Aggiornato al 18/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Replica ai commenti di Renzo Provedel alla lettera sulla Cirinnà.

 

Caro Renzo,

cercherò di rispondere con ordine alle tue considerazioni (Commenti all’articolo).

Iniziamo da Padre Pio. Figurati se non concordo con te sulle pratiche medioevali della Chiesa Cattolica.

La mia osservazione riguardava solo le opposte manifestazioni, anche se entrambi concordiamo che Padre Pio e La Cirinnà non c’entrano. Io credo che il carnevale romano sia più per ravvivare il flop dell’Anno Santo che non intromettersi nelle cose terrene. Secondo me, questo Papa come altri, vive la contraddizione di una Chiesa che chiede il rinnovamento della politica ma stenta a rinnovare se stessa. Francesco ha già troppi problemi con la Curia, i preti pedofili, i preti affaristi, per mettere mano al Barnum Vaticano. secolare di una chiesa ferma, in troppe cose, ai Concili di Nicea e di Trento.

Ogni tanto mi viene in mente quello che pensava Camillo Olivetti (che non professava la religione degli avi), sul ruolo di S. Paolo a cui imputava la ricostruzione arbitraria, ad uso e consumo dei romani, del pensiero di Cristo.

Credo che la cosa più importante, fino ad ora, di questo Pontificato è stata la frase: “Chi sono io per giudicare” assicurando comprensione e perdono a Divorziati, Gay e via discorrendo. Ciò non significa però che la Chiesa non abbia il diritto di dire la sua su problematiche che considera morali. Sempre Camillo Olivetti, in alcuni appunti che trovai all’archivio storico di Ivrea, sosteneva che le religioni sono nate per fornire le prime regole di vita civile agli uomini e come tali vanno considerate al di là del trascendentale.

Credo sia diritto della Chiesa di intervenire sui temi della famiglia, non per maledire o per lanciare anatemi ma per consigliare. Che la coppia naturale sia composta da un uomo e una donna, mi pare non sia scandaloso sostenerlo, come non è scandaloso sostenere che se la coppia si sposa e fa figli deve fare il possibile per mantenersi unita. Questa non è solo dottrina religiosa ma saggezza popolare. La realtà però sappiamo è molto variegata e quindi l’istituzione del divorzio, a posto fine a milioni di situazioni di fatto. Ciò non toglie che chi soprattutto si professa Cattolico dovrebbe fare di tutto per salvare, non tanto l’unione, ma la famiglia, questo per uno sviluppo equilibrato dei figli ma, permettimi anche di aggiungere, per non rovinarsi economicamente come sta accadendo a troppi miei conoscenti.

Quello che una certa sinistra (poi ne parleremo) pare non comprende, è che su questi temi, per molti, non si tratta di conservazione ma è quello che pensano (non a torto) con buon senso. Ciò vale anche per il problema omosessuale. La Chiesa Cattolica, ahimè è fucina di omosessualità maschile nei seminari, femminile nei conventi. Questo Papa, se veramente vuole essere rivoluzionario, deve parlare del celibato dei Preti, poiché se si stigmatizza l’omosessualità come pratica innaturale, il celibato lo è altrettanto e quindi si dovrà mettere mano a un atavico precetto arbitrario da casta sacerdotale. Forse così la chiesa potrebbe anche se non risolvere, ridurre la pedofilia tra i Sacerdoti. Per concludere sul tema, io che non sono credente, con gli anni sono diventato tollerante e comprensivo con tutti coloro che sentono in bisogno di credere e poi: non si sa mai…….

E veniamo pure all’utero in affitto. Ti riporto una chicca vista nella rubrica della brava giornalista de la 7: Mirta Merlino.

Erano presenti una coppia omosessuale i quali si sono sposati in Canada, vivendo anche lì (saranno degli indigenti), oltre che da noi. Hanno dichiarato di avere tre figli, partoriti da una crocerossina del desiderio di paternità, assolutamente disinteressata che si fa ingravidare per la felicità Gay, essendo lei lesbica. Devo commentare?

Nella stessa trasmissione c’era anche Lupi il quale deve aver corretto un po’ il tiro rispetto quello che hai sentito tu. Francamente se devo giudicare i due interventi, l’ex ministro mi è sembrato uno di buon senso, gli altri dei marziani. Oggi poi in auto, mi sono sintonizzato con Radio radicale mentre c’era l’intervento di una signora di Forza Italia (che non ho riconosciuto), la quale sosteneva l’assoluta necessità della legge sulle unioni civili, si allargava dicendo pure che l’adottabilità del figlio del partner gli sembrava sensata. Aveva gli stessi miei dubbi poi sulla non chiarezza della legge rispetto alla fecondazione eterologa, perché sosteneva, che se in Italia è proibita non lo è all’estero e quindi facilmente aggirabile. Seguiva l’intervento di uno del PD che diceva più o meno le stesse cose. Se a tutto questo aggiungiamo che il Machiavellico creatore del Movimento 5 Stelle lascia la libertà di coscienza sul tema delle adozioni. Mi chiedo perché Renzi si ostina a non ridiscutere in commissione solo quel tema.

