Aggiornato al 06/11/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Jennifer Owens (Irlanda, 1982 - ) - Discussion Developed (2008)

 

Ma dobbiamo proprio lasciarli lavorare?

di Tito Giraudo

 

Ora mi sento di riprendere il discorso sul “nuovo che avanza” e mi sembra che “basti e avanzi”.

In un altro articolo denunciavo di essere prevenuto, i Grillini non mi piacevano a pelle perché mi sembravano dei “fancazzisti”, ancora più fancazzisti di quella minoranza rumorosa che faceva capo ai puristi di sinistra o ai giustizialisti del Fatto Quotidiano, per non parlare dei girotondini, insomma tutti i veri propiziatori dell’attuale Governo del cambiamento.

Di Di Maio, Di Battista e Toninelli, non parlo, perché ciò che dicono parla da solo e quindi ognuno può farsene un’idea.

Voglio invece parlare di Matteo Salvini: l’uomo del momento, portato sugli altari dai numerosi fans e criminalizzato oltre misura dai detrattori, che poi sono quelli fautori del dialogo tra i 5Stelle e il PD.

Fatemi parlare di Matteo Salvini da Milano. Per quello che vediamo in questi ultimi mesi, la personalità dell’uomo è quantomeno sfaccettata.

Moderno Fregoli, cambia casacca con il cambiar degli eventi cui partecipa, sempre in diretta Face Book e in differita su tutte le emittenti nazionali. Inoltre ci informa di cosa mangia e di chi scopa (beato lui), pure delle sue corna (che ce lo fanno apparire tanto umano). Vista la popolarità che sta ottenendo.

Matteo ha una personalità dissociata: quella del mastino quando parla al suo popolo che lo vuole cazzuto e quella accattivante, di buon senso, quando parla al popolo moderato. Quel popolo che sta scippando al suo grande ispiratore nella comunicazione: Silvio Berlusconi.

Si tratta di capire se questa dissociazione è voluta o patologica. Propendo per la prima. Ma veniamo al suo Pigmalione.

Berlusconi, è stato un genio della comunicazione pubblicitaria, prima da industriale dell’etere e da politico poi. Aveva ben chiaro chi gli stava davanti e gli serviva pietanze succulente, accattivanti, altro che Gualtiero Marchesi, peccato poi che dopo il primo boccone la sostanza era poca.

Anche lui come Salvini, aveva un’idea (anche un po’ giustificata) che in fondo e… mica tanto in fondo, siamo un po’ cialtroni e quindi mostrarsi altrettanto cialtroni paga e ripaga.

Criticato il Cavaliere per la gioia del mio amico Davide Torrielli diventato un consigliori salviniano, non posso non notare che l’allievo ha superato il maestro.

Cari amici a cui sta simpatico Matteo, vediamo un po’ di esaminare con animo scevro di pregiudizi quello che in questi mesi ha combinato.

L’avete votato perché eravate stanchi di votare gente che prometteva, e non manteneva e allora vediamo l’affidabilità e la coerenza del nostro eroe.

Coerenza N.1 In campagna elettorale si diceva antitesi dei Grillini, parlava di un Centro Destra unito, purché il leader fosse quello con più voti.

Dopo di che, stracciato l’ottuagenario, quando Di Maio gli ha imposto di tenerlo alla larga, in sovrappiù ha mollato pure l’altra alleata, quella Giorgia Meloni che in un Governo con i Grillini ci sarebbe stata molto meglio che non i Leghisti.

Lei sì, è una statalista d’antan.

Coerenza N.2. Aboliamo la Fornero!

Aboliamo non solo la prof. di Torino ma pure gli avi, dal momento che mandò i suoi bravi a schiamazzare sotto la casa dei genitori. Se la Fornero ha fatto diventare popolare Salvini, il medesimo ha eroicizzato Elsa. Quota cento vuol dire abolire la legge? Se mai vuole dire modificarla, soprattutto ad uso e consumo del Pubblico Impiego, quello stesso vituperato negli anni di “Roma Ladrona!”

Adesso ci viene a dire che è un primo passo, perché anche lui confida che questo Governo: “per ogni pensionato che lascia saranno quattro i nuovi assunti” e quindi, con il futuro grande aumento dei contributi si potrà tornare al sistema pensionistico d’altri tempi, quando si andava in pensione da quarantenni e con il retributivo. Con un po’ di pazienza e alla prossima campagna elettorale vedrete che lì arriveremo.

Coerenza3: Capisco. Salvini ha dovuto rovesciare come un calzino la vecchia dirigenza della Lega, le disavventure finanziarie della famiglia Bossi lo imponevano e Salvini è stato bravissimo nel dare la scalata al Partito, e quindi rinnovare imponendo un giovane…. Sé medesimo. Rinnovare però non credo voglia proprio dire perdere completamente l’identità.

