Aggiornato al 28/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Aneurin M. Jones (1930 - Galles) - Tug Of War

 

Ingordi e Spudorati …. politici incollati - Lettera a ….

di Davide Torrielli

 

Alla C.A. di:

Prof. Grand LupMan Senator Onorevole Carmine Rocco Crocifisso Scaturrazziano Diotallevi salvo detto Totò razziaporcu

c/o Montecitorio, quando viene.

Via le mani da noi, and Piazza i piedi via di qui,

Roma, o quello che ne rimane.

Italia corrotta

 

Egr. Dr. Razziaporcu,

Le scrivo da un paesino del Piemonte e mi chiamo Gian Alberto Pautasso: la salutano anche i miei amici Mario Fumagalli e DenisTrevisan.

Le voglio raccontare una storia: ca ‘staga ‘scutè …

Siamo stati tutti ragazzini ed alle fiere di paese, quando ancora per giocare si interagiva con gli altri in modo fisico, di tanto in tanto compariva una serie di sfide tra le quali il tiro alla fune, era in voga.

A tale disfida si presentavano giovanotti più o meno prestanti che si mettevano in gioco per dimostrare la loro forza. Generalmente lo svolgimento di tali tenzoni evolvevano quasi sempre nello stesso modo, con un inizio violento di quasi equilibrio dove le forze in gioco si contrapponevano trasmettendo alla consunta corda un carico di energia notevole. Per i più attenti, avvicinandosi, si poteva notare il tremolio del vibrare scomposto delle trame della corda stessa tra gli schiamazzi e urla dei supporters nei più diversi dialetti a seconda di dove ci si trova ma sempre con lo stesso contenuto e traduzione. Chi osservava poteva scegliere di denigrare i deboli che pericolosamente stavano perdendo terreno centimetro dopo centimetro verso la linea bianca; in alternativa potevano invece scegliere di incitare i forti, che a dispetto del terreno cedevole e scivoloso trainavano con forza e sincronia e determinazione in un perfetto coro di muscoli e nervi.

Spessissimo, l’epilogo era sancito da quello che comunemente in fisica si chiama punto di rottura o non ritorno, ovvero un veloce prevalere di una forza sull’altra che andava a determinare il repentino cedimento di una fazione, di una articolazione o della corda stessa.

A quel punto la parte soccombente veniva proiettata scomposta in varie direzioni causandone la disgregazione. Quello era anche tipicamente il momento nel quale emergevano più frequentemente i maggiori danni per urti, cedimenti, colpi, scivolate e quant’altro.

Tempi andati, forse anche finiti ma a me piacciono le similitudini perché insegnano in modo semplice concetti meno intuitivi ed immediati. È noto che il cervello umano moltiplica esponenzialmente le proprie capacità cognitive allorquando si trova in presenza di esemplificazioni attinenti la propria esperienza concreta. Le proiezioni della propria esperienza aiutano alla grande.

Amico, chiama a racolta i due neuroni spaesati che ruotano a vuoto nel tuo retrocranio , ora ci divertiremo con un gioco detto della sostituzione, che oltre a risolvere sistemi complessi in analisi, permette di completare il nostro divertente processo cognitivo.

Sostituiamo ad una squadra di tiratori, i cittadini onesti, all’altra, i soliti scaldapoltrone politicanti di professione come te.

La corda è la nostra tensione sociale, i supporters, della prima fazione sono il popolo inerme, ,mentre ’altra è rappresentata dai potenti, quelli con le password.

Certamente la nostra sessione di tiro alla fune sociale, non dura i canonici 3 minuti ma molti anni con alterne fortune da parte di una o dell’altra ma, ho la sensazione che stavolta la riga bianca si avvicini pericolosamente per i nostri amici poltronisti.  Da poltronisti infatti nel tempo i signori del vitalizio stanno scomponendosi in POL-TRONISTI, ovvero politici tronisti, ma senza Maria De Filippi a proteggerli.

La corda a guardarla bene si sfilaccia.

Comprendi testina che non siete messi tanto bene?

Occhio ragazzi, che il famoso punto di rottura è vicino, state lentamente ma inesorabilmente perdendo centimetri e il timore è che la corda ceda di colpo o che vi decidiate a capire che i cittadini onesti tirano forte e costante e la riga si avvicina.

Il popolo urla forte e sono in tanti, incazzati neri, e qualcuno ha anche portato un forcone e lo agita pericolosamente; gli altri supporters sono pochi, sempre meno anche se hanno con loro dei megafoni per farsi sentire, …., ma qualcuno suda già dalle mani, l’odore acre del loro sudore acido indica che la tensione è alle stelle, puzzano ed il fetore diventa insopportabile.

Qualcuno dei tuoi amici dice …. Torno subito …. Vado a farmi un caffè, ma …. Credo sia tardi. Il bar sta chiudendo.

La paura quella vera è dell’evoluzione violenta, incontrollabile, della rottura della corda o del cedimento improvviso del sistema perché a farsi male sarebbero in tanti e l’ipotesi non è poi così peregrina considerando la cieca ed ostinata insistenza con la quale i tronisti ignoranti perseverano nelle loro ruberie. La vergogna non gli permette di farsi domande, soffocata com’è da sozzi sentimenti di tracotanza. Mentre al piano di sotto, chi ha versato il denaro nel salvadanaio, vede che loro lo svuotano, solo che non si accorgono quando è ora di tagliare la corda perché prima o poi qualcuno prenderà coraggio e saranno momenti poco piacevoli.

La speranza, amico, è che come si dice, “tagliate la corda” prima di essere pizzicati e non dai magistrati senza magistro e neanche da carabinieri senza carabina, ma da chi ne ha le balle piene.

La sensazione è che ci siamo quasi.

Date retta, meglio che telate in fretta o segnatevi le ossa: qualcuno vuole mischiarvele!

Ubi maior, minor cessat.

Te Curas

Se non capisci fattelo tradurre!

Davide Torrielli

 

Inserito il:20/01/2017 08:56:50
Ultimo aggiornamento:20/01/2017 09:02:12
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