A questo punto mi sorge un dubbio:

Non sarà che Renzi (che è un cattolico) preferisce far saltare tutta la legge, rimandandola sine die addossando la responsabilità agli avversari, per concentrarsi sulle prossime amministrative e sui casini Europei?

Le vie del signore sono infinite, ma se così fosse siamo in presenza di un elucubratore folle. Non sono mai stato un dietrologo (ho smesso di leggere l’Espresso per questo) e quindi, l’altra alternativa, è che Renzi preferisca vincere, ma anche perdere con prove muscolari, piuttosto che tirare a campare come troppe volte ha fatto il mio amico (si fa per dire) Berlusconi. Staremo a vedere, ma se il buon giorno si vede dal mattino….

Veniamo alla destra e alla sinistra. Avevo già scritto in proposito su “Nel Futuro” ma volentieri riprendo l’argomento che mi sta molto a cuore.

Sono un appassionato della storia del socialismo (che è l’unica vera sinistra italiana): Comunismo, Fascismo, compresi tutti i partitini nati nel dopo guerra provengono da quel mare.

Non ti scandalizzare se ho incluso il Fascismo, perché la matrice fu socialista, non solo perché Mussolini fu un amatissimo dirigente massimalista ma perché il primo fascismo fu a stragrande maggioranza: socialista e anarchico.

La classe dirigente socialista delle origini fu piccolo-medio borghese e l’impostazione di fondo quella marxista, a differenza delle varie socialdemocrazie o laburismi europei.

Ciò avvenne per un ritardo storico della rivoluzione industriale in Italia ma anche per le caratteristiche estremiste (a parole) degli Italioti (detto con ironia e non con disprezzo).

Il fascismo, checché se ne dica, conservò anche le ambiguità di sinistra, certo fu totalitario e violento, ma meno totalitario e violento del nazismo e del comunismo, non solo sovietico ma in generale.

Io sono convinto che le responsabilità maggiori nella crisi irreversibile del socialismo italiano sono dipese, non tanto dalla presenza di un forte Partito Comunista, grazie ad una gestione oculata, prima della Resistenza e poi dei ceti intellettuali. Ma dei Socialisti che nell’immediato dopo guerra tornarono in stragrande maggioranza alle pratiche del massimalismo marxista, senza peraltro contendere il potere sulle masse ai Comunisti.

Non è mai nata in Italia una vera socialdemocrazia poiché il Partito di Saragat fu ininfluente e pasticcione. Bettino Craxi, non fu un socialdemocratico, come Filippo Turati restò in mezzo al guado con l’aggravante che partecipò al banchetto Partitico restandone schiacciato.

Dei rimasugli Comunisti del dopo muro c’è poco da dire. Il vecchio “Partitone” fu sempre un passo indietro rispetto la Storia, per cui arrivarono alla definitiva crisi del comunismo internazionale, si ancora organizzati ,ma poco credibili sulla capacità di offrire un futuro a quella sinistra.

Mi fanno ridere quelli che considerano il buon Berlinguer un grande innovatore, imputando alla sua morte prematura, il declino del PCI.

Quello che seppe fare Berlinguer fu di proporre una riedizione allargata del Centro Sinistra e un’ipocrita battaglia morale, dal momento che il Segretario non poteva non sapere che il PCI, oltre che nutrirsi alla mangiatoia dell’URSS, banchettava allegramente nei Comuni amministrati e con le Coop, oltre a dividere con la DC e il PSI il bottino sottogovernativo e degli appalti pubblici.

Un fallimento totale quello della sinistra italiana, e anche le cosiddette conquiste sociali furono elargite senza tenere conto della realtà economica di questo Paese.

Purtroppo a questa disastrosa sinistra si è sostituita una pseudo sinistra, certo non più marxista, tantomeno massimalista. E’ la sinistra di Scalfari, di Repubblica e di tutto il giornalismo cosiddetto progressista. Nato per portare schiere di lettori stufi della barbosaggine della stampa comunista, Barba papà capì che con la forza dell’opinione, poteva cambiare la testa della sinistra facendola diventare a sua immagine e somiglianza. Ho conosciuto il bell’Eugenio quando facevamo i giolittiani e francamente pur riconoscendo la sua brillantezza nell’esporre non mi sembrava un genio della politica. Infatti ha giustamente fatto il Direttore di un grande giornale ma si è fermato lì.

