwell, è stata responsabile per Olivetti del market planning, del business planning e del product planning ed è universalmente riconosciuta  come  l’artefice della trasformazione dell’azienda da meccanica in elettronica sotto la guida dell’amministratore delegato Ottorino Beltrami, è stata Presidente della Olivetti in America, amministratore delegato di Italtel cui ha dato una struttura, una strategia e un’anima dopo anni di disastri che l’azienda aveva subito anche per incapacità del management. Aveva con Italtel progettato la nascita di un grande centro per le telecomunicazioni nel nostro paese attraverso la fusione con la Telettra, che era una azienda di grandi valori tecnici e umani e che era stata acquisita dalla Fiat di Cesare Romiti. Quest’ultimo si oppose al progetto perché non voleva Marisa Bellisario come amministratore delegato della nuova iniziativa, dimostrando così come spesso per molti personaggi conosciuti la notorietà è assolutamente immeritata. Marisa era una persona intelligente, ironica, decisa, rispettava tutti, amava la vita e i piaceri della vita, che affrontava sempre allegramente con le sue minigonne, i suoi capelli colorati e i colori vivaci del suo vestire con un pizzico di provocazione che la divertiva dati anche i tempi e gli ambienti che frequentava, teneva molto ai suoi sentimenti che coltivava con passione tra cui quelli dell’amicizia.

La polemica che via via si fa più accesa, come le valanghe che si ingrossano mano a mano che scendono a valle, relativa al Partito Democratico, ALLE SUE PRIMARIE e al tentativo di vecchi personaggi falliti e di altri che hanno fallito anche recentemente, di mantenere un ruolo, di continuare a occupare sedie e poteri, occupa giornali e conversazioni e, naturalmente, le discussioni strategiche dei partiti di opposizione. La realtà vera che il Partito Democratico è una cartina di tornasole utile ed efficace che avalla l’affermazione che in questo paese manca una classe dirigente alla altezza dei suoi compiti e questo ovunque. Il Partito Democratico ha una classe dirigente incapace o perché  vecchia o perché sprovveduta e quindi negli spazi politici, professionali e umani si infilano tanti cavalieri senza arte e senza alternative di vita giocando partite personali, sostenendo cose strampalate nel loro esclusivo interesse e di loro amici. Tutto ciò nella indifferenza o nella soddisfazione od ancora nella incomprensione della società civile, che in effetti spesso è poco società e poco civile.

Il processo delle PRIVATIZZAZIONI PARZIALI dei grandi enti di Stato è una cosa utile perché serve per fare un po’ di soldi e scalare la montagna di debito che abbiamo, ma soprattutto significa rendere più trasparenti i mercati in cui queste aziende operano lasciando spazio a eventuale concorrenza e ad investitori migliorando così i servizi ai cittadini sia dal punto di vista economico che della qualità. Ed ancora, e forse questo motivo è ancora più importante data la storia politica del nostro paese, mitigare, alleggerire la occupazione della classe politica di queste aziende per bramosia di potere, di danaro e per collocare amici, parenti, seguaci e galoppini vari. Interessante ed importante, infatti, il modo come queste privatizzazioni sono effettuate e cioè mai aprendo il capitale delle infrastrutture (vedi elettricità ed ora ferrovie) a differenza di quanto spregiudicatamente ed erroneamente fatto qualche anno fa con le telecomunicazioni quando è stata privatizzata la Telecom Italia rete compresa (cosa che adesso è un ostacolo alla realizzazione di una rete a banda larga a disposizione di tutti gli operatori).

Una cosa preoccupante è costituita dal fatto che mentre questi processi continuano, il mondo attorno si modifica drasticamente, I SINDACATI DI QUESTO PAESE rimangono fermi a protestare (neanche tanto violentemente perché le argomentazioni sono scarse forse) e ad osservare quello che succede. Senza elaborare una nuova strategia, senza partecipare per controllare, senza studiare nuove proposte nell’interesse dei lavoratori e del sistema, chissà forse sperano solo che cada il governo e che il prossimo cancelli tutto quello fatto fino ad ora nella giurisdizione del lavoro, nelle privatizzazioni, nella giustizia civile, nei sistemi fiscali. Una speranza impossibile, una speranza che è una utopia, un modo per dire che non sanno che fare. Ecco cosa vuol dire avere classi dirigenti inadeguate alle cose che succedono, al futuro che avanza, alla necessità di aggiornare sempre e sempre più velocemente le strategie operative alle dinamiche esterne.

L’iniziativa di un gruppo di scrittori, di dirigenti, di operatori culturali e di investitori di lanciare al mercato una nuova società editrice (LA NAVE DI TESEO) è da lodare e incoraggiare. Perché movimenta il mercato ormai ridotto al quasi monopolio dopo la acquisizione di Rizzoli da parte di Mondadori, spinge verso la qualità, costringe a politiche di rispetto verso i clienti consumatori lettori. Poi una iniziativa che impegna e coinvolge quelli che rappresentano direttamente la produzione e la gestione della casa editrice, assicura, quantomeno dovrebbe ma sarà così, una conduzione meno politica, meno partigiana, più attenta alla qualità e meno alla quantità dei titoli pubblicati. E, infine, rappresenta un elemento utile per rendere un po’ più veri e meno manipolati i premi letterari che si svolgono nella penisola e che ormai non hanno più presa sul pubblico e rappresentano un club dei soliti noti.

