Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Lawrence Ferlinghetti (Yonkers, New York, 1919 - San Francisco, 2021) - Oh Pocahontas! Pocahontas! (1987)

 

L’addio a Lawrence Ferlinghetti, maestro di vita e di poesia (1/2)

di Vincenzo Rampolla

Le ultime poesie

sono sempre le mie preferite

L.Ferlinghetti

Nella email, un messaggio di Lorenzo, figlio di Lawrence Ferlinghetti: una laconica notizia per informare che lunedì 22 febbraio, il padre, l’autore che ha ispirato e influenzato generazioni di artisti e scrittori, è morto di polmonite nella casa di San Francisco.

Poeta, pittore, editore e infaticabile attivista politico, iconoclasta e pacifista, a marzo avrebbe avuto 102 anni. Ho conosciuto Ferlinghetti nel 2002 a Chiari nel bresciano, in occasione di un suo viaggio quasi in incognito a fine settembre con la truppa dei familiari alla scoperta del luogo natale del padre. Breve cerimonia di rito in Comune per un messaggio alla città e poi l’insperata fortuna, il caso, la gioia e la coincidenza di potere varcare il corteo delle guardie del corpo, delle autorità e del seguito e avere venti minuti d’orologio con lui, soli, uno di fronte all’altro, seduti nel giardino a un tavolino appartato, una bibita e un calice di spumante, tra le mie mani alcune copie di suoi disegni e poesie da autografare. Tutto organizzato alla perfezione, ogni minuzia. Pochi convenevoli, perfetti l’italiano e il francese, con l’incantevole accento americano. Vuoi darti da fare, dici? Inizia con i corsi di scrittura… I giovani. Loro ti seguono, non ti dimenticano. E tieni contatti con la politica locale, è una porta aperta… Sfruttala, non costa. Fai sapere a tutti che esisti con le poesie degli altri, gli allievi, loro non ti tradiscono. Write me back, don’t forget. La lunga stretta di mano, l’abbraccio e l’ispida barba bianca che ti sfiora le guance. Hi, Lawrence. Hi Vincent. Da allora sono al mio nono corso di scrittura creativa, otto libri dati alle stampe e un hi and bye di rispetto alla libreria di San Francisco, anni dopo, molti anni dopo.

Impenitente sostenitore della poesia come arte ribelle, per più di 50 anni Ferlinghetti ha mantenuto vivo lo spirito bohémien e Beat nella sua libreria. In un’intervista del 2007, ha confidato al Times alcuni momenti della sua vita e dell’eredità di scritti e dipinti. Dell’ultima tela dice: La scena mostra meno motori rombanti, ma più cittadini distanziati in auto dipinte. E hanno strane targhe e motori che divorano l'America.

E sto aspettando che Afrodite coltivi armi viventi

in una conferenza finale sul disarmo.

E sto aspettando che Voznesensky si infiammi con noi

e stasera parli d'amore [poeta e pittore dell’Avanguardia russa e del Realismo Socialista, amico di Pasternak e creatore della visual poetry].

Ha scritto uno dei più popolari libri di poesia americana, divenuto cult ed è stato il primo poeta laureato di San Francisco che ha vinto il National Book Award. Ferlinghetti è divenuto il padrino spirituale del movimento Beat quando nel 1953 aprì la sua City Lights Booksellers & Publishers, la celebre libreria su una collina rocciosa di San Francisco. Non conoscevo qui alcun centro letterario di poeti o qualcosa del genere. Ma poi quando hai una libreria, quello è un posto in cui i poeti approdano e continuano a venire naturalmente. City Lights divenne un banco di prova per scrittori e artisti bohémien e Beat. Ferlinghetti in breve tempo ha ampliato la sua attività avviando la stamperia City Lights Press, che ha pubblicato la Pocket Poets Series. Il primo libro è stato il suo Pictures of the Gone WorldIl cane trotterella liberamente per strada e vede la realtà, e le cose che vede sono più grandi di lui.

Il capolavoro è stato Howl (Urlo), il poema esplosivo di Allen Ginsberg, che avrebbe scioccato il mondo intero.

Un giorno Allen Ginsberg mi ha rifilato il manoscritto di Howl. Gli ho detto che mi sarebbe piaciuto pubblicarlo, ma non avevamo soldi. Quando ho sentito declamarlo ad alta voce, ho capito che questo avrebbe fatto scoppiare una rivoluzione nella poesia americana. Ho visto le migliori menti della mia generazione distrutte dalla follia, affamate, isteriche, nude, trascinarsi per le strade dei negri all'alba, alla ricerca di una soluzione rabbiosa. Era un po’ come con la rivoluzione rock avvenuta negli anni '60. Con Howl di Ginsberg, per molto tempo non hai più sentito parlare della vecchia poesia accademica.

