François-Guillaume Ménageot (1744-1816) - La morte di Leonardo da Vinci
Gira gira e siamo sempre lì … l’Italia rantola
di Davide Torrielli
Si discute ormai di una imminente manovrina in arrivo.
Piccola piccola, è un’altra emorragia in atto.
Avviene davvero.
Stiamo assistendo ad una lenta ed inesorabile agonia intorno al capezzale del malato e tutt’intorno si percepisce un chiacchiericcio noioso, petulante, un ronzio fastidioso e scomposto, voci sovrapposte numerose ed indistinte che non riescono a rientrare in una seppur malconcia sorta di ordine. Nel coro nessuno esprime concetti o pareri ma solo maleodoranti sibili al condizionale: si dovrebbe, …, si potrebbe, …
Tutti, tanti, troppi parlano.
La febbre è salita al 132% del pil, la pressione della disoccupazione normale e giovanile, la massima e la minima, si attesta ormai tra il 12 ed il 45 percento.
Dalle analisi del sangue del malato emerge un tasso di colesterolo, la corruzione, che intasa le arterie del paese ed ostruisce lo scorrimento della nostra vita.
Al cuore del governo si sono tentati diversi interventi di plastica alle coronarie cercando di far scorrere la vita ma il solito chirurgo Dr. Cantone, è stato chiamato troppe volte e non riesce più a gestire tutto. Allora si sono tentati bypass con tante troppe modifiche, ma sempre e solo senza operare davvero: tanti interventi chirurgici apri e chiudi senza sapere esattamente che fare.
Tante ferite aperte che non si rimarginano.
Il malato boccheggia e al suo capezzale sono in tanti che parlano, sparlano, solo di come dividersi i suoi averi, senza pensare che è ancora in vita e che volendo si può salvare.
Il problema. è che il moribondo è tremendamente ricco, di opere d’arte, di gastronomia, di turismo, di cultura e di tante altre cose e fanno gola.
Lui ha gioielli nell’industria, nel commercio, nella ricerca, tante belle cose che il parentame sta vendendo sottobanco senza che lui lo sappia e se ne accorga.
Troppa fiducia è stata data ai parenti chiacchieroni ignoranti che gli girano intorno.
Sul petto grava una pressione fiscale tremenda che non ne permette la respirazione. Soffoca. Quel poco di aria che passa è inquinata da tanta, troppa ignoranza. Aria fetida che 3 o 4 percento di laureati cercano di purificare come possono.
Il calcio nelle ossa del paese, i nostri giovani, si assottiglia veloce, l’urina della globalizzazione lo porta via con l’osteoporosi del mondo intero.
I parenti infidi che si trovano spesso lì fuori, nel parlamento, a spartirsi questo o quello, non riescono a pensare al suo bene, accecati come sono da tanto benessere sinora trafugato, ma il malato soffre e rantola.
Alla porta si sono presentati altri medici, ma chi gli ha aperto, dopo il caffè di rito, li allontana sempre con una scusa, tranquillo, si sta riprendendo …
Fuori ci sono milioni di amici, estimatori del malato che chiedono notizie: ogni tanto esce qualcuno dei ladri a dare notizie: state sereni è tutto a posto. La situazione è sotto controllo. Andate in farmacia con questa lista….. pagate voi che poi ve li diamo … si tratta solo di una piccola manovra ma tenete lo scontrino, mi raccomando.
Un sussulto, nessuno fa nulla.
Non possiamo lasciarlo andare: chiamate la mamma Europa ed avvisate sorella Germania, quella ricca, che venga di corsa. Attenzione però che quando arriva lei sono volatili per diabetici.
Intanto però informiamo anche Papy Usa che quello poi si arrabbia e se la prende.
Il nostro meraviglioso Paese, con la P maiuscola, è ormai nelle mani di una degenerata classe politica, sempre la stessa con gli stessi nomi e le stesse intenzioni, con la solita musica inutile, la consueta tiritera, il noioso tormentone delle coalizioni antidolorifiche, di una democrazia antibiotica mal somministrata e di un corrotto populismo antinfiammatorio inutile se non si sa esattamente da cosa l’infiammazione è portata.
Sotto, c’è il cancro ragazzi e va estirpato: è di quelli maligni ed occorre intervenire.
La bella notizia è che oggi la ricerca, quella che noi non facciamo più da tempo, ha permesso di trovare nuove cure e tantissimi malanni oggi guariscono.
Sfondiamo la porta, allontaniamo i parassiti parenti e portiamo Italia in ospedale di corsa, forse ce la facciamo ancora.
Come è possibile che un ministro della pubblica istruzione non sia laureato, che quello degli esteri ieri fosse degli interni, che si senta ancora blaterare un pupazzo vestito d’oro che ci ha rovinato, che folli saltimbanchi si divertano a raccontare barzellette al capezzale del malato, che unni incontrollati ci svestano nudi, che ignoranti urlatori promettano cose irrealizzabili, che comari suocerate si uniscano e dividano di continuo parlando solo e sempre di insulsi pettegolezzi?
Cosa capiterebbe al nostro Paese se chiedessimo ad esempio il commissariamento ?
Tanto ci siamo abituati e quindi basta dire ai commissari che non tocchino il calcio e la pizza della domenica.
Te curas.