Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Hossein Hamedani (Persia, XIX secolo) – The Battle of Khaybar

 

Antisemitismo d’importazione islamica (1)

di Vincenzo Rampolla

 

  • Da un sondaggio UE pubblicato dal Times of Israel emerge che nel 2019 la metà circa dei giovani ebrei europei è stata vittima di almeno un episodio antisemita. Il Direttore dell’Agenzia dell’Unione Europea per i Diritti Fondamentali qualifica il risultato molto preoccupante. Basato sull’intervista a un campione di 16.000 ebrei in 12 Stati UE, il rapporto suddivide i risultati in tre gruppi di età: 16-34 anni, 35-59 anni e over 60. Il 45 % di quei giovani ebrei ha dichiarato di essere stato oggetto di un atteggiamento antisemita nell’anno precedente il sondaggio; in tutte le fasce di età, le vittime di atti antisemiti hanno descritto chi li ha offesi come musulmani estremisti per circa un terzo giovani, mentre il 21% ha individuato nel proprio aggressore una persona con una visione politica di sinistra e il 14% qualcuno con una visione politica di destra. Oltre l’85% degli ebrei intervistati in Belgio e in Francia e almeno il 70% in Spagna, Germania e Danimarca ha affermato che il conflitto arabo-israeliano continua a esercitare un notevole peso sulla percezione come ebrei di sentirsi al sicuro nel Paese dove risiedono.
  • Un’ampia inchiesta di Cnn-Usa del novembre 2018 ha rivelato che in Europa i sentimenti di razzismo antisemita sono ancora vivi e radicati, a differenza della memoria dell’Olocausto che, invece, inizia a scemare. L’indagine ha coperto un gruppo di 7.000 persone in Austria, Francia, Germania, Gran Bretagna, Ungheria, Polonia e Svezia, rivelando atteggiamenti complessi, contrastanti e talvolta inquietanti nei confronti degli ebrei e una sorprendente ignoranza. Più del 25% degli europei intervistati ritiene che in tutto il mondo gli ebrei abbiano eccessiva influenza nel mondo degli affari, della finanza, nei conflitti e nelle guerre; 20% crede che siano i controllori occulti dei media e di movimenti politici; meno del 30% è stato in grado di dire qualcosa, anche se vago, dell’Olocausto. Il restante 25% conosce, commemora e disdegna l’Olocausto.
  • Nel 2014 la Lega Usa Anti-diffamazione sull'antisemitismo e Anti-negazionismo mostra uno studio in 100 Paesi con i primi 10 Paesi più antisemiti situati nella regione del Medio Oriente o del Nord Africa, in percentuale globale del 73%. Cisgiordania e Gaza in testa e 93% dei palestinesi che dichiarano opinioni antisemite.

Jeremy Bernard Corbyn, politico britannico, leader del Partito Laburista dal 2015 e dell'opposizione di governo dopo le elezioni generali del 2017, apre il Patto 1988 (Mithaq), alleanza ultra trentennale siglata con i suoi buoni amici e nemici di Israele, con le parole:

Sia lode ad Allah, a cui ricorrere per l'aiuto e di cui cerchiamo perdono, guida e sostegno; Allah benedica il Profeta e gli conceda la salvezza, i suoi compagni e sostenitori, e per coloro che hanno portato avanti il ​​suo messaggio e adottato le sue leggi, preghiere eterne e salvezza finché dureranno la terra e il cielo. La nostra lotta contro gli ebrei è molto grande e molto seria".

L'articolo 1 enuncia il Movimento di Resistenza Islamica: Il programma del Movimento è l'Islam. Da esso, trae le sue idee, i modi di pensare e la comprensione dell'universo, della vita e dell'uomo. Si ricorre ad esso per il giudizio in tutta la sua condotta, e ne è ispirato per la guida dei suoi passi. Si noti che si parla di combattere gli ebrei, non gli israeliani. Nell'articolo 5 si legge: Adottando l'Islam come suo stile di vita, il Movimento risale al tempo della nascita del messaggio islamico, del giusto antenato, poiché Allah è il suo obiettivo, il Profeta è il suo esempio e il Corano è la sua costituzione. La sua estensione è ovunque ci siano musulmani che abbracciano l'Islam insieme al loro stile di vita in tutto il mondo. Stando così le cose, si estende fino alla profondità della terra e raggiunge il cielo.

Il 6 marzo 2019, la Commissione Britannica per la parità e i diritti umani dopo un'indagine ha bollato il partito laburista del Paese, dichiarandolo istituzionalmente antisemita.

Il conflitto tra antisemitismo e antisionismo sembra produrre oggi stati d’animo e deviazioni all'interno della politica inglese: molti elettori stanno rifiutando l'antisemitismo palese e l'estremismo anti-israeliano dei gruppi che hanno spesso subdolamente preso il controllo del loro partito.

Sembra sempre più chiaro che una fonte di antisemitismo, dimostrata da più di un sondaggio in Europa e negli Stati Uniti, trovi una diffusa matrice antisemita all'interno delle comunità musulmane. L'odio islamico nei confronti degli ebrei è profondamente radicato.

Lo si può vedere nei versi del Corano, nelle espulsioni di Maometto, nelle esecuzioni di massa e nella iniziale schiavitù degli ebrei di Medina o nell'attacco agli ebrei di Khaybar, oasi abitata da ebrei che Maometto conquistò nel sangue nel 628 d.C.. È anche il nome di un fucile d'assalto prodotto in Iran e un tipo di razzo usato dagli Hezbollah nel 2006 per sparare contro le città israeliane.

