Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Luis Montero (Caceres, Perù, 1826 - Callao, 1869) - I funerali di Atahualpa, ultimo sovrano Inca

 

Con un virus si può conquistare il mondo

di Achille De Tommaso

 

Ricordo che a scuola mi avevano insegnato che la facilità con cui la Spagna aveva conquistato il Sudamerica, con pochi uomini, era dovuta all’uso del cavallo.

***

15 novembre 1532, 168 conquistatori spagnoli arrivano nella città santa di Cajamarca, nel cuore dell'Impero Inca, in Perù. Sono sfiniti e terrorizzati: davanti a loro sono accampati 80.000 soldati Inca e tutto l'entourage di guerrieri privati dello stesso Imperatore.

Eppure, in sole ventiquattr’ore, più di 7000 guerrieri Inca giacciono massacrati; i rimanenti, compreso l'imperatore, languono in catene; e gli spagnoli vittoriosi iniziano un regno di terrore coloniale che attraverserà l'intero continente americano.

Lo spagnolo Francisco Pizarro è passato alla storia come l'uomo che ha conquistato l'impero Inca. Alla guida di una piccola compagnia di mercenari e avventurieri, questo ex allevatore di maiali di una città di provincia in Spagna, è riuscito a demolire uno degli imperi più evoluti che il mondo abbia mai avuto.

Eppure, sotto l’aspetto generale, gli spagnoli avevano scoperto un impero straniero notevolmente simile al loro. Gli Inca avevano costruito una civiltà avanzata, politicamente sofisticata, sulle basi di un'agricoltura di successo. Avevano conquistato spietatamente i loro vicini in Sud America e nel 1532 governavano un vasto territorio. Perché gli spagnoli erano così superiori?

Agli Inca mancavano alcuni elementi critici per competere con i conquistadores.

Perché il cavallo

Gli europei vantavano 13 dei 14 mammiferi domestici esistenti a quel tempo al mondo come specie autoctone. Tra questi c'era il cavallo. Il cavallo è stato fondamentale per il successo agricolo delle società eurasiatiche, fornendo non solo cibo e fertilizzanti ma anche, soprattutto, potenza portante e trainante; in grado di far aumentare la produttività della terra.

Gli inca invece avevano i lama, originari del Sud America; gli Inca si affidavano ad essi per carne, lana e fertilizzanti; ma il lama non è un animale, né portante, né trainante. I lama non possono tirare l'aratro, né possono trasportare esseri umani.

E, a differenza dei cavalli, i lama non possono essere cavalcati per la guerra.

La scuola di equitazione spagnola, invece, era famosa in tutta Europa per la sua capace manovra dell’animale. Abilità che venivano acquisite dai soldati fin dalla gioventù. I cavalli potevano caricare; e i soldati a cavallo potevano uccidere con efficienza brutale. Per un popolo come l'Inca, che non aveva mai visto umani cavalcare animali prima, l'impatto psicologico di queste truppe in groppa ad animali alieni deve essere stato enorme.

Ma non solo cavallo: pistole e spade

Però, gli uomini di Pizarro portarono solo 37 cavalli in Perù. Quindi dove risiedeva il resto del loro valore militare? Bene, gli spagnoli avevano qualcosa che gli americani non avevano: avevano l'acciaio.

Per migliaia di anni in tutta l'Europa, la tecnologia di lavorazione dei metalli si era evoluta dalla più semplice estrazione di minerali dei primi villaggi neolitici, alla forgiatura altamente sofisticata dell'acciaio, in città come Toledo e Milano. La geografia aveva dotato l'Europa di ricche fonti di ferro e legno e di un clima favorevole alla metallurgia ad alta temperatura.

Non solo: grazie poi alla relativamente facile mobilità geografica, con cui le idee avevano imparato a diffondersi attraverso il continente dell'Eurasia, scoperte come la polvere da sparo erano state in grado di migrare per migliaia di miglia, dalla Cina alla Spagna. E la competizione politica dei tanti stati e staterelli Europei aveva poi contribuito ad alimentare la corsa agli armamenti del nostro medioevo. I conquistatori di Pizarro erano quindi armati della allora più recente tecnologia: pistole e spade.

Gli Inca, al confronto, non avevano mai lavorato ferro o scoperto gli usi della polvere da sparo. La geografia non li aveva dotati di queste risorse. Né avevano ricevuto tecnologie da altre società avanzate all'interno delle Americhe.

