La madre di tutte le tangenti.
Mi rendo perfettamente conto che se estrapoliamo il fenomeno “mani pulite” dal quadro storico generale, è molto difficile non ricevere la critica: ma tu stai con i ladri?
Al solito in questo Paese si vive alla giornata, dimenticando continuamente il passato; cercherò a questo proposito di sottoporre ai lettori una piccola e personale analisi.
Credo che i fenomeni legati alla corruzione individuale ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Sono da perseguire. Punto e basta.
Quello che è avvenuto con “mani pulite”, pur riguardando di striscio le responsabilità individuali, riguardò il finanziamento a Partiti e quindi la loro scomparsa (a parte quelli della sinistra ex comunista) riguarda responsabilità collettive e non individuali.
Perché i Partiti italiani nati, o rinati nel ‘45, si sono trasformati in imprese per la produzione del consenso?
Immediatamente dopo la Liberazione, i Partiti in qualche modo trovarono casa occupando abusivamente le vecchie Case del fascio e quei palazzi istituzionalmente legati al Fascismo. Niente di male, dico io, ma io non sono un giudice, né un giurista che forse avrebbero qualche osservazione da fare.
Di “dané” comunque ce n’era poco per tutti e anche per i partiti, salvo per un’eccezione: il glorioso (si fa per dire) Partito Comunista.
I suoi uomini di punta, furono quelli che per la loro fedeltà a Stalin sopravvissero, prima alle lotte interne che eliminarono compagni del calibro di: Bordiga, Tasca, Silone e altri, poi alla mattanza staliniana che vide tra i principali protagonisti (anche solo con il silenzio), un certo Palmiro Togliatti che già non aveva brillato per coraggio personale quando era in Italia, ma che come Capo del Comintern fu sicuramente un complice (Leggetevi la storia della guerra di Spagna e gli eccidi degli anarchici).
Bene. Togliatti, nel ‘43, fu catapultato da Stalin in Italia per formare il primo governo nelle terre occupate dagli anglo americani. Fin qui tutto normale, sennonché i compagni più coraggiosi raggiunsero quei poveri cristi di soldati dell’esercito italiano che, lasciati a loro stessi, per non farsi catturare dai tedeschi, salirono in montagna dando vita alle prime formazioni partigiane. Il loro scopo secondario fu la guerra ai tedeschi e ai fascisti, quello primario, la legittima (per loro) rivoluzione comunista.
Se Yalta non avesse deciso che l’Italia era sotto la zona d’influenza anglo americana, avremmo fatto la fine dell’Ungheria, della Polonia e della Cecoslovacchia. Così fortunatamente non andò e noi potemmo diventare un Paese, magari capitalista, ma soprattutto democratico.
Fin da subito Stalin, alle prese con la “guerra fredda”, si servì dei Partiti Comunisti di quei Paesi rimasti sotto l’influenza anglo americana. L’Italia non fece eccezione, dal momento che, anche per l’insipienza frondista dei Socialisti, diventarono ben presto il primo Partito della sinistra, soprattutto il più organizzato.
Non che i Russi navigassero nell’oro, ma certo con noi Italiani furono munifici. Il PCI poté contare su abbondanti finanziamenti che andarono a retribuire una pletora di funzionari fedeli.
Furono sconfitti nel ‘48, non perché i DC già allora rubassero (De Gasperi era un onesto austriaco), ma perché poterono mettere in campo le divisioni di un certo General Pacelli, anche detto Pio 12, del quale potremo dire tutto il male possibile, meno quello di non aver salvato lo Stato democratico.
Naturalmente i DC si adeguarono ben presto e, grazie al sottogoverno, finanziarono anche loro il Partito. In ogni caso se andate a vedere l’organizzazione di DC e PC dell’epoca, quest’ultimo è insuperabile, potendo, tra l’altro, contare sul Sindacato che allora fu un fiancheggiatore politico.
Veniamo ai socialisti: dopo aver fatto la stupidaggine del “fronte popolare”, diventarono “autonomisti” e quindi dialogarono con i Partiti non marxisti, DC compresa naturalmente, arrivando nel ‘64 al primo governo di Centro sinistra.
La DC e i socialisti al governo, il PC all’opposizione. Il quale PC nel frattempo aveva conquistato Comuni e Regioni nelle aree tradizionalmente rosse e quindi, essendo anch’esso diventato vorace (ma solo per il bene della classe operaia), ai contributi di un Paese nemico dell’Italia affiancò le prebende che spremeva dai lavori pubblici dei Municipi, appalti che il più delle volte venivano affidati a Cooperative rosse che crebbero a dismisura.
La madre di tutte le tangenti, secondo me, ha quell’origine. Certo i DC si adeguarono immediatamente, ma non il PSI che dovrà attendere la venuta di Bettino Craxi.
Sappiamo che dalle mani di Craxi sono transitati miliardi di tangenti, sovente spese male.
Tuttavia, sono del parere che ben pochi di quei soldi rimasero nelle mani del Capo socialista. La casa di Hammamet ne è una prova. Ma chi è quel ricco che finisce in Tunisia? E non a Capalbio?
Quindi Craxi e i Craxiani (naturalmente non tutti) rubavano per il Partito, come a suo tempo avevano fatto Togliatti, Longo, Natta, Berlinguer.
A nessuno di costoro (io li credo in buona fede) passò mai per la mente di fare una cosa disdicevole, era la mentalità dell’epoca, soprattutto l’idea dei Partiti ideologici, dove il fine giustificava i mezzi.
Mani Pulite, azzerò la prima Repubblica, ma proprio perché non aveva fatto chiarezza su chi rubava per il Partito e chi “ad personam”, mise in piazza la ghigliottina con il risultato che solo gli ex Comunisti saranno miracolati. Fu un caso? Io non credo. Ma di questo potremo riparlarne.