Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Paul Jackson Pollock (Cody, Wyoming, 1912 - Long Island, 1956) – War

 

Novecento, secolo non concluso (3)

(seguito)

di Galileo Dallolio

 

2.9 - Adriano Olivetti 1901- 1960 intellettuale, imprenditore, editore

Adriano Olivetti nei primi anni Trenta divenne Direttore generale poi Amministratore delegato dell’Azienda fondata dal padre nel 1908. Fu considerato sovversivo dalla Questura di Aosta (fu un oppositore del regime fascista, partecipò con Carlo Rosselli, Ferruccio Parri, Sandro Pertini alla liberazione di Filippo Turati) ed  attraverso  viaggi di studio negli Stati Uniti e in Europa, elaborazioni di temi filosofici, profonda attenzione ai valori della persona e alla cultura, capacità manageriali straordinarie, collaborazioni con poeti, scrittori, sociologi, psicologi, ricercatori creò di fatto un’azienda che se non fosse morto a 59 anni nel 1960, avrebbe potuto diventare ‘ un modello d’impresa che non fosse rubricabile né all’interno del capitalismo né all’interno del socialismo. Un’impresa, cioè, che fosse sociale e pubblica senza appartenere allo Stato, in cui il metodo della ricerca dell’efficienza economica fosse coniugato con la salvaguardia degli interessi collettivi’.[1]  Queste sue parole esprimono con efficacia il suo pensiero ’ La nostra società crede nei valori spirituali, nei valori della scienza, crede nei valori della cultura, crede infine, che gli ideali di giustizia non possano essere estraniati dalle contese ancora ineliminate tra capitale e lavoro. Crede soprattutto nell’uomo, nella sua fiamma divina, nella sua possibilità di elevazione e di riscatto.’ Tra il 1945 e il 1960 progettò e realizzò in parte l’iniziativa politica Comunità concreta a Ivrea, a Matera e altrove . L’iniziativa ‘piacque a Luigi Einaudi e ai laici, azionisti e primofederalisti Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi’ (E.Renzi) ed entrò nei dibattiti dell’Assemblea costituente  Ma è nella fase che sta vivendo oggi  l’Europa  che diventa possibile  una ripresa e una attualizzazione del comunitarismo olivettiano. Va inoltre ricordato che l’avere messo  la persona[2] e la cultura, al centro del progetto imprenditoriale, ne è derivata una qualità dei lavoratori  diventata uno dei cardini dell’eccezionale successo industriale della Olivetti ’ Alla fine del 1990, il Gruppo Olivetti comprendeva la casa madre, la ICO, ed una costellazione di 260 imprese, industriali e commerciali, attive in 33 paesi diverse. Il personale occupato raggiungeva 53.679 persone.Le allocazioni industriali erano presenti oltre che in Italia, in Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Brasile , Messico, Singapore e Stati Uniti.[3] Diversi e importanti gli imprenditori che hanno applicato idee presenti nel Paradigma Olivetti, grande  e permanente è la notorietà di Olivetti iniziata con una mostra leggendaria ‘ il 22 ottobre 1952 al Museum of Modern Art di New York  diventata poi itinerante in California, Canadà, Georgia, Illinois, Massachusetts, Tenneessee e Wisconsin’ rappresentando un modello per l’industria americana relativo non solo alla progettazione, ma anche al riconoscimento dell’elemento umano nella produzione industriale.’[4]

Le edizioni di Comunità e la modernizzazione della cultura in Italia

Le edizioni di Comunità furono fondate da Adriano Olivetti nel 1946, tutt’ora in sviluppo attraverso l’attività del nipote Beniamino de’Liguori Carino segretario generale della Fondazione Adriano Olivetti. Uno sguardo alle collane ricavate da un catalogo del 1964 fa comprendere l’attività di modernizzazione della cultura in Italia: Biblioteca di Studi Politici, Saggi di cultura contemporanea, Passato e presente, Classici della sociologia, Studi e Ricerche di Scienze Sociali, Humana Civilitas, Cultura e Realtà, Terzo Mondo, Collezione di Architettura e Urbanistica, Studi e Documenti di Storia dell’Arte, Quaderni di Arte e di Architettura Moderna, Collana Ciriec. Centro studi per i popoli extra-europei dell’Università di Pavia, Civiltà industriale, Saggi di Varia politica, economia e filosofia. Rivista Comunità e altri periodici. E questi sono alcuni autori: Simone Weil, Søren Kierkegaard, Albert Schweitzer, Richard Neutra, Paul Claudel, Jacques Maritain, Martin Buber, Nikolaj Aleksandrovič Berdjaev, Thomas Stearns Eliot, John Kenneth Galbraith, Joseph Schumpeter , Lewis Mumford, Denis de Rougemont …

