Aggiornato al 08/05/2025

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Immagine realizzata con strumenti di Intelligenza Artificiale

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La proposta di legge elettorale della Presidente Meloni

di Maurizio Merlo

 

   La proposta di legge elettorale avanzata da Fratelli d’Italia e dalla Presidente Meloni, al netto del continuo legiferare la materia a colpi di maggioranza e delle finalità pro domo sua della premier, è tutt’altro che banale.

Gli aspetti più interessanti sono:

la smarcatura della politica dai campi larghissimi, assegnando maggiore coesione alla coalizione elettoralmente vincente intorno a un progetto di governo e a un candidato premier capace di superare il 40-42% di consensi elettorali, con premio di maggioranza al 55%;

il ritorno alle preferenze e a una maggior democraticità del voto, oggi negata dalla scelta dei candidati assegnata in via esclusiva alle segreterie dei partiti.

Meglio i Collegi uninominali? Son d’accordo, e avrei anch’io una proposta di riforma della legge elettorale, ma resta centrale il fatto che i partiti politici non possono scegliere tutto. Si trovi dunque un modo affinché l’elettore partecipi alla scelta dei membri del Parlamento.

   Scrivo oggi a commento di un interessante articolo su La Stampa di Alessandro De Angelis.

L'argomento principe del giornalista è che la proposta di Meloni è insidiosa per il fatto che conviene al Centrodestra.

Effettivamente la tesi non è lontana dal vero ma c'è un vizio di fondo in questo ragionamento: non considera l'aspetto positivo della proposta e cioè che il premio alle coalizioni più coese intorno a un candidato premier e a un progetto di governo, favorisce una maggiore stabilità dei governi.

   Mi chiedo: se è vero che la proposta di legge conviene alla Meloni, non è altresì vero finalmente che detta proposta conviene, più in generale, a quella parte della politica che sappia finalizzare l’obiettivo principe della legge, la governabilità?

   Seconda domanda, se per mera ipotesi dovessimo concludere che il Centrosinistra non è in grado di curare un percorso di governabilità del Paese, dobbiamo accettare, per spirito di parte, ingovernabilità e instabilità?

   Terza e ultima domanda: se soltanto la Destra è in grado di scommettere su governabilità e stabilità, non è democraticamente giusto e corretto che sia la Destra a governare?

Qualcuno mi suggerisce che rischieremmo La Russa Presidente della Repubblica, e allora amici e compagni del Centrosinistra, capiamoci, c'è un modo per evitarlo, meno divisioni, più progettualità e insomma mettersi speditamente a fare politica e a pensare all’Italia.

 

 

Inserito il:07/05/2025 09:10:38
Ultimo aggiornamento:07/05/2025 12:16:20
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