Aggiornato al 31/12/2025

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

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Conoscere Putin - (1/11) - Via Kiev dal Donbass

di Vincenzo Rampolla

 

Inchiodato alle costole di Putin, inseparabile al suo seguito, tutt’uno a spiare i suoi neuroni, ho frugato a partire dalle interviste e dai più recenti eventi, viaggiando indietro nel tempo fino ai primi mesi del 2022, all’invasione Ucraina. In 11 tappe un esercizio scrupoloso per mettere a nudo il suo stile, la sua strategia e le mire future di un piano minaccioso e ossessivo, più volte da lui schizzato, lentamente, crudelmente, accanitamente, deliberatamente, capace di turbare quasi tragicamente il vivere e l’agire quotidiano dell’umanità.

Si inizia con la  recentissima voglia di “cacciare” Kiev dal Donbass, seguita dalla minuziosa cronaca dei primi 6 mesi dell’invasione (febbraio – luglio 2022), con la teoria putiniana del Caos, la sindrome della guerra, dall’ingordigia di chip, le perdite sul campo di strumenti bellici, l’intervista a un Consigliere del Kremlino, i militari ucraini caduti in battaglia, la strategia di occupazione delle società occidentali operanti in Russia e la conclusione tratta dai silenzi Nato sull’Ucraina. Un’ultima sosta per vivere con lui le trincee del 25 dicembre, giorno di pace e gioia per molti.

Del vastissimo materiale consultato, di ogni tappa sono riportati unicamente gli attori principali.

In corsivo i testi di interviste, commenti, dialoghi e parole di rilievo.

 

Via Kiev dal Donbass

Con le buone o con le cattive, quei territori saranno miei. Così oracola in un’intervista del 6 dicembre 2025 l’emulo di Pietro il Grande, al secolo Vladimir Vladimirovič Putin: La Russia libererà i territori contesi. Tutto si riduce a questo: o libereremo questi territori con la forza, oppure le truppe ucraine lasceranno questi territori e smetteranno di combattervi, parole del Presidente russo in un’intervista al canale televisivo India Today prima dell’incontro in India con Modi. Ha aggiunto: Non è facile far sì che le parti in conflitto raggiungano un qualche tipo di consenso, ma il presidente Trump, ne sono certo, sta davvero cercando sinceramente di farlo.

Le Repubbliche ucraine occupate da Mosca e dichiarate russe con referendum.

La Russia ha tentato di costruire relazioni tra le Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk e l’Ucraina, ma Kiev non le ha riconosciute, dice lo zar ai giornalisti indiani in occasione del viaggio del Presidente russo a New Delhi. Abbiamo cercato di costruire relazioni tra il resto dell’Ucraina e queste repubbliche. Poi, quando ci siamo resi conto che era impossibile, che venivano semplicemente distrutte, siamo stati costretti a riconoscerle, ha ribadito. Secondo lui Kiev si è rifiutata di ritirare le sue truppe da Donetsk e Luhansk dopo il referendum, preferendo combattere, e di conseguenza i combattimenti sono terminati.

Mosca sta preparando misure di risposta nel caso in cui l’UE proceda alla confisca dei suoi asset. Lo ha affermato la portavoce ufficiale del Ministero degli Esteri, Maria Zakharova. Qualsiasi azione illegale nei confronti dei nostri beni non resterà senza la più dura reazione. È già in corso la preparazione di un pacchetto di misure di ritorsione nel caso di un vero e proprio furto, della confisca degli attivi della Federazione Russa, come riporta Ria Novosti. Zakharova ha pure definito inadeguata l’idea dell’UE di utilizzare fondi altrui nell’ambito di un credito riparatorio per Kiev: tale piano danneggerebbe lo stesso blocco europeo. L’inviato speciale statunitense Steve Witkoff il 23 dicembre ha incontrato a Miami il capo del Consiglio per la Sicurezza nazionale ucraino, Rustem Umerov. Martedì, Witkoff aveva trascorso quasi 5 ore a Mosca con Putin, in negoziati che, secondo il Cremlino, non hanno prodotto alcun compromesso sulla fine della guerra in Ucraina. Donald Trump ha dichiarato che i colloqui sono stati ragionevolmente buoni, ma è troppo presto per dire cosa accadrà.