 

3 - Appunti sugli inizi dell’elettronica in Olivetti

Concludo questi appunti con un richiamo all’elettronica, citata come sviluppo delle grandi scoperte della fisica avvenute a partire dalla seconda metà dell’Ottocento e sviluppata nel primo Novecento.

Il periodo che va dal 1949 al 1965 ha visto la nascita del primo calcolatore elettronico a transistor al mondo Elea 9003 nel 1959 e nel 1965 con il primo personal computer al mondo la Programma 101 creata dall’ing. Pier Giorgio Perotto, già collaboratore di Mario Tchou scomparso nel 1961.  

 

3.1-Enrico Fermi in visita alla Olivetti di Ivrea nel settembre 1949

Il 17 settembre 1949 Ivrea ha vissuto una delle sue più grandi giornate. Oltre 130 insigni sapienti della fisica tra i quali i premi Nobel Enrico Fermi e Sir Thomson, e gli autorevolissimi scienziati: Amaldi, Alvén, Clay, Segré, Colonnetti, Polvani, Alvian, Huner ... reduci dal Congresso internazionale di Como hanno visitato la Olivetti, ricevuti dall’ing. Dino anche a nome del fratello ing. Adriano trattenuto a Bari per la Fiera del Levante (dove la ditta ha un ammiratissimo stand).

Ciascuno, ricevuto con cordiale signorilità, sostò prima nel giardino e nell’edificio del Nido Olivetti per l’infanzia interessandosi a fondo della bella istituzione e poi passò nei reparti della fabbrica percorrendoli tutti uno a uno.

La Olivetti è una fabbrica molto interessante per la distribuzione e l’attrezzatura tecnica che la caratterizza, ma anche per le organizzazioni assistenziali in favore degli operai e degli impiegati di cui è dotata, organizzazione che la pongono all’avanguardia nel campo sociale (parole di Enrico Fermi)” Mario Franchini (morto a 89 anni nel 2021) è stato giornalista e animatore di eventi culturali[5]

12.1.’Si dice che sia stato Enrico Fermi ad indirizzare Adriano sulla via dell’elettronica’

‘Si dice che il primo a indirizzare Adriano sulla via dell’elettronica sia stato Enrico Fermi, durante una visita alla fabbrica di Ivrea nel 1949. In quegli anni si procede però senza troppa determinazione: qualcuno ricorda un giovane assistente di fisica (dell’Università di Torino), Guido Bonfiglioli, che sperimenta circuiti elettronici  da solo in uno studiolo finchè è rinviato per non scontentare il direttore tecnico Beccio, che confida solo nella meccanica e nel genio di Natalino Capellaro. E poi l’ingegnere Delfino Insolera, che lavora a mezzo tempo con le inchieste del GTCUC per il piano regolatore canavesano’[6].

 

12.2 ‘Ad Adriano va interamente ascritto il merito di essere entrato nel mondo del trattamento avanzato dei dati’

“La società Olivetti Bull spa è costituita a Milano il 7 dicembre 1949 tra la Compagnie des Machines Bull di Parigi e la Ing. C.Olivetti di Ivrea. La Olivetti aveva preso la rappresentanza delle apparecchiature Bull già nel lontano 1931 per iniziativa di Camillo Olivetti, ma è solo all’inizio degli anni Cinquanta, anche a causa dell’interruzione causata dal periodo bellico, che Olivetti e Bull decidono congiuntamente di fare concorrenza ad IBM nel promettente mercato italiano. E’ sicuramente ad Adriano Olivetti (ed in seguito a suo figlio Roberto) che va interamente ascritto il merito di avere compreso quanto importante per l’azienda fosse l’entrare nel mondo del trattamento avanzato dei dati andando oltre le ormai consolidate posizioni di Olivetti nel calcolo e nello scrivere ed intuendo che lo sviluppo della tecnologia verso una possibilità di impiego di impianti meccanografici, e successivamente elettronici, avrebbe aperto nuovi ed interessanti scenari.[7]