Howl ha portato Ferlinghetti in una storica battaglia con il Primo Emendamento. Lo stavamo vendendo al City Lights Bookstore e due agenti del dipartimento minorile ne comprarono una copia da Shigeyoshi Murao, che all'epoca era il mio manager. Shig è stato arrestato e io sono stato incriminato come editore e proprietario della libreria. Le accuse? Pubblicare volontariamente e lascivamente scritti osceni. Il caso è finito in tribunale, dove dalla nostra parte avevamo una nutrita schiera di testimoni, le più famose figure dell’intelligentzia letteraria occidentale. Quando il giudice comunicò la sua decisione, disse che un libro non può essere giudicato osceno se ha una minima rilevanza o significato di riscatto sociale.

E quel precedente, anche se si trattava solo di un tribunale municipale, ha retto per tutti questi anni. Al giorno d’oggi è ancora molto difficile condannare qualcuno per un testo letterario osceno. Quando il Times ha intervistato Ferlinghetti nel 2007, aveva 91 anni e era ancora un gagliardo attivista reazionario. Sto aspettando la prossima rivoluzione. Come editore, dico sempre: puoi pubblicare una rivoluzione quando non ce n'è l’ombra?

La madre, Lyons Albertine Mendes-Monsanto, di origine francese, ebrea sefardita e portoghese. Il padre Carlo, nato a Chiari (Brescia) nel 1872, emigrato negli Usa nel 1894, naturalizzato nel 1896: muore 6 mesi prima della nascita di Lawrence. Poco dopo la madre viene ricoverata in una clinica psichiatrica prima dell’età di 2 anni e Lawrence è affidato alla zia Emily con la quale vive i suoi primi 5 anni a Strasburgo, imparando il francese. Quando la zia rientra a New York, rimane in un orfanotrofio finchè non è assunta come governante dalla famiglia di Anna e Presley Bislands, coppia benestante che viveva nel Bronxville. Lawrence viene adottato, Presley, gentiluomo del sud, suscita un interesse letterario per quel ragazzo disorientato, coglie le sue capacità e lo avvia agli studi di giornalismo. Era molto simile a Mark Twain. Era molto arguto e molto istruito. Mi faceva recitare poesie a tavola e avrei ricevuto un dollaro d'argento se le avessi dette perfettamente. E io iniziavo, "Il siriano è sceso come…" - "No, no, giovanotto, non così". E poi tuonava in modo drammatico. Come ho detto, ho avuto un'infanzia infelice, quindi il lirismo, i versi, il romanticismo non hanno mai fatto parte del mio mondo. E quando la vita odierna diventa insopportabile, i versi scompaiono. Il poeta non li cerca, li evita. Puoi scrivere una poesia con i versi, oppure puoi andartene a spasso a goderti la luna. Puoi anche rimorchiare una bella ragazza o fare altro. Questa è la fuga dai versi.

Ferlinghetti ha studiato giornalismo a Chapel Hill nell'Università del North Carolina. Dopo la laurea nel 1941, si arruola in Marina. Nel D-Day, è al comando di una nave che scorta la flotta d'invasione in Normandia: Eravamo uno schermo antisommergibile intorno alle spiagge. Non dovevamo sbarcare e potevamo guardare dal binocolo e vedere quei poveri ragazzi che venivano uccisi sulle spiagge.  Dopo la carneficina in Francia, Ferlinghetti è trasferito in Giappone, subito dopo il lancio dell’atomica su Nagasaki.  Nel fungo che trionfa, il Giappone potrebbe leggere il suo destino. Questo è stato più di un bombardamento di routine. Non appena ho visto lo spettacolo, un paesaggio cremato e devastato, dove carne umana e tazze da tè erano fuse insieme e ossa, dita e facce spuntavano dal fango e nessun edificio era rimasto in piedi. Prima dell'esplosione, questi erano edifici moderni, costruiti come le nostre fabbriche americane. In un baleno quella visione mi ha mutato in pacifista.

