Aggiornato al 28/04/2024

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Voltaire

GettyImages – Leadership/Dittatura

 

Volete capire i russi di Putin? Studiate Georgy Shchedrovitsky

(Ciò vi aiuterà anche a capire alcune metodologie organizzative occidentali)

di Achille De Tommaso

 

La leadership, all'interno di una organizzazione, è possibile solo nell'ambito di speciali legami organizzativi. Qual è l'essenza della leadership? E’ nel fissare obiettivi. Ma, affinché il leader possa fissare e raggiungere gli obiettivi aziendali, è necessario che i suoi dipendenti rinuncino ai propri, e si impegnino ad accettare quelli dell’azienda. Ciò è esattamente quello che deve accadere all'interno di un'organizzazione di successo.

(Georgy Shchedrovitsky)

***

Una delle principali apparenti contraddizioni del moderno sistema politico in Russia, secondo molti controllato e gestito da oligarchi incompetenti, è invece la presenza di persone altamente efficienti al suo interno. Il regime di Putin è riuscito infatti ad assumere anche specialisti di prim'ordine, soprattutto nel settore economico del governo e delle banche pubbliche.

In che modo questi professionisti, alcuni di grande etica, che capiscono quindi perfettamente per chi lavorano e quali obbiettivi costui abbia, affrontano tale contraddizione?

Per rispondere in parte a questa domanda, dobbiamo riferirci alle opere dello scienziato, filosofo e metodologo sovietico Georgy Shchedrovitsky. Una persona, uscita dal disgelo costruito da Khrutchev, e che ha seguito il regno del terrore di Stalin, quando le libertà soppresse avevano addirittura portato alla propagazione di nuove idee nella scienza, nella filosofia, nella metodologia, nella sociologia.

La fama e il successo cui è pervenuto Shchedrovitsky, noto per lo sviluppo di una metodologia di organizzazione gestionale all'interno di complesse strutture aziendali, è dovuta all’essere riuscito a ben organizzare gli affari di un buon numero di grandi imprese dell'ex Unione Sovietica.

Come scritto prima, queste riorganizzazioni sono state realizzate soprattutto con l'obiettivo di migliorare la qualità della pubblica amministrazione; fondamentalmente attraverso lo studio e la ri-organizzazione del pensiero e dell'attività mentale di tutti i partecipanti al processo.

Attenzione: ciò che sto per dire, ad alcuni può apparire aberrante. Soprattutto per coloro i quali sono abituati a gestire l’organizzazione aziendale con in vista il benessere del dipendente, il suo rispetto, il suo diritto alla privacy; ma può aiutarci a capire il futuro, non solo della Russia, ma anche nostro. E anche il presente.

Dietro il linguaggio talvolta complesso, usato per descrivere il pensiero di Shchedrovitsky, si nasconde un'idea molto semplice: “Un dipendente, indipendentemente dalla sua posizione e status, quando va al lavoro, deve sentirsi obbligato a lasciare la sua personalità a casa. Una persona che occupa un determinato posto, deve rinunciare ai propri scopi e obiettivi, e si deve impegnare a muoversi solo in conformità a quegli scopi e obiettivi, che, attraverso gli opportuni canali dell'organizzazione, gli vengono trasferiti da autorità superiori. Ripeto: le persone, entrando nell'organizzazione, rinunciano ai propri obiettivi personali.” In questo modo la persona non viene più vista come una persona, ma come una funzione di lavoro. Il lato personale, infatti, secondo il filosofo-organizzatore, ostacola il professionista e viceversa.

Un tale approccio, secondo Shchedrovitsky, permette di migliorare la qualità dei compiti eseguiti e la velocità di raggiungimento degli obiettivi.

Bisogna dire che le teorie di Shchedrovitsky hanno ottenuto, come detto prima, dei buoni successi organizzativi; tanto che questi metodi sono stati poi studiati in tutta l’URSS, negli istituti di istruzione superiore che preparavano la nomenklatura del partito e i dipendenti pubblici.

Ma più avanti, lungo la verticale del potere, queste idee sono poi penetrate nella pratica quotidiana dei dirigenti pubblici in molti settori dell'economia, proprio nel momento in cui la maggior parte dei 'tecnocrati' di Putin veniva formata professionalmente, cioè per tutti gli anni '80 e fino al crollo dell'URSS. E quindi propagati in Russia.

