Aggiornato al 09/05/2025

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Voltaire

Lampo di Luce nell’istante del concepimento – NW University

 

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Quel lampo che illumina il concepimento

di Vincenzo Rampolla

 

L’inizio. E parto da zero. Devo. Percorso obbligato: descrivere con precisione ciò che avviene nel profondo, all’istante del concepimento. Devo cogliere l’origine. Devo sorvegliare accuratamente le fasi che inducono lo spermatozoo maschile a lanciarsi nell’ovulo femminile. La nascita devo capire.

Di quell’istante un team di scienziati ha immortalato una serie di ripetuti bagliori, lampi che brillavano al microscopio elettronico. Con un accurato esame, sono apparsi chiaramente nell’attimo della fecondazione e più erano intensi più segnalavano la formazione di una nuova vita: la genesi. Sia questo allora il tempo zero: la spermatogenesi.

La spermatogenesi. Che cos’è? È il complesso percorso di formazione degli spermatozoi, costituiti da strutture che contengono il materiale genetico e ne garantiscono l’animazione. La testa dello spermatozoo, per prima. Contiene il nucleo, una vescica che facilita la penetrazione nell'ovulo, una coda formata da microtubuli e fibre e al bordo mitocondri che la circondano, organi di qualche micron, alimentati da sostanze varie e da ossigeno. Fungono da centrali energetiche per le cellule e per la mobilità dello spermatozoo.

La spermatogenesi matura nei testicoli, sotto l'azione di vari ormoni. La sua fase finale ha luogo dopo l’accoppiamento, intorno all'ovulo, nel tratto genitale femminile. Ogni giorno, entrambi i testicoli producono 100 - 300 M di spermatozoi che vengono immagazzinati nelle vesciche seminali per alimentare le eiaculazioni. Ciascuna prevede circa 3 ml di liquido seminale, per proteggerli dall'acidità vaginale con una guaina di proteine di base. La maggior parte viene arrestata da questa acidità nelle 2 ore dopo l'eiaculazione, meccanismo protettivo nel caso di una fecondazione con elementi di bassa qualità. Circa 300 M raggiungono la vagina, con un gruppetto di 100 che arrivano all'ovulo. Di questi, uno soltanto lo feconderà. A causa delle loro caratteristiche, l'ambiente vaginale e il canale cervicale formano una barriera per i microrganismi, spermatozoi esclusi. 

Durante l'ovulazione, il muco cervicale è costituito da una serie di canali che trasportano lo spermatozoo nella cavità uterina, all'orifizio interno della cervice ove si muove attivamente nei canali, se è debole incontra una certa resistenza, destinata a fermarlo e garantisce il successo con quello più forte. A volte il muco può contenere anticorpi che lo immobilizzano e ciò può essere una rara causa di infertilità. Inoltre la composizione del muco cambia durante il ciclo mestruale, favorendo in alcuni casi il movimento e rendendolo a volte più difficile. 

Nei giorni dell'ovulazione si manifestano le condizioni più favorevoli per la sua sopravvivenza. Alla fine lo spermatozoo raggiunge l'ovulo pilotato dal chemiotattismo, emissione da parte degli ovuli di sostanze chimiche che lo attirano. Durante il percorso il liquido seminale non si protegge più dall’acidità e dai batteri e riduce rapidamente la sua dose. Anche se 300 M di spermatozoi raggiungono la vagina e come si è visto, 200 rimangono nelle tube di Falloppio (organi che collegano le ovaie alla cavità uterina), solo 100 colpiscono l'ovulo, gli altri scompaiono lungo il cammino.

Durante l'orgasmo femminile, l'utero ha contrazioni che permettono agli spermatozoi di raggiungere rapidamente le tube di Falloppio. Il tempo necessario per transitare attraverso il tratto genitale femminile fino alle tube è tra 5 e 68 min dopo l'eiaculazione. Dopo 20-30 min dall'eiaculazione, avviene la dispersione dello spermatozoo nel liquido seminale, fase definitiva che gli trasmette la mobilità per attuare la fecondazione. In alcuni casi, quello che per primo ha viaggiato nelle tube può perdere la sua capacità di concepire e quelli che giungono più lentamente possono avere maggiore capacità e durata per fecondare. Nelle tube, lo sperma può essere vitale per 80 ore dopo l'eiaculazione. La fecondazione dell'ovulo si ha solo alla fine di 2 processi:

  • con il primo di circa 7 ore, il potenziamento, lo spermatozoo con il suo moto diventa iperreattivo, più efficace e più veloce per fecondare l'ovulo,
  • con il secondo, la reazione acrosomica, rilascia nella membrana esterna dell'ovulo alcune sostanze chimiche che favoriranno la fecondazione dell'ovulo.

