Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Dunja Zubak (Zagreb, Croatia -    ) - Ants (2009)

 

Prova di invasione

di Vincenzo Rampolla

 

Ora che Lui e Lei sono andati a spasso con il piccolo, possiamo uscire allo scoperto, senza alcun timore. Bisogna agire rapidamente. Prima che rientrino dobbiamo rimediare ai danni subiti durante l'ultimo attacco.

Nonostante l'accurata preparazione della squadra delle operaie, la bassa temperatura ci aveva giocato un brutto scherzo. La massa nera formicolante sul coperchio della bottiglia di latte era perfetta, com’era giusta la dose di liquido vischioso depositata sopra. Nel frattempo il liquido si era indurito rapidamente ed a Lei era bastato afferrare la bottiglia per vedere cadere l'intera squadra di operaie che si era sacrificata al gelo per tutta la notte.

L'inserimento di una squadra guastatrice all’interno del toast aveva invece funzionato con eccellenti risultati.

Appena Lui si era ripreso dal disgusto provocato dal coperchio della bottiglia di latte, gli era bastato dare un morso al suo delizioso toast per perdere totalmente il controllo dei nervi. Uno spesso strato di formiche nere gli era rimasto tra le gengive, mentre il prosciutto che aveva accuratamente preparato la sera prima, era ricoperto di una gelatina verdastra ottenuta con la complicità delle afidi.

Tutto questo fa parte del nostro obiettivo: minargli il sistema nervoso fin da inizio giornata, la colazione è il momento ideale e indurlo a lasciare per sempre la casa.

Le afidi e le formiche rosse sono i nostri migliori alleati e senza di loro non avremmo potuto ottenere questi risultati. Dalle afidi verdi zampilla un siero dolciastro di cui siamo molto ghiotte. Ci permette di nutrirci e di produrre, a nostra volta, numerosi tipi di liquidi vischiosi oltre alla gelatina.

Noi ospitiamo le afidi sotto le radici delle rose, in giardino, nel nostro Quartiere Generale. Lei non potrebbe mai immaginare che proprio sotto le sue rose si nascondono tante formiche nere da invaderle l’intera casa. Ma a noi non è mai venuto in mente di farlo, perché da più di mille generazioni abitiamo in quest'angolo di giardino e l’abbiamo sempre curato e protetto con particolare zelo. Le cose sono cambiate da quando Lui e Lei si sono installati.

Acqua sporca, fertilizzanti, tagliaerba e le frequenti e violente vangate hanno distrutto le nostre costruzioni; recentemente i cinque piani dei magazzini di viveri e radici sono stati devastati. Hanno causato un incolmabile danno alla comunità e hanno messo in pericolo lo sviluppo delle larve.

Ogni anno più di un milione di larve si schiudono e la loro sopravvivenza è assicurata dall'infaticabile attività di attenzione e di nutrimento affidata alle operaie.

Alle larve della colonia si aggiungono anche quelle di altri formicai che ci vengono procurate dalle formiche rosse. Loro sono specialiste in queste genere di incursioni e il bottino che ci consegnano ci permette di alimentare continuamente le squadre guastatrici e le schiave volontarie della morte, destinate a immolarsi nelle operazioni più rischiose. In compenso noi forniamo alle formiche rosse una parte del nostro siero, che altrimenti non saprebbero come procurarsi. Grazie al roseto noi controlliamo infatti il monopolio del siero delle afidi su una vastissima zona e questa colonia ha raggiunto una grande notorietà per la qualità dei suoi alimenti.

L' Operazione colazione era stata programmata con particolare impegno ed era stata posta la massima precisione nella scelta dell'ora dell'attacco. Lui e Lei infatti si alzano sempre all'ultimo minuto e tutte le mattine sono in ritardo; dopo una rapida colazione salgono insieme in auto e attraversano la città per recarsi al lavoro.

