Aggiornato al 28/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Gustave Caillebotte (Parigi, 1848 – Gennevilliers, 1894) – La siesta (1877)

Pubblichiamo sotto il titolo “La siesta”, spunti, pensieri e osservazioni di Gianni di Quattro relativi a fatti di attualità, principalmente di politica nazionale ed internazionale. Ci auguriamo che questo possa favorire un interscambio di idee con i lettori i quali sono invitati a commentare ed a dibattere sia in caso di accordo che di disaccordo col pensiero dell’autore.

 

La siesta (06)

di Gianni Di Quattro

 

L’articolo di Walter Veltroni su Mario Tchou sul Corriere della Sera di domenica 12 gennaio è interessante. Forse Veltroni ha letto anche il libro “the mysterious affair at Olivetti” di Meryle Secrest. Ci sono delle inesattezze ma che non incidono sul tono generale della cronaca e della riflessione riportata nell’articolo. Si inserisce nel dibattito ancora aperto su questa vicenda. Difficile dire una parola risolutiva, ma certo la morte di Adriano Olivetti, di Mario Tchou e di Enrico Mattei hanno cambiato il paese. Questo è il punto.

Comunque e a prescindere, la Olivetti di Adriano meriterebbe una maggiore attenzione da parte del mondo politico e imprenditoriale di questo paese. Alla vigilia probabile (pare sempre più inevitabile) di una modifica della attuale concezione del capitalismo, gli spunti e i suggerimenti potrebbero essere tanti.

Rifondare il PD? Pare essere l’obiettivo strategico di Zingaretti dopo le elezioni dell’Emilia Romagna (così dice). Un partito aperto, che si chiamerà (pare) “I democratici”, e nel quale potranno confluire associazioni, movimenti popolari, sardine e altri. Prima di fare questo o altro sarebbe forse opportuno dibattere sul futuro, sulle tendenze, sulle cose, sui valori. Sarebbe opportuno fissare dei valori di riferimento e degli obiettivi strategici. Mi chiedo se Zingaretti e i collaboratori che pensano di progettare questa svolta, questo nuovo partito, lo stiano facendo e magari se hanno intenzione di farcelo sapere.

È sempre più evidente il calo culturale nella politica di questo paese. La mancanza di cultura sta facendo degradare la democrazia. Platone, uno dei padri della democrazia, sosteneva che il popolo doveva partecipare, che andava formato (compito dei politici altrimenti la sua partecipazione sarebbe stata distorsiva) e che la gestione della cosa pubblica andava affidata a gente competente (tecnici del mestiere). Era lontano dal pensare che i gestori della cosa pubblica dovevano fare quello che dal popolo veniva richiesto. La democrazia è la forma di governo che riesce a decidere le cose di Stato nell’interesse del popolo e non che il popolo decida senza sapere e capire cosa e come. Credo che proprio in questo sta la differenza tra populismo e democrazia, due cose che sono opposte.

La storia di uno uguale uno in politica è una grande utopia irrazionale, così come lo è la dichiarazione famosa di Lenin quando diceva che la sua cuoca poteva fare il Ministro delle Finanze. Dopo un po’ queste utopie si sgonfiano e finisce tutto, come la storia ha insegnato e continua a fare. Penso che il declino di certi movimenti o di certi uomini è soprattutto dovuto al fatto che piano piano diventa evidente l’irrealizzabilità, quando non anche la banalità, delle loro dichiarazioni e promesse. Tutto ha una scadenza (i conti tornano sempre).

Se il politico Paragone fa sapere alla popolazione italiana che è sua intenzione continuare a fare politica al di là del movimento 5 stelle (dal quale è stato espulso) e lo vuole fare con Di Battista (che peraltro fa parte del movimento 5 stelle) che significa? Che fanno un partito per conto loro, che si aggregano a qualche partito esistente insieme? E poi che vuol dire questo comunicato: rappresenta una promessa o una minaccia?

Quando in un paese democratico dove il senso civico e della correttezza professionale sono diffusi, un Ministro viene accusato con ragione di avere commesso una irregolarità come l’aver copiato la tesi di laurea, subito si dimette. È successo ad esempio in Germania, in Gran Bretagna e in altri paesi. Da noi, nel bel paese, non succede. Neanche se si tratta del ministro della pubblica istruzione e neanche se questo ministro fa parte di un movimento politico che ha come ragione principale della sua esistenza l’onestà. Uno schiaffo alla intelligenza, un aspetto della arroganza del potere!

Un segno del mondo che cambia? In Spagna è abolito il collegamento aereo Madrid Barcellona perché la gente è invitata a viaggiare con il treno ad alta velocità che in pratica garantisce gli stessi tempi dell’aereo tenendo conto di controlli, bagagli, connessioni con i centri delle città. Per risparmiare nel traffico, per abbassare l’inquinamento, per semplificare. Un esempio di politica di un paese. Si deve tener conto che la linea Madrid Barcellona è quella più remunerativa per la compagnia aerea, come per il nostro paese quella Milano Roma. Si potrebbe mai prendere una decisione simile dalle nostre parti? Mai! Perché? Perché penalizzerebbe Alitalia e bisognerebbe aumentare il personale da ridurre, perché il funzionamento ferroviario è ancora fragile e i servizi intorno e a bordo sono incompleti, perché sarebbe una decisione innovativa impossibile da prendere in un paese molto conservatore.

 

Inserito il:14/01/2020 20:09:41
Ultimo aggiornamento:14/01/2020 20:15:48
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