Painting by Children who are members of the youth palace of Beijing's Dongcheng district
Chi rompe paga
di Davide Torrielli
Esistono diversi riferimenti legali nel nostro codice in merito alla responsabilità personale di un evento dannoso per terzi, che fanno, del nostro sistema, un complesso che ritrovo ogni volta di più, completo e lungimirante.
Dall’omesso controllo, quindi, alla strage il passo è breve e dopo i primi momenti di disorientamento emergenziale, occorrerà anche fare due riflessioni su chi ha il merito di tanta distruzione e tanti danni cagionati in giro per il pianeta.
È vero che la ricerca della responsabilità è un’azione che si riserva ai momenti di ristabilimento di una situazione cosiddetta normale, ma qui i danni sono e saranno così ingenti che qualche piccolo pensiero, secondo la mia modesta opinione, occorre iniziare a farlo girare laddove un barlume di lucidità permanga.
Molte volte ho sentito accomunare, abbastanza correttamente, la corrente situazione ad una guerra, parallelo triste e sconfortante, ma che effettivamente delinea in modo sufficientemente concreto la profilazione che occorrerebbe dare alla nostra situazione.
In guerra, c’è poi chi vince e chi perde, e l’uso è che alla fine i conti si facciano e chi ha causato il danno paga, come e dove è da stabilire, ma paga.
Qui è in dubbio il ruolo degli attori perché non è facile identificare chi attacchi chi, ma i due ruoli, attivo e passivo, possono comunque essere collegati secondo il concetto dell’omesso controllo, che, segnala la posizione di chi colposamente omette di controllare proprie o altrui azioni, sui quali ha dovere di gestione e ne porta la responsabilità; chi omette quindi, secondo questo punto di vista, svolge il ruolo di aggressore anche se involontario, e gli aggrediti non vi è dubbio chi siano.
Causa -> effetto
I figli di Mao, quindi, nel loro reiterare nella storia, generazione di malattie epi o pandemiche, svolgono questo ruolo di untori del mondo fosse anche solo per aver agevolato, con il loro modus vivendi che culturalmente promuove la promiscuità uomo animale, senza arrivare a teorie meno credibili di virus creati per gioco in laboratorio e scappati per caso.
Un mondo globalizzato, che personalmente detesto in ogni sua forma per diversi motivi che ho avuto nel tempo modo di esprimere nei miei articoli, non permette ignoranza nel modo di condurre la propria vita ed i suoi stili, e ben si sanno ormai quali che siano i comportamenti pericolosi che le proprie culture ancorché arcaiche, mettono in pericolo il genere umano.
In questo aspetto quindi, ravviso elementi di netta responsabilità della Repubblica popolare Cinese anche solo per non aver saputo vigilare, controllare e gestire situazioni sanitarie che avrebbero potuto, come poi hanno fatto, svolgere un ruolo ancorché colposo ma attivo, nella diffusione mondiale delle epidemie.
Poco interessa quindi in tale prospettiva, l’analisi tecnica dell’origine di un virus provenienza del quale qui non tange affatto, ma molto interessa invece di come una nazione debba rispondere in solido dei danni generati da un comportamento colposamente irrresponsabile, superficiale, e decisamente dannoso, esattamente congruente a quello di uno stato che promuove una guerra, la perde e deve pagare i danni.
Nel mio modo di vedere, promuovere una guerra o non fare nulla affinché questa non accada sotto i propri colpevoli occhi, è esattamente la stessa cosa.
Poco conta come si è detto in questo contesto se il virus proviene da un topo od un pipistrello maneggiati, accarezzati o mangiati come non si sa, ma quel che conta è che proviene con tutta probabilità da quell’area ed una volta accertato questo fatto, cari amici giallognoli, tocca che vi prendiate la vostra responsabilità e mettiate mano a tempo debito al portafoglio perché i miliardi che qui tutti seminano come becchime per polli, poi qualcuno dovrà pagarli e stona dover pensare che noi, cultori del buon cibo, del ben mangiare, dell’igiene e del bidet, dobbiamo morire, di sars, mers e covid per colpa od omesso controllo di qualcun altro dall’altra parte del mondo dove c’è qualcuno che in onore di una cultura diversa prosegue a mettere in atto comportamenti perlomeno pericolosi.
Se proprio dobbiamo accettare quindi un mondo globalizzato a forza dove i confini non ci sono più, è invece bene che ognuno predisponga a casa sua tutto quello che serve per far sì che usi, costumi, azioni o reazioni di casa propria non danneggino la mondiale comunità, e se lo fa, che paghi quindi i danni.
Molti detrattori adducono ragioni di sovraffollamento asiatico come ragione del ripetersi di pandemie che indubitabilmente provengono da quella parte del mondo, ma che sempre l’origine sia lì e non da altre parti analogamente popolose del pianeta, mi fa un po’ pensare.
Sarà quindi bene che quando tutto questo diventerà un brutto ricordo, i cinesi vengano obiettivamente giudicati e se venga ravvisata, come credo, qualche forma di responsabilità, che paghino così come chi causa danni, deve fare.
Non mi piace affatto Trump per tante ragioni, ma che abbia chiamato il covid19, virus cinese, non è poi tanto diverso dalla realtà
Te curas.