John Frederick Kensett (Connecticut, 1816 - New York, 1872) - Sunset on the Sea
Il tramonto dell’Occidente
di Bruno Lamborghini
Un noto saggio di Umberto Galimberti si intitola Il Tramonto dell’Occidente e mai come ora tale titolo appare attuale, dopo quanto è avvenuto al G7 in Canada.
Non solo per colpa di Trump che dopo pesanti dichiarazioni, se ne è uscito platealmente per volare a Singapore.
Ma per la debolezza degli altri presenti, da una May che con sa come gestire la Brexit, a un Macron che vede svanire il suo sogno tecnocratico di Europa, a Canada e Giappone che non sanno come regolarsi con questi Stati Uniti di Trump, avviati al protezionismo e bilateralismo, cercando di affondare quel multilateralismo, che è stato il motore dello sviluppo mondiale degli ultimi 20 anni. Né si può parlate della presenza del primo ministro italiano che sembra aver solo dato una mano a Trump.
L’unica persona credibile del vertice era la signora Merkel che però deve guidare una Germania sempre più complicata ed incerta tra una CSU sovranista ed un SPD problematico. Sull’Unione Europea incombe sempre più la fascia di scontro che va dall’area di Visegrad all’Austria ed ora anche all’Italia.
Occorre anche dire che se tutti gli altri partecipanti al Summit hanno perso, non è vero che Trump ha vinto. Perché gli Stati Uniti, al di là di Trump, hanno un grande bisogno di Europa al loro fianco, anche oltre il tema Nato.
E quindi, l’idea di Trump di puntare ad Est verso Putin e Cina creando un G3 è una illusione per gli USA, anche perché questo non potrà dare loro un ruolo determinante nel grande concerto planetario i cui protagonisti sono sempre più Russia e Cina e forse con l’apporto futuro anche del secondo paese a forte demografia, l’India.
Lo stesso incontro di Singapore con il giovane capo della Corea del Nord non è il successo di Trump, ma della Cina che con grande abilità e manovre sulla Corea del Nord ha puntato al suo obiettivo, quello di denuclearizzare e demilitarizzare l’intera penisola coreana ed infine togliere la presenza militare USA dai suoi confini.
Va inoltre aggiunto che le grandi manovre di Trump sui dazi all’importazione sono destinate a danneggiare e indebolire sia gli USA che l’Europa, ma invece avvantaggeranno la Cina perché tante imprese si rivolgeranno alla Cina di fronte alla chiusura delle frontiere americane.
Quanto sta accadendo va inoltre a favore della Russia di Putin, perché la debolezza europea e la nuova politica di Trump possono ulteriormente limitare possibili interventi dell’Occidente in Ucraina ed anche capacità di reazioni di fronte ad espansioni del tipo Crimea o intese come con Erdogan.
La domanda che preoccupa è se siamo veramente di fronte al tramonto dell’Occidente ed in particolare al tramonto dell’Unione Europea, una istituzione che negli ultimi 70 anni ha contribuito validamente a preservare la pace dopo mezzo secolo di guerre allucinanti nel continente europeo ed ha anche costruito e diffuso democrazia.
O invece ci dobbiamo chiedere se l’Europa ha ancora un ruolo da svolgere anche a livello planetario per contribuire sulla base dei suoi valori ad orientare un contesto mondiale divenuto sempre più complesso ed incerto in cui prevalgono nazionalismi autocratici ed in cui i termini di democrazia e di pace rischiano di avere sempre meno spazio.