 

12.3-‘ Lontano da Ivrea, qualcosa si muove anche in Olivetti’

‘Eppure, lontano da Ivrea, qualcosa si muove anche in casa Olivetti. L’ispiratore dell’iniziativa è Dino Olivetti[8]( 1912-1976) , il fratello più giovane di Adriano Olivetti, recatosi negli Usa per sfuggire alle leggi razziali. Studente al MIT si fa contagiare dall’entusiasmo per i calcolatori e in qualità di Direttore della Olivetti Corporation of America patrocina la costituzione di un Laboratorio elettronico. La struttura viene inaugurata nel 1952 a New Canaan nel Connecticut e affidata alla direzione di Michele Canepa, che si dalla sua assunzione alla Olivetti nel 1949 segue in timidi passi da Ivrea nel mondo dei calcolatori’[9]

12.4 ‘Vengo solo se posso occuparmi di calcolatrici elettroniche’

Delfino Insolera 1920- 1987, dal suo curriculum manoscritto ‘ingegneria Roma 1943, laurea in filosofia Milano 1951, esperienze di lavoro Siemens Milano 1949-19952, telefonia alta frequenza, Olivetti Ivrea 1952-1953 calcolatori elettronici. Esperienze d’insegnamento Ipsoa Torino 1953-1958, Isida Palermo 1959, Scuola Olivetti di Firenze 1960, Università di Padova 1961-1964, Istituto Superiore di Urbino 1971-1974 ‘Mezzi e Metodi della comunicazione visiva’ ‘Ho conosciuto l’ingegnere Adriano Olivetti, il quale personalmente mi ha invitato ad andare a Ivrea. Io gli ho detto: guardi che non cerco un lavoro qualsiasi, perché un lavoro ce l’ho già, vengo solo se posso occuparmi di calcolatrici elettroniche. Lui mi ha detto: sì, sì, certamente, stiamo proprio cominciando. Solo che sono capitato in un momento in cui infuriava una lotta furibonda tra i ‘meccanici’ cioè i tecnici delle vecchie macchine calcolatrici, e gli ‘elettronici’ che volevano arrivare con le nuove. Erano ancora più forti i ‘meccanici’ e io non lo sapevo. Sono arrivato là come ‘elettronico’ e ho sbattuto contro questi, che tra l’altro tendevano a estromettere tutti quelli che venivano introdotti dall’ingegnere Adriano Olivetti’[10]

12.5 Assunzione dell’Ing. Mario Tchou nel 1955, origine della Divisione Elettronica Olivetti e del primo grande calcolatore italiano Elea 9003, nel 1959

 

 ‘Olivetti oggi’, nel prossimo futuro

Sul mondo Olivetti - storia, studi, ricerche, convegni, pubblicazioni, ecc.- come rileva Pietro Bordoli nella prefazione al libro di Giacomo Ghidelli ‘Comunicazione Olivetti: dal mito alla storia[11] , sono 2.070.000 i risultati su Google e restringendo la ricerca a ‘storia Olivetti’ si ottengono 866.000 risposte. Questi numeri, che parlano di una vitalità inesausta del nome Olivetti, vanno integrati con migliaia di testi e di eventi - articoli, studi, saggi, tesi di laurea, mostre in corso in Europa, seminari, incontri a distanza,  ..- e con la crescita di iniziative collegate a Ivrea-Olivetti  Patrimonio Unesco dell’Umanità e con l’attività della organizzazioni storiche come la Fondazione Adriano Olivetti, l’Archivio Storico Olivetti , l’ Associazione Spille d’oro; e di quelle sorte dopo il 2001come Olivettiana.it , Olivettiani.org;  Grazie “Olivetti” (in fb), Associazioni di ex dipendenti nel Mondo e altre ancora e ognuna con una propria  peculiarità. Poiché faccio parte di Olivettiana.it, sorta nel 2001 presso l’Università di Bologna, dipartimento di sociologia, con un convegno che ha visto la partecipazione della signora Laura Olivetti, figlia di Adriano, informo che Olivettiana è diventata dal 2022 Associazione di Promozione Sociale. Tra gli scopi, segnalo il dialogo con il mondo universitario. Attualmente il dialogo è in corso con il Dipartimento di ingegneria- studenti, docenti, dottorandi -– dell’Università di Firenze, nella cui Aula Magna, nel dicembre 2021 è stato organizzato un convegno per i 120 anni dalla nascita di Adriano Olivetti[12]. In questi giorni sono pubblici gli atti del Convegno internazionale di studi su Identità Olivetti Spazi e linguaggi 1933-1983, nato dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, dall’Università Iuav di Venezia, scuola di dottorato e da Éc al di Losanna che ha visto la collaborazione di Olivettiana.  I materiali presenti nel sito sono tutti a disposizione. [13] L’inizio di questo articolo ha visto la parola guerra protagonista, siamo fiduciosi che la storia della Olivetti, unica al mondo, come è stato unico il lascito morale di Adriano Olivetti, possa trovare uno spazio nelle prevedibili fasi di riorganizzazione di alcuni settori delle Istituzioni europee.   