Queste notizie vengono quotidianamente verificate dalle squadre scrutatrici che si installano nella loro auto e ogni sera ci fanno un rapporto completo sugli spostamenti. Un'operazione sferrata al mattino presto ci ha consentito di giocare sul tempo; solo in questo modo abbiamo limitato le perdite e in parte abbiamo compensato la disfatta subita nell’ultima azione.

Si era trattato di un vero insuccesso e avevamo sfiorato la catastrofe. Il risultato era stato di grande effetto, perché ci eravamo ficcate sotto il loro cuscini, in camera da letto. Avevamo riempito quello spazio facendo disegnare alle volontarie due grandi cerchi neri in movimento vorticoso. Praticamente queste erano rimaste invischiate tra cuscino e lenzuolo grazie alla resistenza dei nostri potenti mezzi tecnici.

La loro reazione è stata violentissima e imprevista.

Usando gli stessi cuscini come armi, ci avevano completamente sgominato.

Dopo avere picchiato all'impazzata sul letto si sono armati di bombole di insetticida e ci hanno annientato. Sembravano in preda alla follia; urlavano e spruzzavano i loro liquidi mortali lungo l'intero perimetro della camera da letto, all'altezza dei battiscopa. Le squadre di volontarie si erano installate solo a tratti sugli zoccoli di legno, per simulare l'esistenza di una lunga fila di formiche attorno a tutta la stanza. L’inganno aveva funzionato e fino a notte fonda l'aria della camera era irrespirabile e si erano rifugiati a dormire nella stanza del piccolo, accampati accanto alla sua culla.

La decimazione delle nostre squadre ci aveva costrette a una lunga tregua, ma aveva anche reso possibile correggere i numerosi errori fatti in precedenza.

Finalmente avevamo raggiunto la giusta preparazione, quella necessaria per sferrare l'attacco finale con l'Operazione piccolo, un'invasione diretta e simultanea distribuita su cinque fronti, con un enorme spiegamento di forze e materiale bellico. Essa avrebbe rappresentato la grande prova, indispensabile per liberare la casa dai tre incomodi occupanti.

Da questo momento l'attività dell'intera colonia è febbrile e totalmente concentrata sull’ Operazione piccolo.

Per prima cosa viene potenziato il numero di sentinelle. Successivamente le squadre addette alla sorveglianza degli ingressi nella colonia, dei tracciati da percorrere e delle postazioni in cucina e garage riceveranno razioni di siero più abbondanti, a condizione di raddoppiare i turni.

Vengono quindi studiati percorsi diversi da quelli abituali, per raggiungere bagno e cucina dall'esterno, una tattica alternativa di sicuro effetto.

A partire dal garage si è tracciata una pista che inizia in giardino e sale in bagno attraverso la feritoia sotto la finestra. La nuova via costeggia i tubi dei cavi elettrici, è quindi molto più sicura della solita e consente a un elevato numero di operaie di agire speditamente e indisturbate.

Dal bagno infine si può entrare nella camera del piccolo attraverso un altro cammino alternativo, ricavato in alto sopra le piastrelle; scorriamo invisibili e scendiamo dietro lo stipite della porta senza attraversare il corridoio. Raggiungiamo l’obiettivo costeggiando il muro della camera, certissime di non essere viste.

Queste varianti sono indubbiamente più sicure e in caso di pericolo ci permettono di effettuare una ritirata strategica riducendo al minimo le perdite.

Mentre ogni classe di formiche continua instancabile a seguire il programma di produzione stabilito per generare il giusto numero di larve e quindi di nuove forze, le squadre di addestramento fanno provare, riprovare e ripetere incessantemente le azioni individuali e di gruppo che tutte le operaie dovranno compiere nei punti prescelti.

Una squadra assegnata alla vasca, dopo che Lei come tutte le sere avrà terminato il suo bagno, si impegnerà per spalmarvi una striscia di liquido vischioso, a partire dallo scarico dell'acqua fino all'interruttore.

Questo primo fronte produrrà subito un notevole effetto: non appena Lui, entrato in bagno, toccherà l'interruttore per accendere la luce, in quell'istante uno squadrone di schiave dichiarerà l’invasione in massa della mano e procederà allineata dal polso in direzione dello scarico della vasca.

