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Cesare Verlucca: ieri, oggi, nel futuro
di Margherita Barsimi
La notizia è rimbalzata da un capo all'altro del Canavese, dagli organi di stampa ai social: il 15 giugno Cesare Verlucca, alla bella età di 97 anni, ha chiuso gli occhi, per non riaprirli mai più.
In realtà, la fama di Cesare si era propagata negli anni ben al di là dei confini regionali: uomo di mondo, prima, per motivi legati alla sua attività ventennale in Olivetti, poi per avere aperto le porte del Canavese alla cultura senza confini che nella "sua" Casa Editrice "Priuli & Verlucca", fondata nel 1971, ha trovato spazio di divulgazione elegante e approfondita.
Grazie ai "Quaderni di Cultura Alpina", Verlucca e il socio Gherardo Priuli trasformarono il patrimonio di cultura orale che di generazione in generazione veniva tramandato in modo "naïf" in "territorio protetto", su cui disquisire e investigare. Dopo anni in giro per il mondo, quando decise di rientrar nella natia Ivrea, lo fece con la determinazione di chi, vivendo lontano, ha la visione globale che permette di comunicare e di condividere il piacere della cultura, sia storica che geografica, che da locale assurge al rango di universale.
In lui la soddisfazione di permettere, come editore, ad altri di scrivere, si accompagnava al piacere di scrivere in prima persona, sia in prosa che in poesia; da quando, pur rimanendo tuttora Presidente della "Priuli & Verlucca", aveva deciso di fare da "spalla" alla Casa Editrice HEVER, creata dalla figlia Helena, al ruolo di attento lettore delle opere che giungevano per essere pubblicate, aveva unito la grande soddisfazione di vedere il suo nome sulla copertina, come autore, di un certo nutrito numero di opere.
Con la "Storia di carta", nel 2017 aveva inteso raccontare nei dettagli la sua storia di passione per la carta stampata, sia come appassionato lettore, che come attento editore; nel 2023 fu la volta, assieme a Giorgio Cortese, di "Amore che viene e che va- Dalle Alpi alla Sila"; nel 2021, come socio e scrittore fu parte attiva per un significativo sviluppo del Web Magazine "Nel Futuro", per il quale fu prolifico autore di saggi legati all'attualità culturale di un mondo dell'editoria in grande cambiamento.
Di tanto in tanto diventava anche poeta, non certamente di scuola ermetica: i suoi versi erano esplicite esternazioni di sentimenti, dichiarazioni di emozioni e di intenti. L'ultima sua opera in versi, pubblicata nel 2024, si intitolava "Quando la poesia incontra l'arte" nella quale i suoi versi dialogavano con i dipinti di Michela Mirici Cappa.
L'animo del canavesano Verlucca, non poteva sentirsi realizzato appieno se non si fosse prodigato anche per un aspetto tanto peculiare quanto caratteristicamente unico: il Carnevale di Ivrea, dominato dalla figura simbolica e storicamente basilare della Mugnaia che si ribella alle vessazioni dei potenti.
Ebbene, si deve a Cesare la creazione dell'Ordine della Mugnaia che dal 1977 riunisce tutte le signore che hanno impersonato il ruolo di Violetta, figlia del Mugnaio. Non poteva mancare nel momento del commiato, tra le tante voci che da più parti si levano a ricordare l'imprenditore, lo scrittore, l'amico, quella delle Signore dell'Ordine, che a Cesare riconoscono il merito di avere creato una associazione che riconosce il ruolo sociale e culturale della manifestazione cara a tutti gli eporediesi.