Comprendo perfettamente che l’idea della Padania, alla lunga si era rivelata una stupidata, ma acquisito il potere locale e soprattutto quello regionale, almeno la battaglia per l’autonomia federale che già avevano portato avanti Maroni e Zaia, è un problema sì di coerenza. E tu ti vai alleare con il Movimento 5Stelle?

Vero, che all’interno c’è di tutto e di più, ma è anche vero che avendo sfondato al sud a tutto possono pensare, meno di perdere i proventi fiscali che arrivano dal Nord. Un po’ come se gli ex PCI, la cui idea fondante era lo statalismo comunista si alleassero con la forza più liberale del Paese anche se, si fa per dire…perché da noi il vero liberalismo è totalmente inesistente.

Coerenza4:Salvini, a mio parere s’è beccato tutti questi voti, compreso quelli previsionali soprattutto su due temi: l’immigrazione e la sicurezza.

Sull’immigrazione, non mi scandalizza per nulla il braccio di ferro per non far sbarcare gli immigrati e pure l’ostracismo verso le ONG, personalmente, non sono un dietrologo e non penso che siano in combutta con gli scafisti. Conosco però quei polli e la loro utopistica ideologia pacifista, senza se e senza ma, terzomondista a prescindere, insomma della razza di quelli che sono convinti che i dirigenti palestinesi sono dei cherubini e gli israeliani dei delinquenti (è solo per fare un esempio).

Dei migranti in sé, a costoro frega ben poco, l’importante sono i sogni umanitari, legittimi sul piano personale, micidiali sul piano della comunicazione politica e gli effetti devastanti che sta ottenendo.

Voglio ancora sottolineare che quando il PD dice che è stato Minniti a fare gli accordi con i libici, dimentica di dire che i primi critici di quel provvedimento furono proprio all’interno del partito e nemmeno tutti sul fronte ex comunista, per non fare nomi: Graziano del Rio a cui non basta mai sovrappopolare di suo.

Come vedete non sono prevenuto, anzi penso che l’immigrazione sia pericolosissima, non tanto in se stessa ma per gli effetti psicologici che ha sulla popolazione, distraendola da problemi ben più drammatici come l’economia.

Posso quindi criticare Salvini sull’incoerenza e le promesse non mantenute anche in questo campo.

Se sugli sbarchi la promessa è stata mantenuta (costava pochissimo), sui rimpatrii sta ottenendo tutto quello che chi aveva un po’ di sale in zucca pensava, e cioè che era impossibile eseguirli senza accordi con gli Stati di provenienza e qui veniamo al punto.

Salvini, dai centri Sociali comunisti, è passato al secessionismo padano, ora è un sovranista.

Matteo, ha solo più da avvolgersi nel tricolore, il che potrebbe essere l’ultimo travestimento, però il sovranismo antieuropeo che l’ha portato a fare comunella con i sovranisti come lui, fa a pugni con la soluzione dei problemi legati all’immigrazione clandestina.

I piddini, una volta tanto, hanno ragione da vendere sostenendo che il sovranismo è in antitesi con l’esigenza di dialogare con l’Europa, quella che conta. Soprattutto quando sostiene che il problema si risolve aiutandoli in casa loro. Ma chi li aiuterebbe? Gli italiani che non riescono a trovare i soldi se non aumentando il debito, gli Ungheresi che oltre stare peggio di noi, di immigrati non ne vogliono sentir parlare?

Prendere voti alle Europee è legittimo e comprensibile, ma potrebbe dire vincere una battaglia e perdere la guerra.

Se poi penso che in odio a Francia e Germania, ha votato contro la revisione del tanto vituperato in campagna elettorale trattato di Dublino, mi viene da chiedermi se si vuole veramente risolvere il problema o se fa comodo mantenerlo.

Allo stato attuale, grazie a Minniti, ma anche a Salvini, gli sbarchi sono ridotti al lumicino, ma il problema della milionata (credete davvero che siano seicentomila?) di immigrati in giro per l’Italia era, ed è, il vero problema, aggravato dalla boutade di smantellare i centri invece di intervenire per ricondurli alla legalità. Un po’ come per i Rom, smantellare i campi e poi lasciarli circolare incontrollati è la soluzione?

Se la sinistra ha fatto la solita cavolata di affidare alle sue cooperative truffaldine, e qui dobbiamo dire che è stata una delle poche cose in cui si sono messi d’accorto ex comunisti e ex democristiani del PD, ciò non deve voler dire: liberi tutti!

E qui veniamo al secondo punto di forza salviniano, l’ordine pubblico.

Devo dire che su questo tema è stato aiutato dai giornali e dalle televisioni che per anni ci hanno martellato, pubblicando vecchietti tumefatti e le piazze di paesetti dove una decina di persone spacciati per l’intera popolazione, inerpicando cartelli e striscioni vari, davano l’impressione dell’apocalisse delinquenziale. Aiutati per altro dai giornali e televisioni, cosiddette progressiste, che negavano che gli immigrati potessero delinquere arrivando addirittura a bearsi quando a delinquere erano italiani, il che ha fatto il paio con il cosiddetto diritto alla difesa che invece di essere affrontato in termini pratici (almeno il patrocinio gratuito) si è perso in elucubrazioni teoriche, le stesse che per anni vogliono dimostrare come i delinquenti siano il prodotto di questa proterva società capitalistica. E’ sotto gli occhi di tutti, dopo la caduta del muro che cosa era la società comunista e ciò che per anni ha lasciato ed esportato anche da noi.

