Una notizia positiva.
Nel campo dei media e della comunicazione in generale si deve registrare un calo notevole degli ascolti ai vari talk show di cui tutti i canali televisivi italiani sono pieni.
Una buona notizia perché potrebbe trattarsi di una presa di coscienza di buona parte del pubblico italiano, di una maturità della gente insomma.
Speriamo sia così e in un raptus di ottimismo bisogna e vogliamo crederci.
Certamente il livello che avevano raggiunto queste trasmissioni sia come forma che come sostanza è molto basso al punto da far pensare che non si possa andare oltre: protagonisti invitati incompetenti, arroganti e rissosi, domande inutili e quasi sempre tendenziose, temi forzati e non centrali rispetto al cuore dei vari problemi, lentezza generale delle trasmissioni, non rispetto delle opinioni avverse, superficialità e improprietà di linguaggio e poi la volgarità con la quale questi (si fa per dire) dibattiti si svolgono.
A molti ricordano certi combattimenti dei galli tipici di alcuni paesi dell’America Latina e che da noi fortunatamente sono proibiti.
E pensare che la televisione potrebbe avere ancora un ruolo importante per la formazione culturale della gente e per lo sviluppo di una sensibilità verso la bellezza, la solidarietà, l’accoglienza.
Certamente ci vorrebbe più innovazione, più sperimentazione, più coraggio per cambiare e nello stesso tempo bisognerebbe uscire dalla gabbia ideologica per cui bisogna dare al pubblico quello che il pubblico vuole.