Con i guadagni delle sue poesie, si è pagato gli studi alla Columbia University e alla Sorbona di Parigi. Nel 1951 si è installato a ovest di San Francisco. Vedo San Francisco dalla mia finestra attraverso alcune vecchie bottiglie di birra della Marina. Il vetro è scuro. Di cosa si tratta? Subito dopo la seconda guerra mondiale, c'erano così tante persone che pareva fossero state trapiantate; era come se l'intero continente si fosse inclinato e la popolazione fosse scivolata verso ovest. È ancora l'ultima frontiera. Avevo una vecchia auto di seconda mano e stavo guidando lungo Columbus Avenue. E ho guardato dall'altra parte della strada tra la Columbus e Broadway, e c'era un ragazzo che affiggeva un cartello Pocket Book Shop. Gli ho chiesto, stai aprendo una libreria? Ferlinghetti decide di unire le sue forze con quell’'uomo, Peter Martin, per aprire un negozio specializzato nella vendita di un nuovo tipo di libro con copertina economica e flessibile: il tascabile. Fino ad allora, gli unici libri in brossura che si potevano avere erano i gialli e un po' di fantascienza. Così Peter Martin ha avuto la brillante idea di avviare una libreria dove si potevano comprare questi libri tascabili, che non si trovavano da nessuna parte. Fin dall'inizio, sono arrivati poeti e scrittori perché non c'era nulla del genere. Se entravi in ​​una qualsiasi libreria in città, non potevi semplicemente sederti e leggere. L'impiegato si sarebbe catapultato su di te chiedendoti cosa volevi o se poteva aiutarti. Praticamente dovevi colpire l'impiegato in testa per comprare il libro. Nel negozio dei libri tascabili invece non ci interessavano i lettori né i clienti, ma solo i libri venduti. Ferlinghetti si mise a lavorare in proprio quando dopo un paio d'anni Martin lasciò la città e il negozio divenne il punto d'incontro letterario per scrittori Beat come Allen Ginsberg, Michael McClure, Gary Snyder, Jack Kerouac e l'eroe del suo classico On the Road, Neal Cassady. Neal Cassady era il tipo capace di entrare di corsa. Lasciava la sua auto davanti con il motore acceso e la portiera aperta. Si precipitava dentro e prendeva una copia del libro che cercava e scattava fuori. Naturalmente, erano tutti libri gratuiti dati ai poeti. La libreria fin dall'inizio aveva la nomea di covo di anarchici, senza però passare per dei lanciatori di bombe, adottavamo uno stile pacifista. Ma ormai era troppo tardi. Il Pentagono si stava occupando di tutto e noi continuavamo a farlo senza battere ciglio, nei limiti del possibile. Si canticchiava “Oh. Voglio dire, ricordo che ero all'Human Be-In nel Golden Gate Park nel 1967” e si continuava con “Pace a San Francisco. Pace ad Hanoi”.

E io ero seduto accanto ad Allen Ginsberg sul palco e ad un certo punto lui si è voltato verso di me e ha detto: E se ci sbagliassimo tutti?

Ho scritto una poesia dal titolo Descrizione provvisoria di una cena per mettere sotto accusa il Presidente Eisenhower e ora mi rendo conto che, in confronto ai leader di oggi del Governo Federale, Eisenhower era un angelo. Sai, non si dovrebbero mettere per iscritto tutte le cose che rappresentavano i Beats e gli hippy. L'espansione della coscienza, questo è qualcosa di completamente nuovo in poesia. E la coscienza religiosa? Si stanno rivolgendo all'Estremo Oriente, per esempio. Che dire della prima stesura di una coscienza ecologica? Tante cose nella nostra cultura, che ora diamo per scontate, sono venute fuori da quella rivoluzione giovanile. Ma conta ancora oggi la poesia? Sì, la poesia conta ancora. E perché ci hai ficcato la parola 'ancora'? Ancora, è sinonimo di statua, monumento, palazzo. Tutti i vari elementi della nuova civiltà, la nuova cultura del XXI secolo sono racchiusi in questo edificio. E presto, vedrai, la birra si fonderà in un meraviglioso, nuovo inebriante liquore.

Diventato rapidamente parte della scena di San Francisco come il Golden Gate Bridge o Fisherman's Wharf, nel 2001, la libreria City Lights è stata inserita nell'elenco dei monumenti storici di San Francisco.

(consultazione:   nytimes - j.mckinley, r.severo, p.keepnews, a.traub; san francisco chronicle)

(Continua)

 

Inserito il:02/03/2021 16:00:44
Ultimo aggiornamento:02/03/2021 16:31:44
Condividi su
ARCHIVIO ARTICOLI
nel futuro, archivio
Torna alla home
nel futuro, web magazine di informazione e cultura
Ho letto e accetto le condizioni sulla privacy *
(*obbligatorio)


Questo sito non ti chiede di esprimere il consenso dei cookie perché usiamo solo cookie tecnici e servizi di Google a scopo statistico

Cookie policy | Privacy policy

Associazione Culturale Nel Futuro – Corso Brianza 10/B – 22066 Mariano Comense CO – C.F. 90037120137

yost.technology | 04451716445