Aggiornato al 03/12/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Guillermo Collazo Tejada (Santiago de Cuba, 1850 - Paris, 1896) - The Siesta

Pubblichiamo con cadenza variabile, sotto il titolo “La siesta”, spunti, pensieri e osservazioni di Gianni di Quattro relativi a fatti di attualità, principalmente di politica nazionale ed internazionale. Ci auguriamo che questo possa favorire un interscambio di idee con i lettori i quali sono invitati a commentare ed a dibattere sia in caso di accordo che di disaccordo col pensiero dell’autore.

 

La siesta (24)

di Gianni Di Quattro

 

Hanno ragione coloro che pensano che questa brutta, in ogni caso, vicenda del corona virus sta contribuendo a sottolineare e mettere in evidenza le caratteristiche del paese. Gente facile a spaventarsi e subito dopo a protestare, le istituzioni che non funzionano in particolare nei rapporti tra centro e periferia, la totale imprevidenza per far fronte a qualsiasi emergenza, l’incapacità della maggioranza dei cittadini di considerarsi parte di un paese e non di un settore geografico dello stesso o di un partito o di una ideologia, una burocrazia stupida e impreparata, una magistratura che segue l’attualità per cercare di indagare su questo o quello per volere mantenere il ruolo di primo piano, quello che alla fine vuole dire l’ultima parola su chi e come.

Un paese che quando gli propongono una riforma costituzionale per cercare di aggiornare la democrazia ai ritmi del mondo moderno rifiuta per paura, per principio, per antipatia per chi la propone, per non capirla.

È vero che Macron in Francia ha perso un paio di battaglie su un paio di riforme che facevano parte del suo progetto, le pensioni e la sanità per dire titoli. Ma almeno ha avuto il coraggio di proporli ed ha avuto il coraggio ad un certo punto di fermarsi, ha comunque portato un’aria nuova nel paese, si è imposto a livello internazionale come il punto di riferimento per il progetto europeo specie a causa anche del vicino ritiro della Merkel, ha una visione del futuro e una competenza che gli viene riconosciuta dal mondo economico e produttivo del paese. Inoltre, la riforma delle pensioni non l’ha ancora del tutto abbandonata perché potrebbe rielaborarla in un prossimo decreto e, soprattutto, nel paese non ha competitori in grado di guidare un paese come la Francia. Potrebbe, se non commette errori nei prossimi due anni, essere rieletto.

Il Premier inglese Johnson, quello della Brexit e che sembra più un clown che uno statista, ha fatto recapitare un messaggio alla Unione Europea: se entro giugno non si sottoscrive un accordo, naturalmente alle condizione che l’inglese vuole, la Gran Bretagna abbandona il tavolo. Un interessante modo di gestire gli interessi di un paese in un mondo globalizzato e intercomunicante come quello di oggi. Dimentica questo signore che alla fine i conti tornano sempre.

50 ex ministri degli esteri europei e dirigenti di istituzioni internazionali e europee hanno scritto una lettera alla Unione Europea invitandola a prendere le distanze dal famoso piano di pace di Trump per il Medio Oriente. Dicono che tale piano tende a creare nella regione una situazione di apartheid della Palestina a favore di Israele. Difatti a fronte di un finanziamento di circa 50 milioni di dollari i palestinesi dovrebbero rinunciare a Gerusalemme, per loro un simbolo identitario, ad essere uno Stato indipendente ed altresì a rinunciare definitivamente ad alcuna pretesa sui territori occupati da Israele. Un modo di trattare da mafiosi direbbero in qualche angolo di Sicilia.

Si parla poco o niente del fenomeno dello svuotamento di piccoli centri con l’abbandono di campagne e di presidi di territorio a causa di fenomeni di urbanizzazione e di mancanza di vita e di prospettive da cui i giovani scappano. Un fenomeno forte nel nostro paese ma non solo e che è grave ignorare così come è grave non tentare di ridare vita dove c’è abbandono, ma c’è bellezza e spesso una splendida natura. Per esempio centri di ricerca, appendici universitarie, luoghi di formazione con collegamenti tecnologici avanzati oggi possibili.

Il nostro Presidente del Consiglio è una brava persona, lavora molto e lo fa vedere e lo dice, cerca di barcamenarsi, si vede che ha preso gusto a fare il mestiere di Presidente e si vede che desidera ardentemente continuare a farlo, ha, infine, una buona capacità relazionale, la conoscenza delle lingue lo favorisce anche nei contatti internazionali. A me pare, tuttavia, che ha più lo stile e la figura, la connotazione di un bravo amministratore, ma non di un politico vero. Un politico che ha una visione del futuro, capace di lanciare nuove idee, di proteggere chi innova, di stare dalla parte di chi ha proposte e progetti e non di chi tende a chiudere, di esprimere coraggio e non solo buona volontà. Il paese avrebbe bisogno di altre personalità ed esperienze e capacità per guardare con fiducia al futuro. Si tratta ora di capire se dobbiamo accontentarci della mediocrità anche perché forse se decidessimo di scegliere un Presidente non mediocre magari lo faremmo fuori in breve tempo perché lo troveremmo non compatibile, lo potremmo accusare di protagonismo, ci farebbe paura insomma.

La vittoria di Netanyahu in Israele, la vittoria della destra israeliana più accanita non apre prospettive di bel tempo nella regione. Allo stesso modo non consente giudizi lusinghieri sull’attuale popolo israeliano, senza confondere tuttavia con le ragioni del razzismo che cresce nel mondo. E senza dimenticare l’influenza che il suddetto Netanyahu ha negli Usa con particolare riferimento al partito repubblicani e alla lobby ebraica.

Per ridere un pò. In Lombardia la Regione in mano alla Lega ha dato ordine di assumere i medici andati in pensione con la quota cento voluta dalla Lega. Mentre Di Maio, nostro ministro degli esteri per chi lo sottovaluta, ha proclamato l’ordine di riprendere subito i collegamenti aerei con tutto il mondo. Non si sa ovviamente a chi è rivolto questo ordine, se agli Stati che hanno deciso di sospendere i voli oppure direttamente alle compagnie che li hanno sospesi ubbidendo ai loro Stati.

 

Inserito il:05/03/2020 17:31:21
Ultimo aggiornamento:05/03/2020 17:36:44
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