Ma erano privi di una ancor più importante tecnologia che fu forse la più critica per il successo spagnolo: la scrittura.

Alla vigilia della battaglia, Pizarro e i suoi uomini discussero su come affrontare il vasto esercito degli Inca. Appariva un compito impossibile; ma avevano un'arma segreta nella manica: l'arma dell'esperienza passata. Solo dodici anni prima di Cajamarca, Cortes e i suoi uomini avevano affrontato un combattimento simile contro il vasto esercito dell'Impero azteco. E in qualche modo Cortes aveva catturato l'imperatore e conquistato la terra per la Spagna.

Cortes e i suoi soldati erano abituati a mandare i resoconti scritti dei loro successi di guerra al grande pubblico in Europa, dove venivano ampiamente pubblicati. Negli archivi di Salamanca sono presenti tantissimi scritti al riguardo, un deposito di trucchi di guerra; una raccolta di manuali che potremmo definire “per aspiranti conquistatori”. E, alla vigilia della battaglia, furono le lezioni scritte di Cortes che ispirarono Pizarro e i suoi uomini.

Al contrario, l'imperatore inca Atahualpa non aveva mai sentito parlare di Cortes, e nemmeno dei suoi vicini, gli Aztechi. Grazie alla geografia delle Americhe, era praticamente impossibile che qualsiasi idea, tecnologia o notizia si diffondesse da nord a sud. Quindi, mentre la civiltà Maya dell'America centrale aveva inventato una forma di comunicazione scritta, essa non era mai arrivata fino al Perù. Gli Inca erano isolati, e Atahualpa non aveva mai visto un libro prima d'ora.

Quindi, secondo un aneddoto, quando gli viene presentata una copia della Bibbia, il 16 novembre 1532, Atahualpa lancia l'oggetto alieno sul pavimento; provocando, lui in catene, una ancor più furiosa reazione da parte dei conquistatori. L'impatto combinato di truppe montate, polvere da sparo e acciaio affilato portò a un massacro; e Atahualpa viene sequestrato personalmente, e tenuto come suo schiavo, dallo stesso Pizarro.

Nel giro di poche ore, l'Impero Inca è in rovina; ma la storia del trionfo europeo non è finita.

Il virus: arma di distruzione di massa

Settemila Inca morirono a Cajamarca. Nel corso di una generazione, gli spagnoli ne uccisero poi altre decine di migliaia. Ma gli studiosi ci riferiscono che fino al 95% della popolazione nativa di tutte le Americhe fu spazzata via dopo la conquista. E il genocidio militare, da solo, non può spiegare questo numero. Invece, gli studiosi scoprono che i nativi americani caddero vittime di germi europei, infezioni che non avevano mai incontrato prima.

Ci si rende conto che malattie europee come il vaiolo erano, per gli spagnoli, un'eredità fatale di migliaia di anni di domesticazione dei mammiferi. Gli allevatori europei, allevando bovini, maiali, pecore, capre, cavalli e asini, vivevano in stretta vicinanza con i loro animali; respirando, mangiando e bevendo germi di animali. Alla fine alcune malattie sono passate alla popolazione umana e le epidemie risultanti avevano spazzato via milioni di europei. Ma ogni volta alcune persone sopravvivevano, e le immunità che avevano sviluppato passavano attraverso i loro geni alla generazione successiva. I conquistatori che salparono per le Americhe trasportavano queste immunità.

In Perù il lama non è mai stato portato al chiuso e mai munto, quindi le prospettive di diffusione di malattie trasmissibili da animali erano state notevolmente ridotte.

Ma poi arrivarono gli europei e arrivò magari un solo spagnolo, infettato dal vaiolo e le conseguenze furono devastanti. La malattia svuotò il continente, uccidendo milioni di indigeni che non avevano alcuna esposizione precedente e quindi qualsiasi immunità.

Il trionfo spagnolo fu completo.

***

P.S.: oltre al discorso dell’ “arma finale”, c’è un’altra lezione che forse possiamo trarre, e che, oggi ci tocca da vicino. Senza dubbio le malattie più letali per il genere umano ci sono trasmesse da animali; e non dovevamo aspettare il Coronavirus per capirlo. Faremo qualcosa per arginare questo pericolo in futuro? Non ho letto alcuna risposta, tranne che, sembra, i cinesi abbiano vietato il mercato di animali selvatici.

 

Inserito il:03/06/2020 19:40:00
Ultimo aggiornamento:03/06/2020 19:47:21
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