L'antisemitismo islamico mobilita i terroristi dello Stato islamico ad assassinare ebrei in Europa e assicura che non solo ad Amman, ma anche a Amsterdam e Parigi gli arabi minaccino gli ebrei con il particolare grido di guerra: Khaybar, Khaybar, o ebrei; l'esercito di Maometto tornerà…

L'antisemitismo islamico e in particolare quello iraniano dopo la rivoluzione del 1979 ha continuato ad avere un impatto ampiamente negativo sugli ebrei che vivevano sotto il dominio musulmano in Medio Oriente, Nord Africa e parti dell'Europa nel corso dei secoli.

Gli ebrei ad esempio, durante l'Inquisizione furono trattati meglio di quanto non fossero nei Paesi cristiani; altre volte ci furono massacri, ma in tutti i casi subirono un ampio assortimento di umiliazioni come dhimmis di seconda classe: persone che avevano la dovuta protezione da parte dei musulmani, ma che erano rifiutati e emarginati per non aver riconosciuto il profeta Maometto come il vero Messia.

L'antisemitismo islamico, secondo il politologo tedesco Matthias Künzel, sebbene non limitato ai movimenti islamisti, è un fattore chiave nella guerra degli islamisti contro il mondo moderno. È alla base del desiderio di Teheran di distruggere il tumore canceroso di Israele, covato da più di quarant’anni sotto le ceneri della rivoluzione del 1979 e ha motivato il recente attacco iraniano a Israele con un drone armato.

Anche il Presidente turco Erdogan non risparmia aspre minacce: Gli israeliani non saranno in grado di trovare un albero dietro cui nascondersi, chiara allusione a un hadith che richiede l'uccisione degli ebrei. Oltre al Corano, fonte principale di guida per i musulmani, declama Maometto con i pensieri della Sunna quotidiana e lo invoca con le sue esortazioni: Fa sì che Mahmoud Abbas neghi qualsiasi connessione tra Gerusalemme e gli ebrei e trasformi il conflitto politico tra Israele e gli arabi in una lotta religiosa tra la verità e l’errore.

Un sondaggio 2018 dell'Agenzia ADL in 19 Paesi UE ha rilevato che le popolazioni musulmane in generale hanno i più alti livelli di antisemitismo in Europa. Per la prima volta, sono stati misurati gli atteggiamenti musulmani in Belgio, Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito.

Una media del 55% dei musulmani dell'Europa occidentale nutre atteggiamenti antisemiti. L'accettazione degli stereotipi antisemiti da parte dei musulmani in questi Paesi è stata più elevata rispetto alla popolazione nazionale in ciascun Paese, sebbene inferiore al 75% del 2014 per i musulmani in Medio Oriente e Nord Africa.

Un rapporto Usa 2017 sull'antisemitismo in generale, ha identificato gran parte dell'odio come proveniente dalla comunità musulmana, in particolare tra i giovani: È decisamente inquietante che l'antisemitismo sembri essere relativamente diffuso nella comunità musulmana americana e tra i suoi leader. L'espressione musulmana di opinioni antisemite è diventata particolarmente presente nei campus universitari americani e assurta a motore di una generalizzata campagna mediatica raffinata e capillare.

Numerosi attacchi musulmani contro ebrei, sinagoghe e cimiteri sono elencati nel rapporto, ove il pregiudizio antiebraico è spesso confuso con l'ideologia e l'attivismo antisionisti. Ancora una volta, questa distorsione, molto spesso porta a indulgere all'antisemitismo musulmano e fagocitato dalle tendenze sinistrorse, a unirsi alle proteste islamiche e persino, seguendo l’esempio del leader laburista Corbyn per molti anni, a chiamare amici gruppi terroristici musulmani come Hamas e Hezbollah, Partito di Dio - organizzazione libanese, nata nel giugno 1982 e divenuta poi un partito politico sciita del Libano -.

Grazie al supporto iraniano, la forza dell'ala paramilitare di Hezbollah è cresciuta al punto da essere considerata più potente dell'esercito regolare libanese; all'inizio della guerra civile siriana è intervenuta con Hezbollah scesi in campo come alleati privilegiati del Presidente siriano Bashar al-Assad.

Risalendo indietro nel tempo, un certo anti-sionismo è sostenuto dalla diffusa convinzione secondo cui la resistenza palestinese a Israele è in armonia con i propri principi politici secolari.

Si ritiene che i palestinesi e i loro sostenitori in tutto il mondo islamico stiano protestando e combattendo per motivi nazionalistici, anticoloniali ed economici combinati con una serie di priorità anti apartheid e a favore dei rifugiati.

Fatah ad esempio, principale partito dell’OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina), viene proclamato come entità secolare, nazionalista. Nel primo articolo del Patto 1964 si legge: La Palestina è una patria araba vincolata da forti legami nazionali arabi con il resto dei Paesi arabi e che insieme formano la grande patria araba. Nel Patto 2017 la Palestina è vista come la terra del popolo arabo-palestinese e, pur sminuendo l'antisemitismo palese, inizia con le parole:

Sia lode ad Allah, il Signore di tutti i mondi. Possa la pace e le benedizioni di Allah essere su Maometto, il Maestro dei Messaggeri e il Capo dei mujahidin e sulla sua famiglia e su tutti i suoi compagni. Inizio che viene smentito dall’enfasi nazionalista dei passaggi successivi: La Palestina è una terra il cui status è stato elevato dall'Islam, con una fede che lo tiene in grande considerazione, che respira attraverso di essa il suo spirito e soltanto i suoi valori e che pone le basi per la dottrina della difesa e della protezione.

(consultazione: shalom.it, the times of israel, business insider italy, rainews.it, gatestone institute – d.maceoin)

(Continua)

Inserito il:03/03/2020 17:06:34
Ultimo aggiornamento:07/03/2020 17:10:27
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