Aggiornato al 08/06/2025

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Voltaire

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Il Grande Inganno dei Nativi Digitali: Come Abbiamo Inventato una Generazione di Cyborg

e Poi Scoperto che Erano Solo Ragazzini

di Achille De Tommaso

 

C'era una volta un signore di nome Marc Prensky che nel 2001, probabilmente dopo aver bevuto troppi whisky mentre guardava Matrix, ebbe un'illuminazione. "Eureka!" gridò, "I giovani d'oggi sono completamente diversi da noi! Sono dei NATIVI DIGITALI!"

E così, con la grazia di chi annuncia la seconda venuta di Cristo, Prensky partorì il concetto più sopravvalutato dell'era digitale: l'idea che i ragazzini nati dopo gli anni '80 fossero fondamentalmente degli X-Men con superpoteri tecnologici incorporati nel DNA.

Oggi sappiamo che è una balla.

***

Secondo la sua teoria rivoluzionaria questi giovani sarebbero capaci di:

  1. Pensare alla velocità della luce
  2. Fare multitasking come un supercomputer  
  3. Processare informazioni in modo non-lineare  

Il problema? Prensky aveva dimenticato un piccolo dettaglio: verificare se tutto questo fosse vero.

Capitolo I: La Grande Truffa Generazionale

Il Determinismo Tecnologico, Ovvero "Se Nasci con un iPhone in Mano Diventi Einstein"

La teoria di Prensky si basa su quello che gli esperti chiamano "determinismo tecnologico ingenuo", ma che preferisco definire "la sindrome del genitore che non sa usare WhatsApp e quindi pensa che suo figlio, che lo usa, sia un genio informatico".

L'idea è semplice quanto sbagliata: l’idea che, se metti un bambino davanti a uno schermo, automaticamente diventa un genio digitale, è come dire che se nasci in un garage diventi automaticamente un meccanico, o che se cresci vicino al mare diventi un pesce.

 I "Migranti Digitali": Ovvero Come Insultare un'Intera Generazione di Genitori

Prensky, nel suo slancio creativo, ha anche inventato il termine "migranti digitali" per descrivere tutti quelli che hanno avuto la sfortuna di nascere prima di Internet. Secondo lui, questi poveri esseri sono condannati a mantenere per sempre "l'accento" della loro epoca pre-digitale.

I sintomi del "migrante digitale" includono:

  • Stampare le email (crimine contro l'umanità)
  • Cercare disperatamente i manuali di istruzioni (che sfigati!)
  • Portare fisicamente un amico al computer per mostrargli un sito  

Capitolo II: La Scienza Entra in Scena (E Rovina la Festa)

Quando i Dati Contraddicono i Sogni

Purtroppo per Prensky e tutti gli entusiasti del mito, la scienza ha questa brutta abitudine di rovinare le belle favole con fatti noiosi come i "dati”.

Scoperta scioccante numero 1: Non tutti i giovani sono geni digitali.  Le competenze tecnologiche dipendono da fattori assurdi come classe sociale, accesso alle risorse ed educazione. Roba da matti!

Quindi, ricapitolando: essere nati dopo il 1980 non garantisce automaticamente il download di Wikipedia nel cervello.

Il Paradosso del "Aiuto, Non So Come Funziona!"

Ecco il colpo di grazia alla teoria: molti di questi presunti nativi digitali hanno la sfrontatezza di chiedere aiuto agli adulti per usare la tecnologia. Ma come si permettono? Non dovrebbero essere nati con un manuale di istruzioni incorporato?

La realtà è che la maggior parte dei giovani sa fare cose basilari come mandare e-mail e usare social network, ma appena si tratta di roba più complessa, si perdono come turisti senza GPS.

Capitolo III: Il Panico Morale, Ovvero "Internet Ci Ruberà i Bambini"

La Stampa Scopre Internet

Mentre gli accademici discutevano se i nativi digitali esistessero davvero, i media avevano già deciso: Internet è pericoloso e i giovani sono tutti vittime designate o potenziali criminali.

Prendete l'articolo di Altroconsumo del 2013: "Ragazzi nella rete: cosa fanno i giovanissimi quando navigano su Internet?" Con un titolo così apocalittico, vi aspettereste statistiche terrificanti, vero?

Invece, i pericoli più comuni per i ragazzini erano:

  • Sottoscrizione involontaria di servizi a pagamento (9%) - cioè, essere fregati come qualsiasi adulto
  • Incontrare adulti che si fingono coetanei (3%) – statisticamente quindi meno probabile che essere colpiti da un fulmine
  • Cyberbullismo (2%) - più raro di un politico che mantiene una promessa elettorale. E di ciò molti non si rendono conto.

La Generazione Più Sorvegliata della Storia

Ironia della sorte, mentre tutti si preoccupano che i giovani siano fuori controllo online, la realtà è che "quella dei cosiddetti nativi digitali è la generazione più sorvegliata della storia". Hanno i genitori che li seguono su Facebook, i professori che controllano i loro profili, le app che tracciano ogni loro movimento. Ultimamente anche Trump ha deciso che vengano fatte le TAC a tutti i profili dei giovani che intendono andare negli USA!

