Ancient rock art in Tadrart Acacus in Libya
Cagadoppio
di Davide Torrielli
È un’espressione molto volgare ma eloquente che, però, ha una grande e diretta valenza.
A volte poche e dirette parole trasmettono in sintesi il concetto meglio di tante elucubrazioni e voli pindarici.
Noi italiani ci ostiniamo ad essere cagadoppio proseguendo nel mantenere vivo quel modo di fare ed atteggiamento che ci viene riconosciuto nel mondo e che ci rende al tempo stesso proprietari di un paese fantastico e bellissimo così come altamente inaffidabili nelle posizioni e nel mantenere una linea salda.
Lo facciamo da sempre e proseguiamo a farlo nonostante la pressante richiesta di schieramento ci imponga a volte di decidere, cosa che non ci è mai riuscita gran che bene …
L’Europa, questa entità astratta, fatta di mille capi, responsabili, segretari e più sedi, disomogenea e disarticolata tanto quanto inconsistente nelle sue mancanze di politica estera, fiscale, militare e legislativa, riesce con fatica immane a riconoscere come capo della Libia, il presidente di unità nazionale El Sarrai in modo ufficiale; noi per contro cosa facciamo? Invitiamo a Roma sia lui che il generale Haftar che praticamente è la persona più odiata al mondo proprio da quello che anche noi riconosciamo come l’unica vera interfaccia politica della nazione libica.
Haftar sta prendendo il suo paese a colpi di missile e bombe e noi lo invitiamo a mangiare la pastasciutta al Quirinale o non so dove! Robe da matti!
Il nostro geniale ministro degli esteri nonché il mitico Conte, nella loro pochezza politica, non sono riusciti ad immaginare che così facendo forse, El Sarrai si sarebbe, per così dire, indispettito e avrebbe deciso sostanzialmente di mandarci diplomaticamente a fare in …
Non ci voleva uno staff ministeriale carrozzato per capire che si tratta della solita storia italica di doppiezza di comportamento che tanto male ci ha portato nella nostra storia costituendo il vero limite delle nostre genti.
Una decisione così ingenua da non riuscire neanche a trovare una giustificazione complessa magari motivata da ragionamenti inimmaginabili ai più; proprio non ci si arriva.
Ed allora lasciamo che le braccia ci cadano sui fianchi nonché gli zebedei a terra , osservando il genio di Pomigliano che schizza impazzito su aerei di stato di qua e di la, barcamenandosi tra emorragie di parlamentari in un movimento diventato partito che non si rende conto non esistere più ed impegni internazionali così grandi ed enormi che lui non vede neanche e questo, forse, è anche un bene.
Siamo eterei ed inconsistenti, doppi e traslucidi, bellissimi e fragili come porcellana.
Speriamo che nel nostro negozio un giorno non entri un elefante con lo zaino sulle spallle!
Te Curas.