Aggiornato al 25/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Alphonse Maria Mucha (1860-1939) – The Four Seasons - 1897

 

Le leggi delle stagioni

di Gianni Di Quattro

 

Le stagioni si alternano, cambiano di volta in volta la natura dandocene sempre un aspetto diverso e cambiano la nostra vita anche quando non ce ne rendiamo conto. Anche se la globalizzazione e la tecnologia dei trasporti hanno consentito di spostare da un punto all’altro del mondo prodotti che possiamo avere sempre e non solo in periodi limitati come la natura suggerirebbe.

Soprattutto le stagioni condizionano il nostro comportamento di tutti i giorni, il nostro pensare, il modo di progettare il futuro da parte di ciascuno, insomma la vita. Ci sono le stagioni adatte ad una età e quelle adatte ad un’altra, ci sono le stagioni più adatte a chi fa un certo mestiere e quelle a chi ne fa un altro, in altri termini le stagioni dividono e classificano le persone nel mondo e il loro modo di essere nel tempo.

Sicuramente dalla osservazione della natura attraverso l’alternarsi delle stagioni insieme allo scorrere della storia Giambattista Vico ha potuto formulare la sua teoria dei cicli storici che in qualche modo consente di affermare quello che Lavoisier teorizzò nel mondo della chimica e cioè che nulla si crea e nulla si distrugge, così come la veridicità di uno dei proverbi più popolari e cioè che i conti tornano sempre e si può anche prevedere quando se si ha cura di prestare attenzione al susseguirsi delle cose.

Le stagioni hanno delle loro leggi e delle loro caratteristiche che si ripetono nella alternanza e che sono rassicuranti anche perché alimentano la speranze di quello che deve venire, sottolineano che le disgrazie e i dolori non si ripetono e si alternano con le gioie e i piaceri esattamente come sono loro. Quando questa alternanza si rompe nel succedersi delle stagioni o a livello personale perché si prolungano i dolori o i piaceri vuol dire che qualcosa non va, che bisogna preoccuparsi, che il sistema è saltato o sta per saltare.

Il modo di essere delle stagioni, infine, riflette la sensibilità della natura, come il nostro comportamento esteriore riflette la nostra cultura e la nostra educazione. Quando la natura viene provocata e insultata cambia la sua sensibilità e allora cambiano le stagioni e allora tutto gira in modo anomalo e annuncia fatti traumatici che si verificano o che si possono verificare. Esattamente come la provocazione di una persona può aprire una breccia nella sua cultura e aprire le strade della violenza e della reazione.

Le stagioni, dunque, sono il simbolo, la rappresentatività del funzionamento della natura e un esempio di come la stessa natura suggerisce agli esseri viventi soprattutto se intelligenti di fare funzionare e di interpretare la loro vita, di come pensarla e pianificarla.

I problemi che preoccupano gli ecologisti oggi sullo stato di salute della natura sono evidentemente la conseguenza delle deturpazioni operate dall’uomo per ingordigia e per presunzione, proiettato come è verso conquiste di poteri e forme di ricchezze a danno di tutto e di tutti. Allo stesso modo quando un paese si dibatte per fermare il declino, quando si ritrova saccheggiato fisicamente, quando si scopre pieno di ferite morali e culturali, vuol dire che nel tempo l’uomo ha operato per distruggerlo e lo ha fatto sempre per brama di possesso e di potere insieme a indifferenza verso gli altri.

Quando parliamo del nostro paese come di qualsiasi paese, quando giudichiamo le situazioni e soprattutto quando evidenziamo le anomalie e i pericoli, quando individuiamo la pericolosità nella quale ci troviamo dobbiamo sapere che tutto ciò non avviene per caso e che è una reazione provocata da una azione umana.

 

Inserito il:30/09/2016 22:04:49
Ultimo aggiornamento:30/09/2016 22:07:32
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