Capitolo IV: L'Etnografia Digitale Rivela la Verità (Spoiler: È Complicata)

Twitter: Il Laboratorio Sociale dei Presunti Nativi

Il Centro Studi Etnografia Digitale ha fatto una cosa rivoluzionaria: ha osservato davvero cosa fanno i giovani online invece di inventarselo. Shock!

Analizzando 116.967 tweet di adolescenti, hanno scoperto che il loro principale cruccio non è hackerare la NASA o creare intelligenze artificiali, ma... accumulare follower. Proprio come i loro genitori su Facebook.

I "Capitalisti Sociali": Quando i Ragazzini Diventano Manager di Se Stessi

La scoperta più interessante? Questi giovani sono diventati dei veri e propri "capitalisti sociali". Hanno imparato a:

  • Collezionare follower come figurine Panini (alcuni raggiungono 50.000+ follower)
  • Cooperare per far diventare trending topic gli hashtag dei loro idoli
  • Costruire comunità più coese di un partito politico
  • Mobilitare masse digitali con più efficacia di un sindacato

In pratica, stanno facendo quello che le aziende pagano professionisti per fare, ma lo fanno gratis; per diletto.

Capitolo V: Le Grandi Contraddizioni (O Come Abbiamo Sbagliato Tutto)

Il Paradosso della Competenza Innata

L'idea che i giovani nascano con competenze digitali incorporate è assurda quanto pensare che nascano sapendo guidare perché ci sono le macchine in giro. Le competenze si imparano! Non si ereditano come il colore degli occhi.

Tutte le ricerche serie dimostrano oggi che "learning the use of digital technology is more simply a matter of access and cultural capital". Traducendo: se hai soldi e opportunità, impari meglio.

La Persistenza dell'Habitus Tradizionale (Ovvero: I Ragazzini Sono Ancora Ragazzini)

Altra scoperta scioccante: i giovani online si comportano... come giovani!

  • Sono diffidenti verso gli sconosciuti online (proprio come hanno loro insegnato i genitori)
  • I loro amici online sono gli stessi di quelli offline (che delusione!)
  • Quando i genitori li seguono sui social, si comportano meglio (chi se lo aspettava?)

Insomma, cambiano gli strumenti ma i comportamenti rimangono umani. Che noia!

Capitolo VI: Le Implicazioni (Ovvero: E Adesso Che Facciamo?)

La Crisi Educativa Inesistente

Per anni abbiamo sentito che la scuola è in crisi perché gli insegnanti "migranti digitali" non capiscono gli studenti "nativi digitali". Ma se i nativi digitali non esistono, di che crisi stiamo parlando?

È come preoccuparsi di come si fa ad insegnare ai vampiri avendo in classe solo ragazzini con i denti un po’ lunghi.

Il Futuro: Social Media Manager in Erba

L'unica cosa davvero interessante che emerge dalle ricerche è che alcuni giovani stanno sviluppando competenze di social media management che fanno gola a molte aziende.

Questi ragazzini sanno:

  • Gestire community di migliaia di persone
  • Creare contenuti viral
  • Coordinare campagne di massa
  • Analizzare metriche di engagement

Conclusioni: Il Mito è Morto, Lunga Vita alla Realtà

Dopo vent'anni di falsità, possiamo finalmente dire la verità: i nativi digitali sono un mito più sopravvalutato degli UFO e meno utile della pubblicità sui social.

La realtà è molto più semplice e complessa allo stesso tempo:

  • I giovani non sono cyborg, sono esseri umani
  • La tecnologia non crea supereroi, al massimo utenti più o meno competenti
  • Le competenze si imparano, non si ereditano
  • I problemi generazionali esistevano anche prima di Internet

Il vero insegnamento di questa storia? Forse dovremmo smettere di inventare categorie fantastiche per descrivere i ragazzini e iniziare a osservarli per quello che sono: persone che stanno crescendo, con tutti i pregi e difetti del caso.

 


Bibliografia (Per Chi Vuole Approfondire questa Storia)

Boyd, d. (2014). It's Complicated: The Social Lives of Networked Teens. Yale University Press. (Un libro serio su un argomento che abbiamo trattato in modo poco serio)

Caliandro, A. (2013). "Etnografia digitale dei nativi digitali su Twitter: altro che bimbiminkia". Centro Studi Etnografia Digitale. (Il titolo dice tutto)

Prensky, M. (2001). "Digital natives, digital immigrants part 1". On the Horizon. (L'articolo che ha iniziato tutto questo casino)

E tanti altri studi che dimostrano che la realtà è più complessa delle teorie semplicistiche. Chi l'avrebbe mai detto!

 

Inserito il:30/05/2025 16:50:26
Ultimo aggiornamento:30/05/2025 19:18:13
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