Susan Brown Slizys (USA, Art signature name) - Blockchain Universe
L'Autore richiama il lettore a rivedere gli articoli su Bitcoin del 2020, tuttora validi in merito alla volatilità e ai rischi a operare con criptovalute senza la dovuta competenza.
Criptovalute alla riscossa
di Vincenzo Rampolla
Parliamo del mercato di Ether. Che c’è dietro il suo fulmineo balzo?
Dopo i Bitcoin (BTC), da inizio anno il valore della seconda criptovaluta al mondo si è più che triplicato, grazie ai forti investimenti e alle applicazioni NFT (Non-Fungible Token).
Vitalik Buterin, russo-canadese, 28nne, fin da adolescente insuperabile genio della progettazione, fondatore di Ethereum, vanta un portafoglio di 333.520 ETH, circa $1,09 miliardi riferiti alla quotazione di $3.200 a Boston alle 13:30 di lunedì 7 giugno 2021. Per Coindesk, super Agenzia dei prezzi delle maggiori criptovalute, martedì il prezzo di un Ether ha toccato un nuovo massimo storico, sopra $3.500 (€2.910) dopo un guizzo iniziato il 25 aprile.
Diverse le cause. Una criptovaluta molto battuta, inizia ad attirare sempre più investitori per il semplice fatto che è succulenta. E con Ether c’è di tutto: la tecnologia alla base della criptovaluta è sempre più sfruttata in applicazioni specializzate, gli NFT, certificati di autenticità usati nello scambio di contratti oltre che di opere d’arte digitali. C’è anche il rialzo per i recenti investimenti e interventi di Istituzioni Finanziarie internazionali.
L’NFT più chiacchierato è senza dubbio Everydays - The First 5.000 Days, un collage di 5.000 opere digitali realizzate giorno dopo giorno da Beeple, in arte di Mike Winkelmann, notissimo designer e autore di arte digitale. È stato pagato in criptovaluta e l’opera è stata venduta per $69,3 milioni. L’ha comprata il proprietario di Metapurse, il più grande fondo di NFT al mondo, individuo che viaggia sotto lo pseudonimo Metakovan. Che ha comprato Metakovan? Un file, non una tela o una scultura. Christie’s lo registra: Titolo, wallet address, token ID, smart contract address, NFT (jpg), 21,069 x 21,069 pixels (319,168,313 bytes), data operazione. Sì, Metakovan ha comprato un file JPEG custodito in portafoglio digitale wallet address, reso unico da uno smart contract address, fatto di un collage pixel e byte e coniato, minted nel gergo di chi fa monete e biglietti di banca.
Ether, seconda criptovaluta per capitalizzazione dopo il BTC, vanta un global value in circolazione di $400 miliardi e rappresenta circa il 15% dei $2.300 miliardi di valore del mercato globale criptovalute. E il global value dei BTC supera i $1.080 miliardi e rappresenta circa il 47 % del mercato. Se divario tra le due criptovalute resta alto, si è sensibilmente ridotto da inizio 2021, quando il BTC valeva 70% dell’intero mercato criptovalute e Ether il 12 %. L’Ether ha visto il proprio valore di $1.920 esplodere da gennaio, mentre il Bitcoin, salito nello stesso periodo dell’87 % è arrivato martedì attorno a $57.200 (circa €47.670), dopo un massimo di $ 64.800 ad aprile. La piattaforma Ethereum su cui viene scambiato l’Ether, si sta diffondendo sempre più rapidamente. Questo è il vero motivo del successo. È una blockchain, cioè un registro condiviso pubblicamente, simile a quello alla base del sistema Bitcoin e su cui vengono annotate tutte le transazioni in Ether, verificabili da chiunque e perciò di difficile contraffazione.
A differenza della piattaforma su cui si scambiano i BTC, quella di Ethereum dà la possibilità a qualsiasi sviluppatore di programmare applicazioni terze, le cosiddette Dapp (Decentralised Applications), usando la blockchain per qualsiasi funzione che possa svolgere, funzioni anche diverse da scambi in denaro, ma che richiedono la trascrizione di informazioni su un registro pubblico e condiviso. Si aggiunge a questo la programmazione e esecuzione dei cosiddetti smart contract, contratti intelligenti che entrano in vigore automaticamente, dando luogo, ad esempio, a una transazione al verificarsi di determinate condizioni.
Queste caratteristiche fanno sì che la piattaforma Ethereum venga utilizzata come base per il funzionamento di più di 3.000 applicazioni, consolidandone il successo: dal crowdfunding ai giochi, dalla compravendita di NFT alla decentralizzazione di operazioni finanziarie finora monopolizzate centralmente dalle banche, vedi la concessione di crediti o l’emissione di strumenti derivati. Quest’ultimo utilizzo denominato DeFi (Decentralized Finance) dal 2020 conosce un eccezionale sviluppo, divenendo un settore strutturato in cui operano prestigiosi gruppi e società per un valore complessivo di circa $100 miliardi.