Quello che succede IN TURCHIA non si può capire perché non lo capiscono neanche i turchi. Sparano contro tutti, abbattono aerei, prendono soldi per fermare il passaggio di immigrati che non fermano, trattano per consentire la disponibilità delle loro basi, vogliono essere vicini all’Europa, schiacciano l’occhio al Califfato. Insomma vogliono giocare un ruolo importante possibilmente non solo nella regione, devono capire chi è il nemico e perché. Rischiano di girare intorno come il gatto che vuole giocare con la sua coda.

UN SACCO DI GENTE HA PAURA del contrasto tra la Turchia e la Russia, come conseguenza dell’abbattimento di un aereo russo da parte dei turchi. Alla fine troveranno una soluzione per salvare la faccia entrambi. In effetti tutti sanno che gli aerei russi sconfinano sempre e ovunque, cosa che però non può giustificare abbattimenti senza alcun passo diplomatico pregiudiziale. Tuttavia questo tipo di provocazioni sono pericolose, perché prima o dopo, tenendo anche conto dei governanti che abbiamo in giro per il mondo, qualcuno qualche stupidata che non consente salvataggi finisce per farla.

Questa è L’EPOCA DELLE DISEGUAGLIANZE, l’epoca che accentua tutte le diseguaglianze che esistono e che ne crea di nuove. Ogni cosa si allontana sempre di più dal suo opposto. Così i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, le persone colte diventano sempre più colte e quelle ignoranti sempre più ignoranti, i fanatici sempre più fanatici per una religione, una ideologia o qualsiasi cosa mentre i laici sono sempre più permissivi, accettano qualsiasi dialogo, comprendono qualsiasi motivazione. I giovani sono anche loro sempre più distanti tra di loro, ci sono quelli che studiano e che hanno percorsi di vita interessanti e quelli che non studiano che finiscono per affondare sempre più nel degrado, quelli che vivono al Nord che hanno più possibilità e quelli che vivono al Sud che ne hanno meno. È un’epoca in cui il razzismo si diffonde perché si diffonde il conservatorismo, la paura di perdere quello che si ha, la paura che il diverso possa sopraffarti, portarti via tutto. Le diseguaglianze, il razzismo diffondono brutti sentimenti come l’invidia, il cinismo, l’odio, la violenza. Occorre ritrovare il bandolo della civiltà per far sì che l’uomo riprenda il suo cammino.

Il BENEFICIO CHE LA FIAT (FCA) negli Stati Uniti ha deciso di dare a tutti i propri dipendenti, concessionari inclusi, è un grandissimo colpo di teatro e rischia di avere un successo enorme.  Si tratta del pagamento degli studi ai figli nel caso del raggiungimento di certi risultati aziendali personali e collettivi. Ed è bello prendere atto di una linea di tendenza orientata di più alla cultura e alla utilità rispetto al passato nella definizione dei sistemi di incentivazione del lavoro delle persone. Dovrebbe diffondersi e quasi certamente lo sarà, almeno nei principi generali (speriamo anche nel nostro paese).

Il Governo ha annunciato che potenzierà i servizi di polizia e migliorerà le condizioni economiche degli addetti anche in considerazione della difficoltà e dell’impegno che queste forze in questo momento turbolento devono affrontare. E questo è già di per se un fatto positivo, si poteva fare di più, ma si può sempre fare di più nella vita. Ma la cosa interessante e mai avvenuta prima di ora nel nostro paese è che nello stesso tempo il Governo ha deciso di investire lo stesso quantitativo di denaro per iniziative culturali di vario tipo. Su queste INIZIATIVE CULTURALI si possono avere idee ed opinioni diverse come è logico e naturale, ma la cosa importante è il principio che è bellissimo ed a cui non si può non applaudire.  Se il nostro paese lo avesse fatto anche nel passato oggi saremmo in condizioni diverse per quanto concerne il livello della popolazione, il nostro patrimonio culturale, la sensibilità in generale sul nostro passato e sul modo come sfruttare questo passato nell’interesse di oggi.

LA COSA BIZZARRA è che questa iniziativa governativa non è adeguatamente commentata nei media cartacei o televisivi a dimostrazione del fatto che gli addetti ai lavori o non vogliono dire per motivi di polemica politica o perché, e forse questo è il vero motivo, non sanno cosa dire. Come all’Ammiragliato inglese quando le discussioni per l’acquisto della carta igienica per le navi della reale marina non finivano mai, mentre quelle per dotare le navi dei radar duravano pochi minuti perché nessuno nel comitato di acquisto sapeva di cosa si stesse parlando (da ciò il principio di Peter ovvero il tempo impiegato per prendere una decisione può essere inversamente proporzionale alla qualità della stessa decisione).

Inserito il:28/11/2015 11:42:29
Ultimo aggiornamento:21/12/2015 11:16:50
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