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Israele giustifica i suoi attacchi all'Iran: 9 atomiche in cantiere
di Vincenzo Rampolla
I vigili del fuoco circondano un edificio danneggiato nella capitale iraniana, Teheran, a seguito di un attacco israeliano di oggi, venerdì 13 giugno 2025. Le tv israeliane sono polarizzate sulla stessa immagine. Il Ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato alle 9.48 che Israele aveva effettuato attacchi contro l'Iran. Ha invitato la popolazione a riparare nei rifugi. È la prima volta che tale messaggio è trasmesso di persona, senza sirene. Dopo un’ora, la radio comunica che l’emergenza è terminata e che la popolazione può rientrare. Un amico da Gerusalemme riesce finalmente a parlarmi, dopo 4 ore di tentativi andati a vuoto: È successo, succederà… ci siamo abituati.
Il bombardamento israeliano di diversi siti nucleari e militari iraniani di venerdì 13 è solo l'inizio di una nuova fase. Questo è in sintesi ciò che Netanyahu ha annunciato in una dichiarazione video. Faremo molto di più, ha detto, prima di aggiungere che questi attacchi contro l'Iran dureranno tanti giorni quanto necessario.
Secondo il Primo Ministro israeliano, le strutture prese di mira sono quelle che consentono all'Iran di produrre combustibile nucleare, assemblarlo per la fabbricazione di bombe e produrre razzi per il loro trasporto. Ha aggiunto che nelle ultime ore sono stati eliminati anche 4 alti funzionari dell'esercito iraniano e 20 del settore nucleare, come Hossein Salami, capo delle Guardie Rivoluzionarie e capo di stato maggiore dell'esercito iraniano.
Da Washington The Atlantic, mensile da 144 anni e quotidiano dal 2007, ha riportato queste dichiarazioni di Graeme Wood sul perché Israele abbia scelto questo momento per lanciare un'operazione su larga scala contro l'Iran. Sebbene un attacco del genere fosse stato previsto dal governo israeliano da due decenni, Netanyahu ha deciso di agire in nome della corsa dell'Iran verso le armi nucleari. Secondo lui, l'obiettivo di Teheran è dotarsi di nove bombe atomiche. Per il momento, questa affermazione non è stata ancora verificata.
L'Iran è speciale: è l'unico Paese a non possedere armi nucleari, ma è stato a lungo trattato come se le possedesse. Il Paese gode degli stessi vantaggi dei 9 membri del club nucleare Cina, Corea del Nord, Usa, Francia , India, Israele, Pakistan, Regno Unito, Russia. Sembra immune agli attacchi delle potenze nucleari. Questo spiega perché l'Iran sia stato in grado di attaccare gli interessi americani ininterrottamente per decenni senza timore. Graeme Wood parla di trattamento morbido.
Questo status è dovuto al modo in cui l'Iran si è infiltrato in Medio Oriente, con un detonatore chiamato Hezbollah, che da allora è servito da modello per milizie e stati gradualmente raggruppati sotto il nome di asse della resistenza, un'alleanza principalmente antiamericana. Finora, la capacità dei membri di questa unione di seminare il caos in alcune regioni è stata sufficiente a convincere Israele e gli Usa a rifiutarsi ripetutamente di intervenire entro i confini iraniani, anche quando si trattava di evitare massacri dei soldati americani. Sentendosi intoccabile, l'Iran non ha visto la necessità di dotarsi di armi nucleari.
Gradualmente però il panorama geopolitico si è evoluto. Umiliazioni, assassini, attacchi al territorio iraniano: la parvenza di immunità dell'Iran è stata ripetutamente infranta da Israele, facendo vacillare l'asse della resistenza. La caduta di Bashar al-Assad e la perduta virilità di Hezbollah hanno contribuito in larga misura a far comprendere a Teheran che l'asse della resistenza non è più quello di un tempo. È questo senso di indebolimento che apparentemente ha spinto l'Iran a rimettere in agenda la questione delle armi nucleari. Una decisione che ora ha portato Netanyahu a voler colpire il Paese, con i mezzi necessari. Le lezioni del passato hanno attecchito.
La spada di Damocle di distruzione di Israele scolpita nella cosiddetta costituzione iraniana, la totale inosservanza delle regole concordate e sottoscritte degli accordi di dieci anni fa e le false dichiarazioni contrarie in merito sbandierate da Teheran unite alle recentissime telefonate Donald-BiBi hanno fatto scattare il via aereo a 250 caccia israeliani sui cieli iraniani.
Qualcuno alla Knesset alle 4.40 del mattino, un’ora dopo l’attacco, ha mormorato: Era ora!