Aggiornato al 28/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Hans W. Schmidt (Amburgo,1859-1950) – Cicerone attacca Catilina al Senato - 1913

 

Per quanto ancora, vecchio Cicerone... abuserai dei social network?

di Federico Torrielli

 

Per troppo tempo mi è stato consigliato di fare silenzio davanti all’opinione di una persona anziana perché “tanto lui è vecchio!”, e io ho sempre rispettato questa regola che ora come ora ho infranto.

Sono Federico, anno 1998, studente universitario appassionato di intelligenza artificiale, radicale europeista convintissimo e giovane delle “nuove generazioni”. Nel tempo libero suono la batteria con mio padre, ascolto buona musica e smanetto al pc: mi sembrava educato presentarmi, tutto qui.

Non starò zitto davanti a ciò che ormai da tempo vedo e mi inorridisce. In Italia le persone anziane (65 +) ricoprono quasi il 40% della popolazione totale, sono le stesse persone che votano, dicono la loro e utilizzano mezzi di comunicazione avanzata che a malapena capiscono. Sono le stesse persone che furono travolte all’inizio del nuovo millennio dal fenomeno del social networking: dai campi di pomodori al parlare con zia Dory a New York è un attimo. Sono inoltre le stesse persone che secondo gli ultimi studi statistici abusano di questi nuovi mezzi d’informazione e sono più propense a non mettere in dubbio le informazioni riportate. Si, avete capito bene: non sono i giovani ad abusare dei social network per esprimere la propria opinione ma questa fascia “dei più vecchi”.

Ora, da giovane, vi farò entrare nel mondo dei social network perché cosi capiate quali di questi utilizzano i giovani e quali meno.

Iniziamo da Twitter, il paradiso dei 140 caratteri e dei quarantenni tuttologi. Twitter è il campo di battaglia dove facilmente si può esser colpiti da parole come “radical shit”, “komunista”, “buonista” ed altri sinonimi inventati ad hoc ma che di senso ne hanno veramente poco. Twitter è anche il luogo dove lo “scemo del villaggio” si crea il palcoscenico ed i suoi follower: alla fine potrete trovare un link che vi reindirizzerà ad uno studio scientifico del fenomeno.

Ho personalmente osservato l’utente medio di Twitter ed i suoi gusti personali secondo tutto ciò che condivide:

  • Se è uomo: foto di profilo con la bandiera italiana, nella descrizione “patria, famiglia e Dio!”, amante del calcio (ovviamente), insultatore seriale, possedente di tanto tempo, che spende a ricercare innocue prede da insultare a colpi di “ANTI ITALIANO!”, “VAI A LAVORARE!”. Vota Salvini, forse è iscritto a CasaPound o Forza Nuova, vegetariano, animalista ma odia gli umani.
  • Se è donna: foto di profilo con il suo volto (solitamente sono orrende visioni), scrive totalmente in caps lock e con un punto dopo ogni parola. Inoltre sbaglia le doppie consonanti, scrivendo “stuppido”, “razista”, ha 4 cani (quindi anche lei si sente fieramente animalista), vota M5S ma non sa chi sia Di Maio.

Se pensate che queste descrizioni siano degli scherzi, vi consiglio di iscrivervi a Twitter ed andare a vedere i commenti sotto i post di Roberto Saviano (nel pieno mirino dell’utente medio). Poi toglietevi, quella roba rischia di contagiarvi.

Passiamo a Facebook: il regno delle bufale, dei video-scandalo e dei settantenni. All’inizio può apparire tranquillo, ma non fatevi ingannare, dietro ai post di gattini che giocano e auguri di buona pasqua si cela il vero volto di Facebook: persone che nella vita reale non hanno mai avuto un’infanzia né attenzioni qui trascorrono le giornate a colpi di “dislike” e condivisione di articoli senza logica. Altri vomitano le loro idee malsane facendosi chiamare “opinionisti” e puntano il dito contro il sistema.