Non mi risulta che Salvini stia facendo, almeno fino ad ora, un’azione concreta per proteggere veramente i cittadini. Un pugno di agenti in più, se non si cambia l’efficienza, non serviranno a nulla soprattutto dal momento che, non affrontando il problema dell’inserimento di chi sul nostro territorio c’è e ci rimarrà. Per cui essere ai ferri corti con gli unici paesi europei: Francia e Germania che una mano potrebbero anche darcela per imporre a tutti i Membri una quota proporzionale di immigrati, e non solo quelli regolari, ma i clandestini che sono la stragrande maggioranza.

Nel merito più specifico dell’ordine pubblico, dove sono finiti i temi cari alla Lega, tipo il poliziotto di quartiere, adesso che chi decide è proprio Salvini?

Sono sicuro che i sostenitori di Matteo mi obbietteranno che 8 mesi sono pochi per problemi incancreniti da anni.

Ne convengo, ma qui torniamo alle alleanze. Come fa Salvini ad andare d’accordo con chi sta per proporre un’alleanza con i gilet gialli, che saranno anche un gruppo composito, ma i Grillini hanno come riferimento la sinistra caciarone tipo blec bloc e sappiamo come i francesi, dopo aver fatto casino, si spostano sempre a destra, lasciandoci con il boccino in mano.

Allora, cerchiamo di fare sintesi.

Aver fatto il contratto con i 5Stelle non mi scandalizza, non sono mai stato leghista e se la cosa serve a rubargli dei voti è buona cosa. Si tratta di vedere il prezzo che non solo Salvini, ma tutto il paese dovrà pagare.

Il reddito di cittadinanza, così come è stato concepito, a mio parere, è una grande marchetta elettorale che fa il paio con Quota Cento. Però, se devo scegliere tra Salvini e Di Maio, non posso non guardare gli elettorati di riferimento e quindi, magari turandomi il naso come faceva Montanelli con la DC. tra due mali si sceglie il minore stando con il nord produttivo.

Questa scelta, potrà avvenire solo se dopo l’auspicabile rottura con i 5Stelle, si ricomponesse il Centro Destra e il PD aprisse veramente ai Grillini. Sarebbe una specie di ritorno al bipolarismo che certo non mi entusiasmerebbe ma…. Pazienza.

Esiste però un terso scenario, non so quanto fattibile ma che intendo prendere in considerazione.

La divaricazione tra Lega e Forza Italia, è direttamente proporzionale alla durata del contratto giallo-verde e alle ripercussioni economiche e internazionali che questo si porta dietro (il caso Maduro è emblematico).

Salvini e i Salviniani, sono convinti che basta crescere nei sondaggi o dare retta ai commentatori di sinistra per pensare di avere la meglio.

Non è così, perché reddito di cittadinanza, in contemporanea con quota cento, lo ribadisco, sono una iattura per l’elettorato moderato che è quello di riferimento di Salvini. Se Matteo non lo capisce si innescherà un meccanismo perverso che per giustificare i disastri economici e diplomatici, potrà dover ricorrere al sovranismo, quello vero, con conseguente uscita dall’Europa.

Fino a che punto i Maroni e gli Zaia seguiranno il leader? Se è vero che oltre essere furbo è anche intelligente, prima o poi il problema dovrà porselo.

In questi giorni si giocherà una partita importante nel PD.

Non tanto per decidere il “leaderino”, quanto per dare la risposto a Calenda che pare intenzionato a sparigliare i giochi, stanando non tanto i Martina e gli Zingaretti ma, Renzi Cincinnato, il quale una posizione dovrà pur prenderla, al di la di votare e far votare il buon Giachetti (che se non fosse nel PD voterei pure io).

La sinistra moderata può continuare a guardare all’elettorato di Forza Italia per rapinarlo o invece rilanciare un dialogo, molto più facile, se leale, dal momento che Berlusconi non è certo più quello del 94 ma non ancora un ectoplasma?

Il buon Calenda, anche su ciò dovrà misurarsi. Forza Italia non sarà più determinante, ma potrebbe essere l’ago della bilancia, soprattutto se non si andasse a nuove elezioni e quindi disponendo di una forza parlamentare ancora consistente.

Capisco di aver messo tanta carne al fuoco ma gli scenari che abbiamo davanti sono molteplici e quindi, discuterne tra gentiluomini quali noi siamo, secondo me, non è solo utile ma necessario. “Lasciamoli lavorare” a questo punto rischia di essere una vera cazzata! O No….

 

Inserito il:07/02/2019 11:11:22
Ultimo aggiornamento:07/02/2019 11:23:57
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