Elizabeth G. Blanchard (Hampton Roads, Virginia, Usa) - Blue Hydrangeas
L’ortensia blu!
di Giorgio Cortese
Come sarebbe la vita dei nostri giardini senza l’ortensia?
Più triste e monotona, sicuramente meno affascinante?
Oggi pomeriggio nel giardino ho abbracciato un’ortensia magnifica.
Ci siamo fatti molte promesse e ci siamo dati appuntamento al primo chiaro di luna.
Dell’ortensia amo il turgido dei fusti, la vibrazione dei blu e dei rosa nei petali, la chioma esuberante che sembra custodire un grande silenzio.
Ho sempre avuto un debole per le ortensie, quelle azzurre, sono uno dei pochi fiori scompigliati, ma con una resistenza ammirevole, che rimangono belli anche quando non sono più freschi.
Mi attira il suo blu, turchese intenso, quale è il segreto di tanto splendore? Alcuni dicono che bisogna sotterrare in primavera accanto alle sue radici ferri vecchi e chiodi arrugginiti.
Le ortensie, come me amano i cortili ombrosi, l'anima silenziosa dei muretti.
I colori delle ortensie mi fanno sentire bene, ritengo l’ortensia una grande commediante, quando ha sete, per esempio, non si limita a inchinarsi un pochino come fanno le altre piante per chiedere con cortesia dell’acqua.
No, lei si butta a terra in modo plateale, simula uno svenimento da damigella, affloscia drammaticamente i rami erbacei come se stesse interpretando La morte del cigno davanti a centinaia di spettatori in lacrime. Poi, una volta dissetata, eccola che ostenta quelle sue sfere fiorite come fossero fuochi d’artificio, bum bum patatrac, e tende le grosse foglie carnose verso il cielo come a invocare un applauso divino.