È il lampo. La testa dello spermatozoo varca l'ovulo, la coda si stacca, si formano 2 nuclei di 23 cromosomi ciascuno, si fondono e formano lo zigote, la prima cellula embrionale. Dopo 36 settimane: femina mater est.

Un’esperienza personale. Gli scienziati che hanno identificato i lampi, fanno parte di un team di ricercatori della Northwestern University di Chicago. Hanno catturato immagini sensazionali, relative a bagliori e lampeggiamenti che appaiono quando uno spermatozoo entra nell’ovulo, nel preciso istante in cui ha origine una nuova vita umana. Hanno scoperto che nell’esatto momento del concepimento, si manifesta un lampo di luce causato da un processo chimico prodotto quando lo spermatozoo entra nell’ovulo maturo e innesca una reazione tra il calcio e lo zinco rilasciato dall’uovo. All’esterno della membrana dell’ovulo, questo si lega a piccole molecole e emette una netta fluorescenza che viene registrata dal microscopio a scansione.

In un’esperienza personale del lampo, alle 7,28 di una domenica di maggio 1981, una folgorazione mi aveva trafitto al capo. In un felice periodo di salute e attività professionale, lavoravo in giro per il mondo e volevo intensamente il terzo figlio. Abbagliato da un lampo, a letto emotivamente la mia persona era una sorgente di amore, fisicamente risuonava scossa da tremiti, mentalmente era entrata in un’altra dimensione della realtà. 

L’idea fissa. Dopo quell’episodio, ho intrapreso una indagine personale, sfociato presto in idea fissa. Per più di 40 anni ho brancolato negli ambienti della ricerca biofisica. Scienziato in erba, indagavo sulla sintonia con la vita, alla scoperta di un nesso scienza-coscienza e di un nuovo paradigma di humanitas. Scorrono gli anni, senza nulla concludere. Nessun elemento per decifrare e chiarire l’episodio. Cos’era stato quel lampo nel cranio, nel corpo, nella coscienza? Cosa l’aveva prodotto? Chi l’aveva inviato?

Un giorno riprendo contatto con un compagno di studi emigrato a Chicago al Fermi Lab, insieme progettisti di acceleratori di particelle, la nostra tesi. In Italia i l fratello matematico mi aveva aperto la strada.

Un barlume di ricerca. Nel 1989 il matematico Penrose pubblica un articolo su Physics of Life Reviews, in cui rilancia la propria teoria sulla base di nuove prove. È l'ipotesi secondo cui la coscienza sarebbe basata su vibrazioni quantistiche nei microtubuli all'interno dei neuroni cerebrali. Tali vibrazioni non sono più solo un'ipotesi, ma sono state effettivamente osservate nel cervello. Molto, molto interessante.

Tutte le previsioni fatte in base alla sua teoria sono state confermate dalle osservazioni, inoltre le vibrazioni quantistiche dei microtubuli possono essere messe in relazione con determinati ritmi elettroencefalografici finora non spiegati. Dimostrano la loro influenza sui processi cerebrali. Dopo lunghissime peripezie, incredibile coincidenza, nel 2014 che cosa scopro? Che proprio a Chicago, nei laboratori di un’altra celebre Università, la Northwestern University, da poco sono partite ricerche sui lampi emessi durante il concepimento. È solo una coincidenza?

In quel periodo, instancabile mi ero lanciato in nuove ricerche sui Tunnel di Luce e approfondivo le teorie correlate a studi sull’Universo, paragonato ad una Ragnatela Cosmica. Mi resi conto che tutto era disseminato di lampi di luce. Straordinario e affascinante il reticolo delle celle energetiche di Hartmann visualizzate durante le sedute Reiki di Mikao Ushui su potere e equilibrio energetico del corpo umano. Ogni cosa, ogni essere vivente, ogni pianeta, le stelle e le galassie, sono interconnesse da filamenti quantici. Credo e ne sono convinto, che i filamenti di luce che uniscono il Macrocosmo al Microcosmo, siano paragonabili ai famosi Tunnel di Luce. Anche gli antichi Egizi ne sapevano qualcosa. Insieme agli Etruschi, hanno descritto la porta dell’Aldilà come un lampo di luce mentre erano risucchiati nel Tunnel che portava in un’altra dimensione spazio-temporale.