Se fosse stato un buon politico avrebbe pungolato Craxi ma non l’avrebbe distrutto.

Come avrebbe pungolato Berlusconi senza costringere per vent’anni questo Paese in uno sterile antiberlusconismo. Berlusconi aveva il diritto di governare e di essere giudicato, non per i complotti mediatici e giustizialisti (che tra l’altro hanno rischiato di consentirgli la vita eterna) ma per le cose che avrebbe o non avrebbe fatto,

Naturalmente, Scalfari non è stato così determinante perché il resto della vecchia sinistra (Cattolici compresi) molto hanno dato di suo.

Della vecchia sinistra oggi rimane solo la spocchia, il sentirsi diversi (sarà per questo che adorano i Gay?) e a parte le battute, trovano una specie di unità nelle problematiche fru fru, trasformandole in guerre sante.

Per un momento ho sperato che Renzi desse un colpo di spugna  a tutto ciò. Inizio a dubitare ma, essendo ottimista per natura….sperem…..

Sulle unioni civili sto rasentando lo sfinimento. I dibattiti di questi giorni hanno alzato la mia insofferenza per tutte queste chiacchiere inconcludenti. Sembra uno di quei dibattiti dove tutti, più o meno, dicono le stesse cose dividendosi sulle ambiguità.

Tu, giustamente dici che le unioni civili non sono solo il problema degli omosessuali ma di tutte le coppie di fatto esistenti in questo Paese, da quando il sacro vincolo matrimoniale è diventato un problema per le mutate condizioni socio economiche e, soprattutto, dalla quasi esaurita pazienza nei nostri confronti delle nostre signore.

Qui però, a mio parere, sta la grande incongruenza di avere fatto della Cirinnà una battaglia ideologica. Mi spiego:

Non si capisce perché mentre aumentano a dismisura le coppie di fatto eterosessuali, e quindi coloro che rifiutano i legacci matrimoniali, la comunità Gay sente l’impellente bisogno di tornate alla vecchia pratica matrimoniale. Ho l’impressione che tutto questo sia più bulimia di diritti riconosciuti che non reale necessità. Ma che è sta voglia matta di omologarsi alle pratiche di un Cattolicesimo che non sono più osservate (scusa il bisticcio di parole) dagli osservanti?

Mi dirai: “comunque hanno il diritto”. Verissimo, lo facciano pure, mi pare che la stragrande maggioranza degli italiani siano d’accordo. Vogliono la famiglia? Benissimo, facciano la file come tutte le coppie etero e adottino un Bimbo del terzo mondo, sottoponendosi ai test psicologici, oltre alle lunghe attese e a sborsare decine di migliaia di Euri a beneficio di organizzazioni pseudo umanitarie.

La sinistra in questi giorni, ha fatto sfilare antropologhe e psicologi. Ci hanno spiegato che il matrimonio etero è solo una convenzione di questa civiltà ma che in natura non esiste il matrimonio. Credo sia vero. Ma l’uomo si deve distinguere dagli animali solo quando conviene? Inoltre è stato detto che per un figlio è meglio una buona coppia dello stesso sesso che non una pessima coppia etero. Vero anche questo. Ma non si capisce perché se esistono pessime coppie etero non debbano esistere pessime coppie omosessuali o lesbiche. E allora il problema delle adozioni è proprio quello, per tutti, di sottoporsi al vaglio di esperti per capire se si hanno i requisiti. Certo resta il possibile non gradimento degli adottati di avere una famiglia non convenzionale ma se ci sono i requisiti io non mi formalizzerei più di tanto, anche perché gli adottati vengono da situazioni ben più tragiche.

Il vero scandalo non è che le coppie gay non possano adottare. Sono le grandi difficoltà e la speculazione che impediscono a tutte le coppie che non possono avere figli di adottarli senza estenuanti attese, per non parlare poi della speculazione economica applicata prima in Patria. Pochi sanno che le famiglie, quando vanno nei Paesi di origine per adottare i bambini, con la scusa dell’ambientamento alla nuova famiglia sono letteralmente sequestrate, obbligati a trascorrere anche mesi prima di poter tornare in Patria.

Tutto questo senza che gli stuoli di umanitari dei diritti trovino nulla da ridire, anzi, sovente sono gli stessi che organizzano le adozioni all’estero. Spiace dire che queste organizzazioni sono praticamente tutte legate al cosiddetto terzo settore.

Le criticità che ti segnalo non sono certo per negare diritti a chicchessia soltanto per superare le mistificazioni di parte e, perché no, richiamare un po’ tutti al buon senso.

 

Inserito il:11/02/2016 12:07:01
Ultimo aggiornamento:25/02/2016 08:40:46
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