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Tre articoli sul conflitto in Israele, Libano e Palestina, costruiti a partire da informazioni colte nei luoghi degli scontri. Toccano due eventi recentissimi, il mandato di arresto di Netanyahu, da una settimana ufficialmente ricercato internazionale e il cessate il fuoco in Libano annunciato alla Tv israeliana dal Primo Ministro israeliano. I dettagli esaminati, i loro effetti e gli sviluppi possono aprire nuovi spiragli di crescita e evoluzione del domani delle Nazioni e della convivenza delle genti.
Il cessate il fuoco Israele-Hezbollah
di Vincenzo Rampolla
26/11/2024
In un discorso televisivo, BiBi (nickname di Benjamin Netanyahu) ha annunciato di approvare l'accordo di cessate il fuoco con il Libano, dove da due mesi l'esercito israeliano combatte il movimento islamico libanese Hezbollah.
Nella prima serata di martedì 26 novembre, gli attacchi hanno nuovamente preso di mira il centro di Beirut, poco dopo l'appello israeliano di evacuare quattro zone della capitale libanese. Allo stesso tempo, alle 18 BiBi ha annunciato al suo Paese, in un discorso televisivo di circa 20 minuti, che attraverso il gabinetto di sicurezza, ha approvato un cessate il fuoco in Libano, che deve porre fine a più di un anno di ostilità transfrontaliere e a due mesi di guerra aperta in Libano. L'inizio è previsto mercoledì mattina alle 4:00 (ora locale). Poco dopo questo annuncio, l'esercito israeliano ha segnalato il lancio di proiettili provenienti dal Libano contro il territorio nazionale.
Che cosa contiene l'accordo approvato da BiBi?
Il capo di Stato ha addotto tre ragioni per attuare oggi una tregua. Il primo è che dobbiamo concentrarci sulla minaccia iraniana. Il secondo è che dobbiamo semplicemente permettere alle truppe di riposare e dobbiamo acquisire nuove munizioni per proteggere i soldati. Il terzo è l'isolamento di Hamas.
Una tregua. Abbiamo riportato Hezbollah indietro di circa dieci anni […] Tre mesi fa, tutto questo sarebbe sembrato fantascienza Ma ce l’abbiamo fatta, Hezbollah non è più lo stesso ha detto BiBi. Egli ha tuttavia avvertito che il suo Paese risponderà se Hezbollah dovesse violare la tregua e manterrà la totale libertà d'azione in Libano. Egli non ha però annunciato quando i circa 60.000 abitanti del nord del Paese sfollati a causa della guerra con Hezbollah potranno ritornare a casa e si è astenuto dal fare il minimo annuncio al riguardo.
Il cessate il fuoco dovrebbe anche contribuire a porre fine al conflitto a Gaza, ha dichiarato il segretario di Stato americano Antony Blinken prima dell'annuncio dell'accordo. Martedì i ministri degli Esteri del G7 hanno chiesto un cessate il fuoco immediato, mentre il capo della diplomazia dell'Unione europea, Josep Borrell, ha dichiarato che il governo israeliano non ha più scuse per rifiutarlo. La mediazione internazionale si è basata sulla risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell’ONU, che ha posto fine alla precedente guerra tra Israele e Hezbollah nel 2006, e stabilisce che solo l’esercito libanese e le forze di pace possono essere schierate al confine sud del Libano.
Secondo il sito americano Axios , l'accordo si basa su un progetto americano che prevede una tregua di 60 giorni durante i quali Hezbollah e l'esercito israeliano si ritirerebbero dal Libano meridionale per consentire lo schieramento dell'esercito libanese. Ciò prevede la creazione di un comitato internazionale per monitorarne l'applicazione, ha aggiunto Axios, precisando che gli Usa avrebbero assicurato il loro sostegno all'azione militare israeliana in caso di atti ostili di Hezbollah.
Prima di dare il via libera, Israele ha intensificato martedì i bombardamenti aerei sul centro della capitale libanese - dove almeno dieci persone sono state uccise secondo le autorità libanesi - e sui sobborghi meridionali, roccaforte di Hezbollah, dopo gli appelli all'evacuazione. Secondo il Ministero della Salute libanese, dall’ottobre 2023 sono state uccise in Libano quasi 3.800 persone, la maggior parte dallo scorso settembre. Secondo l’ONU, le ostilità hanno provocato lo sfollamento di circa 900.000 persone. Da parte israeliana, in 13 mesi sono stati uccisi 82 soldati e 47 civili. Quanto a Gaza, l'esercito israeliano continua i suoi attacchi sul territorio assediato. Siamo impegnati a riportare a casa tutti gli ostaggi da Gaza. Siamo impegnati a completare lo sradicamento di Hamas, ha affermato BiBi.
Martedì sera, pochi minuti prima dell'entrata in vigore del cessate il fuoco in Libano, il centro di Beirut è stato duramente colpito da diversi attacchi israeliani, in particolare nel quartiere di Hamra.