Un secondo fronte sarà costituito da un nero strato di soldati posti sulla mensola dello specchio, al momento in cui Lui dovrà lavarsi i denti.

Il terzo fronte si anniderà nel rotolo di carta igienica.

Il quarto agirà simultaneamente nella camera del piccolo dove Lei dovrà pulirlo e cambiarlo prima di metterlo nella culla.

Le schiave in agguato nella biancheria del piccolo dovranno infilarsi tra ogni pannolino. Si disporranno in piccoli cerchi neri e saranno impegnate in una convulsa danza di guerra circolare.

Il quinto fronte, il più delicato, prevede un intervento sotto il cuscino del piccolo, subito dopo che Lei si sarà liberata dei pannolini pieni di formiche. Dopo essersi ripresa, avrà aperto un nuovo pacco e l'obiettivo è di creare la massima tensione emotiva, soprattutto in Lei.

A quel punto le squadre di soldati specializzati usciranno dalla base tra il materasso e il cuscino e invaderanno rapidamente la testa del piccolo, ricoprendo i suoi biondi capelli con una calotta scura. I soldati di questa squadra avranno anche il compito di aggrovigliare i riccioli e con la propria riserva di bava vischiosa e adesiva, di impastarli con minuscole pallottole di terra in dotazione a ogni combattente.

L’Operazione piccolo ha avuto successo e l’effetto è stato traumatizzante.

Lui e Lei, con i volti sfigurati dal terrore, hanno messo a soqquadro l'intera stanza del piccolo, mentre tutte le squadre si davano alla fuga attraverso la via del bagno. Lei urlava, si dimenava e piangeva. Proteggeva il piccolo e lo stringeva tra le braccia. Senza sosta lo baciava sulla testa e ad ogni bacio si riempiva la bocca di formiche e delle loro munizioni acidule e dure. All'improvviso, quasi soffocata, il suo respiro si è fatto sempre più affannoso e tra i singhiozzi ingoiava e deglutiva formiche. Poi presa dal panico, si è rifugiata in bagno e mentre si lavava e sputava nella vasca, è rimasta impietrita dinanzi alla nera fila che implacabile sfilava verso l'interruttore.

Lui, paralizzato e in uno stato di totale confusione, lanciava alla moglie sordi mugolii di disperazione. Poi di sorpresa, con un filo di voce le ha detto: Filiamo all'ospedale, presto!

Era quello che volevamo.

Questa notte, le dieci squadre dell’Operazione piccolo, ognuna composta di tante minute e innocue formiche nere, sono finalmente riuscite a riunire insieme Lei, Lui e il piccolo. Installata in garage, la squadra Missioni Speciali attende nell'auto gli ultimi ordini del Centro Operativo.

Lui avvia il motore, Lei respira a fatica e strofina la bocca con la manica della vestaglia. Tiene il piccolo in braccio, i capelli affogati nel formicaio, infagottati in un asciugamano e gli occhi e il viso imbavagliati dalla paura. L'auto esce dal paese e a tutta velocità imbocca la strada diretta al Centro di Pronto Intervento Medico della zona. All'interno del parabrezza, un battaglione di soldati esce dalle bocche di aerazione e un sottilissimo disco nero inizia lentamente ad animarsi dal basso. Sale verso l’alto, si gonfia a destra, si apre a sinistra. Inesorabile avanza, guizza e si dilata sull’intero lunotto e fulmineo oscura la guida.

Lo schianto è fatale.

I corpi di Lui, di Lei e del piccolo ora giacciono nelle scarpata, immobili tra le lamiere.

Una sottile fila di operaie nere si stacca dall'auto, si snoda nella notte attraverso le zolle e i fili d'erba del campo e compatta si dirige verso la più vicina colonia. L’ultima fase dell’Operazione piccolo si è conclusa con successo.

Manca il rapporto finale, da inviare al più presto al Centro Operativo.

 

Inserito il:12/07/2019 19:03:57
Ultimo aggiornamento:12/07/2019 20:10:46
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