I leader europei riuniti il 22 dicembre in videoconferenza avrebbero espresso forte diffidenza verso gli sforzi degli Usa per negoziare la fine della guerra in Ucraina, alla vigilia del viaggio degli inviati americani a Mosca per incontrare Putin. Lo pubblica Der Spiegel, che sostiene di aver ottenuto appunti scritti durante la riunione alla quale hanno partecipato il presidente ucraino Zelensky e vari leader europei, tra cui il Presidente francese Macron, il Cancelliere tedesco Merz e la Premier italiana Meloni. Secondo il settimanale, Macron e Merz avrebbero manifestato scetticismo sulla capacità dei negoziatori statunitensi di tutelare gli interessi di Kiev.

Der Spiegel attribuisce a Macron l’avvertimento secondo cui: C’è la possibilità che gli Usa tradiscano l’Ucraina sul territorio senza chiarezza sulle garanzie di sicurezza, concetto sentito dall’Eliseo. Merz, rivolgendosi a Zelensky, avrebbe inoltre invitato alla massima cautela: Siate molto prudenti nei prossimi giorni. Stanno giocando con voi e con noi. Il governo tedesco, interpellato a sua volta dal settimanale, non commenta i colloqui confidenziali. Il settimanale riferisce poi che il Presidente finlandese Alexander Stubb avrebbe espresso sfiducia nei confronti dell’inviato di Donald Trump, Steve Witkoff, e del genero del Presidente, Jared Kushner, impegnati nei contatti con il Cremlino. Non possiamo lasciare l’Ucraina e Volodymyr da soli con questi tizi, avrebbe detto fuori dai denti. Timori condivisi, sempre secondo Der Spiegel, anche dal Segretario della Nato Mark Rutte, con il suggerimento: Dobbiamo proteggere Volodymyr Zelensky.

Sul campo, nuova notte di raid russi in Ucraina: un adulto e un bambino di 6 anni sono morti nella regione di Kherson mentre a Odessa è stato colpito un impianto energetico, lasciando al buio e al freddo più di 50.000 persone. È la voce dei media ucraini. A Dnipropetrovsk, almeno 7 persone, tra cui un bambino, sono rimaste ferite dopo che 2 quartieri sono stati colpiti, ha dichiarato il Servizio di emergenza statale ucraino. A Odessa, secondo la compagnia energetica Dtek, i danni sono ingenti e le riparazioni richiederanno tempo. A Kharkiv, sono stati colpiti almeno 2 villaggi e una persona è rimasta ferita.

Bambini ucraini rapiti. Le autorità russe hanno inviato in Corea del Nord alcuni delle migliaia di bambini ucraini rapiti nei territori occupati per rieducarli. Segnalazione e denuncia del difensore civico per i diritti umani dell’Ucraina, Dmytro Lubinets, senza specificare quanti bambini la Russia abbia spedito in Corea del Nord. Citando una testimonianza pubblicata da un gruppo per i diritti umani di Kiev, Lubinets ha affermato che ci sono 165 campi in cui la Russia sta tentando di rieducare i bambini. Questi campi sono stati allestiti in Ucraina, Bielorussia e nei territori ucraini occupati dalla Russia, oltre che in Corea del Nord. Un rappresentante del Centro regionale per i diritti umani, citato da Lubinets, dice che alcuni bambini sono stati mandati al campo estivo di Songdowon, sulla costa orientale della Corea del Nord. Tra le materie di indottrinamento emerge: Come distruggere i militaristi giapponesi. Non è mancato l’incontro con i veterani coreani responsabili del sequestro nel 1968 di una nave spia statunitense.

L’Ucraina accusa Mosca di aver rapito almeno 20.000 bambini ucraini dall’inizio della guerra, e la viceministra degli Esteri ucraina Mariana Betsa l’ha definita: La più grande operazione di rapimento sponsorizzata dallo Stato nella storia. Ha aggiunto che oltre 1.850 dei minori sono stati recuperati. Si conta il 1.380° giorno di guerra in Ucraina.

(Consultazione:   (Tv India Today; Ministero degli Esteri Russia, Maria Zakharova; Ria Novosti- canale Telegram esclusivo e in tempo reale; Der Spiegel; difensore civico per i diritti umani dell’Ucraina, Dmytro Lubinets; compagnia energetica Dtek; Centro regionale per i diritti umani (Rchr), Lubinets; Viceministra degli Esteri ucraina Mariana Betsa; Umberto De Giovannangeli Limes, Unità, HuffPost Italia  6.12.2025; Il Foglio;).

 

Inserito il:30/12/2025 16:39:07
Ultimo aggiornamento:30/12/2025 17:30:53
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