Aggiornato al 25/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Almeria Bosio (Mentone, Francia) - Termovalorizzatore (2011)

 

Pubblichiamo il sesto di una serie di articoli propedeutici all’Incontro a tema: Fonti Energetiche Rinnovabili in Italia, in programma mercoledì 13 luglio alle ore 17:00 con inizio sessione Zoom dalle 16:30. Oltre ai Soci di Nel Futuro l’invito all’incontro è esteso a tutti i Lettori i quali possono richiedere le credenziali di accesso alla sessione ZOOM inviando una mail a convegni@nelfuturo.com.

 

Fonti Energetiche Rinnovabili in Italia – Termovalorizzatori

di Vincenzo Rampolla

 

Il termovalorizzatore (Tvz) è un impianto che converte il calore generato dalla combustione dei rifiuti in energia destinata ad altri usi. I Tvz possono svolgere diverse funzioni: produrre energia con funzione di centrali elettriche, associarsi a un impianto di cogenerazione di teleriscaldamento o a un impianto di gassificazione per la produzione di gas sintetico.

Come funziona il Tvz? I rifiuti non riciclabili vengono conferiti all’impianto e scaricati nella vasca di raccolta e miscelazione. Da lì caricati nelle caldaie di alcune linee di combustione, la cui temperatura è regolata a oltre 1.000 °C, per l’ossidazione completa dei rifiuti. Il calore prodotto genera vapore ad alta pressione, che viene immesso in un turbogeneratore per la produzione di energia elettrica e utilizzato, ad esempio, per scaldare l’acqua per la rete di teleriscaldamento della città. Ogni linea di combustione ha uno specifico trattamento fumi, per abbattere con ammoniaca gli ossidi di azoto; segue l’ulteriore riduzione degli ossidi e si va in uscita al sistema di depurazione e filtro che trattiene i microinquinanti (metalli pesanti, diossine…). Depurati con i filtri finali che arrestano tutte le polveri in sospensione, i fumi vengono convogliati al camino.

I Tvz di nuova generazione non hanno nulla a che vedere con gli inceneritori del passato, l’effetto smaltimento rifiuti è 8 volte inferiore rispetto alle discariche tipiche (dati Utilitalia - Federazione delle Aziende operanti nei servizi pubblici di Acqua, Ambiente, Energia Elettrica e Gas, con rappresentanza presso le Istituzioni nazionali e europee). Nell’impianto è primario il recupero di energia, che continua la riduzione delle emissioni riducendo al minimo il peso dell’incenerimento sul totale emissioni: 1 % del totale, vs. 75 % delle emissioni nello smaltimento in discarica.

In Italia sono installati 57 Tvz, di cui 2 sospesi, 11 chiusi, 1 riconvertito e 43 operativi. 46 Tvz sono al Nord (26 impianti in Lombardia, 13 in Emilia, 7 in Romagna). Al Centro sono attivi 5 e 6 al Sud; su 1Mt di rifiuti urbani ne hanno trattati oltre 532 Kt, ferma restando l’eccessiva diffusione di discariche e lo scarso riciclo. Nel 2019 sono stati trattati 5,5 Mt. Nel 2020, su 30 Mt di rifiuti urbani e speciali ne sono stati trattati solo 2,8 Mt, il 74,5% di quelli inceneriti al Nord. Secondo le direttive UE, nei prossimi 14 anni lo smaltimento in discarica sarà al massimo 10%.

Utilitalia rileva: In Italia mancano impianti per trattare 5,7 Mt di spazzatura all’anno e al Centro e al Sud esiste una carenza impiantistica da colmare, altrimenti continueremo a uscire dai limiti con lo smaltimento in discarica: l’UE ha stabilito che entro il 2035 il livello di riciclaggio effettivo dovrà essere a 65% e il ricorso alla discarica dovrà essere inferiore a 10%. All’Italia servono oltre 30 impianti con Tvz, per la spazzatura non riciclabile e per produrre energia, oltre a nuovi impianti di compostaggio per trasformare i rifiuti organici in fertilizzante compost. Nel 2019, Utilitalia rileva che sono state trattate 5,5 M t di rifiuti urbani e speciali, producendo 4,6 MWh di energia elettrica e 2,2 MWh di energia termica; questa energia (rinnovabile al 51%) è in grado di soddisfare il fabbisogno di circa 2,8 milioni di famiglie.

Alcuni esempi di recupero energetico confermano la validità delle moderne soluzioni tecnologiche Tvz, in un clima di secolare trascuratezza e inoperosità della politica italiana, in assenza di strategia nazionale, inquietante ignoranza del problema e incuria del patrimonio nazionale.

A Brescia l’impianto di A2A attivo dal 1998 fornisce teleriscaldamento a più del 50% delle abitazioni. Il Tvz di Brescia è un caso di rilievo, eletto dalla Columbia University (NY) miglior impianto del mondo e dà un notevole contributo al fabbisogno energetico della città. Produce energia elettrica, recupera il calore generato e attraverso una rete di teleriscaldamento di 670 km, lo convoglia alle abitazioni degli utenti. Opera con una produzione totale di 610 GWh di energia elettrica, di 820 GWh di energia termica e con 730 Kt di rifiuti trattati.

Il settore del business ambiente nel Centro Italia è oggi gestito da Acea, con 2 impianti Tvz a San Vittore del Lazio (FR) e Terni (Umbria). Il Tvz di San Vittore è il più grande della Regione Lazio, è incluso nel Piano regionale smaltimento rifiuti e rientra tra gli insediamenti strategici di primario interesse nazionale ai fini della tutela della salute e dell'ambiente. Con 85 Dipendenti e una capacità max di 307 Kt/anno, nel 2021 ha prodotto 268 GWh di energia.

Il Tvz di Terni utilizza esclusivamente scarti dalla separazione meccanica nella produzione di polpa da rifiuti di carta e cartone, con 42 dipendenti, capacità max di trattamento di 99 Kt/anno e potenza elettrica installata di 483 MWh.

Un cenno alla capitale. Roma avrà un suo Tvz da 600.000 t annue, sul modello di Copenaghen, ha annunciato con enfasi il sindaco Gualtieri. Subito Conte ha aperto la scontro del Movimento 5 Stelle contro il Tvz. È AMA (Azienda Municipale Ambiente) che gestisce i rifiuti con un organico di 7.414 dipendenti, di cui 7.151 (!) assorbiti dai servizi di igiene urbana, ma la capitale continua ad affogare nei rifiuti: nel 2020 si è riciclato il 44 % dei rifiuti urbani. 6 mesi dopo l’insediamento e con un piano da €40 M per la pulizia straordinaria della città, la sera del 15 giugno il Piano, sempre vacillante, frana definitivamente: incendio di Malagrotta, impianto da 900 t di rifiuti al giorno. Per almeno 48 h colonne di fumi di diossina a gogò su gente e colture. Bisogna chiudersi in casa, ha dichiarato S.Vignaroli, presidente Ecomafie. Dice l’ex sindaco Alemanno subito intervenuto: Quando un impianto di questa importanza viene distrutto tutta la logistica dei rifiuti entra in crisi e la raccolta è molto più difficile e costosa. Prepariamoci a vedere i nostri cassonetti stracolmi.

Gatta ci cova… e chi vincerà la tenzone, il sindaco o l’avvocato?

(consultazione:    libro bianco utilitalia https://www.utilitalia.it/pdf/d696541b-4090-497a-9e6b-a1eadbd39b68 ; piano industriale ama; roma today)

 

Inserito il:29/06/2022 10:50:01
Ultimo aggiornamento:29/06/2022 11:55:07
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