Ewa Tresenberg Miluz (Gowarzewo, Wielkopolskie, Poland) - Summer Hope
Arriva l’estate
di Gianni Di Quattro
La stagione in cui il pensiero si lascia andare, fa caldo, i sentimenti e le emozioni si annacquano, non si diventa ottimisti, ma fatalisti, le cose che accadono è perché devono accadere, è meglio scansarsi se si può sempre e rimandare tutto, persino un’analisi medica o un progetto per il futuro.
E’ anche la stagione dei sogni, della irrealtà, quando si pensa di essere forti senza averne alcun motivo, si costruiscono relazioni che poi si perdono, si fanno ipotesi strampalate sul futuro di tutto, del paese, degli amici, di certe situazioni, di se stessi.
È una stagione bella però l’estate proprio perché concede una vacanza a tutti anche se non si va in vacanza. Perché anche i paletti che ciascuno ha posto nella propria vita di qualunque tipo diventano trasparenti, quasi scompaiono.
Non per tutti forse è così, ci sono quelli che riflettono su questo mondo prigioniero di forme di potere che negli ultimi anni hanno aumentato la diseguaglianza tra gli uomini, hanno aumentato la miseria, hanno aumentato l’odio degli uomini contro altri uomini, hanno aumentato la indifferenza verso la natura, verso il futuro e cioè verso la sorte e la vita di chi viene dopo di noi, figli, nipoti, giovani insomma. Per costoro anche l’estate è una stagione di tristezza, in cui si maledice la mancanza di cultura degli uomini in aumento e che è la causa dei mali che stanno costringendo tutta l’umanità a riavvolgere il nastro della evoluzione, della civiltà, della intelligenza.
Poi ci sono i vecchi, quelli che sono ormai all’ultimo miglio della loro vita. Questi prendono l’estate come il momento propizio, l’ambiente più favorevole che conduce verso i loro ricordi e le loro nostalgie, quando erano alla conquista del mondo, sognavano avventure, immaginavano di cavalcare il futuro con bella gente vicino, con sicurezza.
Una stagione strana l’estate, indefinibile, una stagione ponte per tutti, per chi mette in pausa il proprio percorso di vita, per chi non riesce a scacciare la tristezza, per chi è verso la fine e cerca di coltivare la speranza attraverso i ricordi.