Due fra i più noti esempi di progetti di DeFi sono Uniswap, borsa decentralizzata per scambiare criptovalute, e Compound, piattaforma per prestare criptovalute su interessi, pratica chiamata in gergo yield farming, crescita del raccolto. Senza pudore potrebbe dirsi cripto sharking, strozzinaggio virtuale. Queste e altre applicazioni dello stesso settore, continuano ad attrarre sempre più capitali, basti sapere che la cifra delle criptovalute confluite e mantenute in applicazioni DeFi si è quadruplicata da inizio 2021, sfiorando $72 miliardi. Per CoinMetrics, ha raggiunto un massimo storico di 771.000 indirizzi attivi sulla piattaforma. La ragione è chiara: teoricamente il valore di una rete come Ethereum cresce all’aumentare del portafoglio dei suoi utilizzatori (network effect). A differenza dei BTC, programmati per essere emessi fino al totale massimo invalicabile di 21 milioni, alla creazione di Ether finora non è stato imposto alcun tetto. Un’ulteriore causa dell’aumento di prezzo dell’Ether potrebbe essere legata all’interesse per la piattaforma mostrato dalla BEI (Banca Europea Investimenti). In collaborazione con Goldman Sachs, Santander e Société Générale il 27 aprile ha lanciato sulla blockchain di Ethereum un’emissione di obbligazioni digitali biennali di €100 milioni, decidendo di impiegarne la tecnologia per registrarle e ordinarle. Movimenti questi che vanno di pari passo con l’8 febbraio, data di lancio da parte della borsa di Chicago dei contratti future sul prezzo dell’Ether (contratti derivati in cui due parti decidono oggi il prezzo a cui si scambieranno un bene a una definita data futura). L’operazione di Chicago, primo mercato di strumenti derivati al mondo, ha pesantemente contribuito a conferire all’Ether solidità e relativa sicurezza per gli investitori. Non possono neppure essere trascurate le ragioni tecniche che stanno contribuendo a cementare il successo di Ether. A marzo, è stata approvata la Ethereum Improvement Proposal 1559, risoluzione attiva da luglio ‘21 e capace di rendere le transazioni più efficienti e rapide. Introducendo un meccanismo che ritirerebbe dal mercato parte delle commissioni pagate alla piattaforma per ogni transazione Ether, si ridurrebbe il valore degli Ether in circolazione con l’aumentare delle transazioni.
Buterinz, affrontando la criticità degli elevati consumi energetici richiesti dalla produzione di criptovalute ha dichiarato che l'imminente transizione del network a un meccanismo di consenso POS (Proof-of-Stake) rappresenta la soluzione. È basato sul principio che a ogni utente venga richiesto di dimostrare il possesso di un certo ammontare di criptovaluta (prova che si ha un interesse in gioco: ti do Ether se ne hai già altri, come premio per la fiducia), un tipo di protocollo per la messa in sicurezza di una rete di criptovalute e per il conseguimento di un consenso distribuito. In contrapposizione, i sistemi POW (Proof-of-work) sono basati su algoritmi che validano e premiano le transazioni elettroniche: hai BTC se li meriti. Contribuiscono al sistema e più si va avanti, meno BTC vengono estratti, mined, non creati.
In un'intervista Buterin ha detto che sebbene la POS sia ancora agli inizi e poco testata, secondo le stime l'attuale modello potrebbe ridurre i consumi energetici della blockchain di oltre 10.000 volte [si opera con ordini di grandezza di 10¹²-10¹⁵]. Buterin ha rilasciato tali stime in un periodo di forti critiche contro la tecnologia blockchain per il suo impatto ecologico, in alcuni casi anche da parte di ex sostenitori. Anche per questo motivo continua imperterrito l’ascesa di Ether.
C’è anche chi si lancia a dire che Ether spinge il Green e i media ci sguazzano. Vale la pena andare subito a fondo dell’argomento. Parlano le cifre emesse in tempo reale dal CBECI (Bitcoin Energy Consumption Index - Cambridge) e i seguenti indici:
- Singola transazione BTC: Carbone 742 Kg CO₂, Energia elettrica 1.564 Kwh.
- Totale transazioni anno BTC: Carbone 60 Mt CO₂, Energia elettrica 126 Terawh (10¹⁵).
Sono i dati su cui fondare analisi e confronti, non i prezzi del Kwh in Cina €0,07, Usa €0,12 o Italia €0,22, legati all’economia industriale dei Paesi più che all’estrazione di BTC!
Elon Musk, CEO di Tesla, ha recentemente scatenato il panico nei mercati annunciando che la casa automobilistica non accetterà più pagamenti in BTC, scoraggiando in tal modo l'uso di combustibili fossili nel mining della criptovaluta. Musk ha aggiunto: con modifiche ad alcuni parametri chiave, Dogecoin, ad esempio, potrebbe essere una criptovaluta molto più efficiente di BTC. In teoria, aumentando la velocità del block time e la grandezza dei blocchi di 10 volte, ridurrebbe le commissioni di 100 volte.
Buterin ha ribattuto duramente e con chiarezza: accrescere la grandezza dei blocchi non rappresenta una soluzione praticabile al problema. Per rendere decentralizzata una blockchain, è essenziale che i normali utenti possano eseguire un nodo e che vi sia una cultura in cui eseguire nodi blockchain sia considerato un'attività normale. BTC potrebbe essere gradualmente abbandonato in favore di altre criptovalute se continuerà a rimanere fedele al suo sistema di consenso POW, mentre gli utenti sono sempre più interessati ad alternative più efficienti e rispettose dell'ambiente. Ether, diversamente dal BTC, non è solo una moneta digitale, ma il cuore pulsante dell’intera Proposal 1559.
Piuttosto, sono gli investitori, ingabbiati dagli eccessivi rischi del mercato delle divise digitali ad aver innescato l’ondata di vendite che ha fatto precipitare il BTC, valanga che rischia di far precipitare ulteriormente la sua quotazione quando una Banca Centrale o Musk o un circuito di carte lo affossano verso nuovi minimi.
Il risultato? Una liquidazione di leveraged positions (posizioni indebitate) per $12 miliardi e la bellezza di 800.000 conti svuotati.
(consultazione: tomshw.it; plus500 - sistema int.negoziazione; vitalik buterin - wikipedia; nft - wikipedia; bei - obbligazioni digitali; ethereum.org; igbank - ig.com; goldpice.org; forbes; artright - digitalart; bbcnews; il post; elon musk - tesla; pierandrea ferrari - money.it)