 

 

[2] Emilio Renzi Persona. Una antropologia filosofica nell’età della globalizzazione’ ATì editore 2014

Dello stesso autore sul sito Olivettiana.it, come si vedrà in nota può essere richiesto in formato digitale Comunità concreta. Le opere e il pensiero di Adriano Olivetti (gratis)

[3] G.de Witt, Le fabbriche e il mondo. L’Olivetti industriale nella competizione globale 1950-1990’Angeli 2005

[4] Caterina Toschi, L’idioma Olivetti 1952-1979, NYU Florence, Quodlibet  p.28

[5] Marco Pivato, Il miracolo scippato. Le quattro occasioni sprecate della scienza italiana negli anni sessanta, Donzelli ed. 2011 p.23  ‘Agli inizi degli anni sessanta, l’Italia vantava alcuni poli di eccellenza scientifico-tecnologici che il mondo le invidiava in quattro settori strategici: informatico, petrolifero, nucleare, medico’.

[6] Valerio Ochetto, Adriano Olivetti, la biografia, Comunità ed. p.213

[7] Pietro Bordoli Olivetti-Bull 1949-1964, tesi di laurea all’Università di Modena Reggio, Facoltà di Scienze delle comunicazioni ed Economia, a.a, 2010-2011

[8] Su Dino Olivetti, un protagonista sconosciuto si veda Giuseppe Silmo Olivetti Una storia breve, Hever 2017 pp.191-192

[9] Giuditta Parolini, Mario Tchou: ricerche e sviluppo per l’elettronica Olivetti,  Egea Bocconi  2015

[10] Come spiegare il mondo, raccolta di scritti di Delfino Insolera, Zanichelli 1997 p.478

[11] https://www.nelfuturo.com/Comunicazione-Olivetti-dal-mito-alla-storia

[12] https://www.adrianoolivettiingegnere.unifi.it/p16.html

[13] https://olivettiana.it/comunita-architettura-stile-ai-tempi-di-adriano-olivetti-1033-1960-mario-piccinini-ed-inu-ottobre-2021/; https://olivettiana.it/emilio-renzi-lavventura-olivetti-nella-treccani-2/; https://olivettiana.it/la-sociologia-dellorganizzazione-nasce-alla-olivetti/: https://olivettiana.it/comunita-e-democrazia-nel-pensiero-politico-di-adriano-olivetti/; https://olivettiana.it/centri-comunitari-e-i-rur/; https://olivettiana.it/i-legati-traditi-di-adriano-olivetti/; https://olivettiana.it/le-sette-parole-chiave-della-olivetti-1926-1978/; https://olivettiana.it/paolo-volponi-la-poesia-e-il-potere/https://olivettiana.it/materiali/ (il libro di Emilio Renzi, Comunità concreta, può essere richiesto e verrà spedito in formato digitale gratis).

Novecento, secolo non concluso sarà pubblicato anche su www.olivettiana.it

 

Inserito il:29/03/2022 13:14:16
Ultimo aggiornamento:29/03/2022 13:42:30
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