In pratica, se sei un dipendente, quando torni a casa puoi sfogare le tue frustrazioni contro il sistema russo, il segretario generale, lo stato dell'economia, la guerra in Afghanistan; ma, quando sei sul tuo posto di lavoro, annulli tutti quei sentimenti ed emozioni e ti muovi nella linea politica prescritta.

Sergey Kirienko è una ottima dimostrazione di queste tesi. Egli fu capo del governo sotto la presidenza “democratica” di Boris Eltsin, studiò i metodi di Shchedrovitsky, e si assicurò che fossero penetrati in tutti i livelli del potere in Russia; attraverso corsi intensivi che prevedevano anche “business games”.  Kirienko, oggi è vice-capo gabinetto di Putin, quindi consigliere di un dittatore, definito da alcuni “criminale di guerra”. A Kirienko non piace la dittatura, e non ama che il suo paese combatta la guerra in Ucraina. Come ha potuto conciliare tutto ciò? Semplice se si seguono i dettami della dottrina Shchedrovitsky: questi sono solo i suoi sentimenti ed emozioni personali e li lascia per conversazioni in privato con i suoi amici e la sua famiglia. In pubblico sostiene Putin, non per amore e devozione nei suoi confronti, ma perché questo è il suo dovere professionale.

VB Khristenko, ex vice primo ministro (posizione ricoperta da Putin), ora presidente del consiglio di amministrazione della Commissione economica eurasiatica, ha dichiarato: “Per me, la teoria metodologica di Shchedrovitsky è stata a lungo un quadro teorico per lo sviluppo di decisioni manageriali a tutti i livelli del gerarchia amministrativa che sono riuscito a scalare”.

Il concetto di “tecnocrate”, ormai popolare nella nomenklatura di Putin, ha perciò le sue radici nelle opere di Shchedrovitsky.

Quindi abbiamo la controprova che il regime autarchico russo è aberrante, alienante, e vincola le libertà? Può essere, ma dobbiamo guardare anche dentro le case nostre, occidentali. I tecnocrati che si dissociano dai loro sentimenti e dalla loro personalità per essere robot senz'anima al lavoro appare siano, in realtà, un fenomeno globale. E non perché possiamo trovare assonanze in Cina e, magari, in Giappone.

Infatti, la Scuola dei Governatori della Russia che sforna governatori tecnocratici secondo i metodi di Shchedrovitsky appare sia oggi modellata in accordo con quella del “The Young Global Leaders”, un'iniziativa del World Economic Forum. In un'intervista del 2017, Klaus Schwab, il fondatore di The Young Global Leaders, affermò che il presidente russo Vladimir Putin era stato riconosciuto, in tutti i sensi, come Young Global Leader: "Devo dire – affermava - quando cito nomi, come la signora Angela Merkel e Vladimir Putin, che essi sono, a ragione, Young Global Leaders del World Economic Forum”.

E, avendo lavorato per alcuni anni a Mosca, negli anni ’80, devo ammettere che quanto sopra trova ottimi riscontri nell’esperienza che ho fatto lì.

I concetti sopra espressi, però, mi fanno anche tornare alla mente ciò che mi disse, nel 1976, il mio capo quando mi fece dirigente: “Vedi, carissimo, la vera differenza tra un dirigente e un dipendente, è che il dirigente deve essere sempre dalla parte dell’Azienda (del “padrone”, come si usava dire allora). Un dipendente può affermare che l’azienda sbaglia, ma un dirigente no. Un dirigente, anche se pensa che l’azienda sbagli, deve sempre darle ragione quando ne discute col dipendente”. Entrambi lavoravamo per il più grosso gruppo di telecomunicazioni inglese.

 

RIFERIMENTI

https://flamenco.ru/en/shchedrovickii-myshlenie-chast-i-celoe-georgii-petrovich-shchedrovickii/

https://dialogue-irk.ru/en/beznalichnye/shchedrovickii-myshlenie-shchedrovickii-orgupravlencheskoe/

https://www.researchgate.net/publication/332625658_Games_Methodologists_Play_Michel_Foucault_and_the_Organizational_Management_Project_of_Georgy_Shchedrovitsky

 

Inserito il:16/07/2022 16:22:54
Ultimo aggiornamento:16/07/2022 16:28:07
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