Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Immagine realizzata con strumenti di Intelligenza Artificiale

 

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Domicidio

di Giorgio Domenico Cortese

 

L’origine della parola casa è incerta anche se il lemma latino casa pare derivare dalla radice indoeuropea ska, vocabolo che rimanda all’idea di coprire, proteggere.

Casa è pertanto letteralmente la capanna o, più in generale, un luogo coperto.

La stessa radice con il medesimo significato è presente nelle parole latine castrum, accampamento e cassis, elmo. Sono realtà che rimandano al concetto di riparo, difesa, e copertura.

La residenza signorile per gli antichi romani era indicata invece con il lemma domus, ed il capofamiglia si chiamava dominus, padrone o signore.

Col tempo domus ha sostituito del tutto la parola casa. Da sempre la parola casa ha assunto un significato che va oltre il materiale col quale è costruita, le dimensioni e la forma che essa ha.

La casa negli autori romani come Terenzio e Plauto è considerata il luogo nel quale si impara e si viene educati.

E che dire della risposta che, in Esopo, la tartaruga dà a Zeus, il quale la rimprovera per essere arrivata in ritardo a un appuntamento?

Le parole della tartaruga furono fatte proprie nel Medioevo: “Domus propria, domus optima; non c’è nulla di meglio che starsene nella propria casa”.

Nella Bibbia la casa è considerata un bene prezioso, nel Siracide: “Le prime necessità della vita sono acqua, pane e vestito, e una casa che protegge l’intimità”.

La parola greca askemosyne, che in italiano è stato reso con intimità, in effetti indica tutto ciò che non è bene far trapelare all’esterno, che è sconveniente e può provocare vergogna.

Nella casa prendono vita sia belle relazioni che dei veri drammi, come apprendiamo spesso dai media. La casa è sia luogo della vita che dell’anima. Ma anche è custode del tempo interiore e di memorie care.

Gli antichi Greci attribuivano al dio Hermes, il romano Mercurio, la protezione della soglia e delle porte della casa.

La casa, oltre ad essere luogo di cura e protezione, con le sue aperture rappresenta anche un luogo di passaggio e di incontri.

Pensiamo a quanto gravissimo e doloroso è il sistematico abbattimento di case e città, da sempre conseguenza dei conflitti armati.

Abbattere una casa non è soltanto buttare giù dei muri, ma costringere le persone ad abbandonare le proprie case; non è solo spingerle a trovarsi un’altra abitazione, ammesso che trovino chi le accolga.

Ecco che allora arriva nella nostra lingua, dall’inglese domicide, la parola domicidio, l’origine del lemma a sua volta deriva dalle parole latine, domus, casa e caedere, tagliare, uccidere, secondo elemento di parole composte, nelle quali significa uccisione, come in infanticidio, genocidio, parricidio, uxoricidio, femminicidio.

Le immagini di distruzione di case che vediamo nelle guerre sono la devastazione delle radici di chi le abitava, la distruzione dei loro progetti di vita.

Oggi la casa, da luogo simbolico e reale del rifugio e della sicurezza, della intimità e della stabilità, si è improvvisamente trasformata nel suo opposto.

 

Inserito il:20/02/2024 09:43:24
Ultimo aggiornamento:20/02/2024 11:26:03
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