Si perché, come sapete, per loro va tutto male, siamo invasi, siamo tutti poveri, malati, autistici per i vaccini, non c’è lavoro, la televisione ha sempre ragione.

Sei una persona che la pensa così? Non sai applicare scetticismo nei confronti di Rete 4? Non sei mai felice se non mascherandoti da duro e combattendo i “buonisti”? Facebook è il posto che fa per te! Qui troverai varietà di trogloditi, troll, tuttologi e molte altre parole che iniziano con la T! Qui potrai mettere in mostra quanto ti pare e piace, sei completamente libero.

Parliamo di libertà.

Pensano tutti di essere liberi qua: “io sono libero di scrivere cosa voglio, di guardare i canali che voglio e di votare chi voglio!”, giusto, se non fosse che i canali che guardi parlano solo di morti, assassini, stupri, politici idioti: prima ti deprimono, poi ti lavano il cervello e dopo ancora ti riempiono la testa di frasi già fatte per assicurarsi che tu sia un vero italiano. Ma sei libero eh! Dopo aver guardato un bel po’ di televisione, piena di belle notizie, perché non vai a sfogare la tua rabbia su Facebook? Ecco a voi, Adamo ed Eva. Ah già, mentre tu stai combattendo per le tue idee su Facebook, tua moglie ti tradisce, occhio.

E Whatsapp? L’app di messaggistica è con il tempo diventata luogo di transito di catene false. Qualsiasi catena venga mandata non è veritiera, nessuna esclusa. Pro tip: se vedete una catena e volete saperne di più, ci sono dei siti che sfatano tutte le bufale al loro interno, basta copiare le prime righe di tale testo, e cercarlo su Google. Se non fate questa operazione, rischiate di cascarci anche voi.

Passiamo ora ad analizzare i social network più giovani: Instagram e Youtube. Il primo è utilizzatissimo dai giovanissimi: vengono condivise foto delle proprie esperienze con una frase significativa come “cappello” alla foto. Niente di che, è veramente poco “social”, perché personalizza ciò che vedi secondo le tue preferenze: ti chiude in una bolla dove pensi di avere il controllo, con i tuoi amici e le tue storie personali, ma se riesci a esplorare bene sotto la sua superficie, troverai contenuti interessanti. Youtube invece è conosciutissimo da tutti ma nessuno lo usa come dovrebbe. Bisogna ora fare uno sforzo mentale ed immaginare un iceberg: la punta rappresenta il visibile, ciò che è chiamato “mainstream”, trash, vlogger per ragazzini, riprese calcistiche e tanta pubblicità. Al di sotto della superficie chi è bravo a cercare troverà video illuminanti: scienza, filosofia, avventura, politica (non per i tuttologi), informazione ben argomentata e consigli di vita. Si può trovare tutto o niente.

Youtube è anche la piattaforma che sta portando alla crisi della televisione: in risposta, i canali convenzionali stanno proponendo al pubblico adulto contenuti sempre più eclatanti ed esagerati.

Fermatevi un attimo a considerare ciò: un programma come “Chi l’ha visto?” che funzione ha? Insomma, non è grazie a tale programma che le persone scomparse vengono ritrovate, eppure è qualcosa che attira, che spaventa: è la cultura della paura e dell’horror che riemerge come risposta ai video delle “nuove generazioni”. Una volta si guardava “Profondo Rosso”, ora si guarda il TG: fa lo stesso.

Comunque, io sono Federico, classe 1998, prima Europeo, poi Italiano: ho fiducia nell’umanità e a differenza di molti riesco ad essere felice anche senza tenere sempre il dito medio alzato.

Federico Torrielli

 

                 LINK ALL’ARTICOLO SU TWITTER: https://www.docsity.com/it/come-twitter-ha-cambiato-il-retroscena-politico-giornalistico/493840/

Inserito il:01/09/2017 09:16:30
Ultimo aggiornamento:27/11/2017 09:25:15
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