 

Tunnel di luce descritto in un antico papiro Egizio. Museo di Berlino

 

Anno dopo anno apprendo qualcosa di nuovo. La sento alitare, sento vicina una soluzione. Ho iniziato a pensare che i lampi siano da attribuire al trasferimento della Coscienza Quantica attraverso il Tunnel di Luce, che a sua volta trasmette i dati della Matrice Cosmica al DNA. Anche le ultime scoperte sul DNA hanno dimostrato che può creare cunicoli spazio temporali, i RingHoles che si connettono attraverso una sorta di rete quantica (o di luce) con l’Universo. La mente umana e la coscienza seguono modelli matematici tipici della fisica quantistica: Una visione che oggi molti fisici stanno sposando e che correla la coscienza alla struttura più sottile dell’Universo, ad una sorta di reticolo energetico le cui maglie assomiglierebbero ad un reticolo cristallino, su cui tutta la creazione si dipana. Lo dice il fisico D.Bohm, secondo il quale nell’Universo si possono riscontrare due ordini di realtà, uno esplicito e visibile, l’altro implicito, essenza di quanto vediamo e che viene rappresentato come un reticolo di natura energetica, contenente un oceano di energia, da lui detta Dark Energy. I collegamenti quantici, sono simili ai collegamenti sinaptici tra le cellule del sistema nervoso.

Lampo e cervello interconnessi? Su Bohm ho appena scritto un articolo. Ci voleva.

Vi è un tempo esatto in cui si attiva il cosidetto Stant, il collegamento Coscienza-Matrice dell’Universo, con il trasferimento dei dati della Coscienza Quantica all’interno del DNA della cellula uovo. Il tutto si traduce in un semplice potente lampo di luce.

Gli anni della scoperta. Nel 2014, il team di Chicago concentra le ricerche sugli embrioni dei topi. Scopre un fatto illuminante (è il caso di dirlo): appena fecondate, le uova emettono lampi di luce, piccoli e ripetuti fuochi artificiali. Per la prima volta in assoluto riescono a filmare l'evento e vedere miliardi di atomi di zinco rilasciati nell’esatto istante in cui un uovo di un mammifero è attraversato da una cellula spermatica. Un sensore fluorescente è in grado di tracciare i movimenti dello zinco nelle cellule vive e il team calcola la capacità di un uovo di immagazzinare zinco: 8.000 scomparti di zinco, ognuno con circa 1 M di atomi di zinco, maturi e pronti per esplodere. Dopo la fecondazione i lampi sprigionati sono durati 2 ore. Il fenomeno riguarda solo i topi, ma due anni dopo osservano la stessa dinamica anche nel concepimento umano. Nel 2016 il team è riuscito a tradurla in un metodo per selezionare i migliori embrioni per la fecondazione (v.foto1)

Un organismo geneticamente nuovo. Le scoperte procedono a velocità vertiginosa. Penrose riceve nel 2020 il Nobel per la fisica. Nel 2022, 6 anni dopo, il team ha dimostrato che lo zinco dirige la genesi della mutazione, lo sviluppo di un organismo geneticamente nuovo.

Che significa? Che se osserviamo il bagliore dello zinco nel momento del concepimento, possiamo immediatamente sapere quali uova sono buone per essere usate per la fecondazione in vitro, dice Teresa Woodruff, esperta di biologia ovarica e coordinatrice del team. È un nuovo modo di classificare la qualità delle uova. Fino ad oggi non esisteva. Accanto a lei i due migliori ricercatori, Eva Feinberg e Thomas O’Halloran che ho conosciuto e seguito in lunghi appuntamenti in rete. Benedetta la nuova strategia di selezione della specie e cancellati timori e ansie di molte coppie! La ricerca è decisamente notevole. Importante. Grande. Il motivo? Se ignoro se un uovo o un embriore siano davvero vitali, devo attendere l’avvio di una gravidanza. Se so quale uovo è buono e quale inadatto, scelgo quello da trasferire: porto rapidamente a termine la gravidanza. E il fine pratico della scoperta? Ottimizzare la fecondazione in vitro. Questione di punti di vista. Cinismo trionfante: efficienza e rapidità. Sembra perfetto. Sembra. E il ruolo dello zinco nel cammino? È indispensabile, favorisce il concepimento, poi si dilegua in un baleno. E cos’è questo zinco? Chi si maschera dietro lo zinco? Uno zinco a doppia faccia, indispensabile e insieme invisibile. Perché? Chi si manifesta con un lampo e poi svanisce nell’istante in cui sboccia una vita? Strabiliato, mi accontento della libertà di esultare e di stupirmi. Ignoro il nome dell’artefice della magia. A chi interessa?

44 anni dopo, ancora mi batto nel duello con la vita avuta in dono, mentre contemplo una stella, respiro e inietto in corpo ossigeno, mascherato da boccata d’aria.

 

(consultazione: northwest university – chicago; science alert)

 

Inserito il:07/05/2025 09:46:36
Ultimo aggiornamento:07/05/2025 13:56:03
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