Aggiornato al 19/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire
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Artemisia Gentileschi (1593-1656) – Giuditta e la sua ancella – (Particolare) - 1613

Patologia tiroidea. Una sintesi.

Da anni ci arrivano una notevole quantità di informazioni attraverso  i canali multimediali.
Un po’ indirettamente, ma soprattutto in modo diretto attraverso la ricerca personale.
La salute e le malattie sono tra i principali temi sui quali si concentra la nostra attenzione e di conseguenza la ricerca di notizie ed informazioni.
Non tutte le fonti risultano però utili, oppure possono trarre in confusione.
Non fa eccezione la patologia tiroidea, tema molto dibattuto e di grande interesse negli ultimi anni per la popolazione in generale.

Questo mio breve scritto vuole volutamente essere sintetico, e dare una visione aggiornata e con qualche spunto di novità, nello sterminato panorama di informazioni che possiamo trovare su internet.

Buona lettura.

IPOTIROIDISMO

Riduzione della funzione ghiandolare causata prevalentemente da autoimmunità, ormai diffusa a circa il 5% della popolazione italiana soprattutto femminile. Gli autoanticorpi attaccano la tiroide distruggendola.

L’ipotiroidismo può essere anche provocato dall’uso terapeutico dello iodio radioattivo (vedi cura dell’ ipertiroidismo), che distrugge la ghiandola, oppure dall’ asportazione chirurgica della ghiandola per gozzo o nodulo carcinomatoso.

Sintomi: stanchezza, sonnolenza, aumento di peso, stipsi.

Si cura mediante terapia ormonale sostitutiva assunta per bocca.

IPERTIROIDISMO

Riconosce anch’essa un’origine autoimmune quando tutta la ghiandola è coinvolta nel maggior funzionamento.

In altri casi può essere provocata da uno o più noduli iperfunzionanti (adenomi autonomi).

Sintomi: perdita di peso, tachicardia, irritabilità, abbondante sudorazione, diarrea.

Si cura con farmaci che bloccano la maggior produzione di ormoni tiroidei, con lo iodio radioattivo, con la chirurgia mediante tiroidectomia totale.

GOZZO

O tiroide con noduli, riconosce origine dalla carenza di iodio tipica della nostra Penisola. Poco iodio alimentare, maggior sforzo della tiroide nel produrre gli ormoni tiroidei, sviluppo di alterazione della struttura della ghiandola, cioè noduli.

Per questo insistiamo molto per un uso corretto e costante del sale iodato, che deve assumere circa 150 microgrammi al giorno per un soggetto adulto sia il sale iodato sia attraverso la dieta.

Uso del sale iodato che è stato oggetto di molte campagne di sensibilizzazione, come ad esempio la prossima Giornata Mondiale della Tiroide in programma dal 18 al 25 maggio 2015.

La maggior parte dei noduli tiroidei sono benigni, solo il 5% sono maligni.

La malignità viene scoperta tramite l’ AGOASPIRATO, esame semplice, che tramite la puntura del nodulo con un ago sottile, permette di prelevare le cellule necessarie per la diagnosi al microscopio.

Se i noduli sono benigni, di dimensioni non notevoli o non compressivi verso la trachea o l’esofago, vengono lasciati in sede e controllati mediante ecografia.

Se viceversa i noduli sono maligni viene asportata tutta la ghiandola mediante tiroidectomia totale e nella maggior parte dei casi si procede alla terapia di completamento della chirurgia mediante iodio radioattivo. Con lo iodio radioattivo è poi possibile curare o controllare lo sviluppo di eventuali metastasi.

I Carcinomi Tiroidei sono ad ottima prognosi nella grande maggioranza dei casi (circa 90%).

Possibile ed utile valutare personalmente la presenza di noduli nella tiroide, ponendosi davanti alla specchio con il collo molto esteso e deglutendo con vigore. Durante la deglutizione è possibile anche appoggiare due dita ai lati della trachea per apprezzare eventuali deformazioni percepibili sotto le dita, che potrebbero indicare un alterato profilo della ghiandola.
Ovviamente queste procedure permettono di svelare solo noduli di dimensioni superiori a 1,5 cm di diametro, e spesso superficiali.
Noduli più piccoli, o posti profondamente nelle ghiandola o nel collo non potranno essere evidenziati con questa tecnica, ma solo con esame ecografico o con una palpazione eseguita da medici esperti.

TIROIDE E GRAVIDANZA

Gli ormoni tiroidei hanno una grande importanza nello sviluppo fetale, soprattutto cerebrale, e nello svolgimento adeguato della gravidanza.

E’ importante che ogni donna che desideri un figlio sappia in anticipo come funziona la sua tiroide, per poter correggere le eventuali disfunzioni.

Se accertata una riduzione degli ormoni tiroidei è necessario procedere all’ assunzione della terapia ormonale sostitutiva, monitorando gli ormoni tiroidei ogni mese per poter aggiustare la terapia in modo adeguato.

Vi può essere anche lo sviluppo di un ipertiroidismo in gravidanza, che va curato con attenzione e monitorato strettamente per evitare danni al feto.

TUTTE LE DONNE IN GRAVIDANZA ED IN ALLATTAMENTO DEVONO ASSUMERE UN QUANTITATIVO DI IODIO superiore rispetto alla popolazione generale; circa 250 microgrammi al giorno. Ciò per supportare il maggior sforzo a cui la tiroide è sottoposta in questi periodi della vita della donna, compensare la maggiore escrezione urinaria di iodio, e per dare un corretto carico iodico alla tiroide fetale già nel grembo materno.

Inserito il:10/11/2015 17:43:38
Ultimo aggiornamento:28/11/2015 11:09:38
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