Aggiornato al 05/09/2025

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

 

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Il caso strano di…esistere

di Simonetta Greganti Law

 

Trasformare un quadro d’autore in parole …

 

Dopo aver soffiato sulle 85 candeline della mia torta, mi è stata offerta la fettina più piccola di tutti con la seguente motivazione: “ti fa male, non puoi mangiarne di più”.  Allora ho urlato per la frustrazione, senza preoccuparmi degli invitati presenti alla mia festa. 

A 85 anni ho realizzato che la torta era stranamente diventata la cosa più importante della giornata e mi era stata proibita.  Nessuno ha preso in considerazione le mie rimostranze, neppure quando ho dato in escandescenze.

Ammetto di essere stata eccessiva ma la rabbia mi ha costretta a comportarmi in questo modo, avevo aspettato tutto il giorno quel dolce e ora non trovavo giusto che mi venisse negato.  Ero certa di aver ragione e non riuscivo a comprendere questa imposizione di altri e soprattutto non riuscivo a far valere il mio punto di vista.

C’è qualcosa che si scopre col passare degli anni: la vecchiaia non è solo un corpo che cede, ma un percorso a ritroso.  Come nella storia di Benjamin Button che dalla vecchiaia torna sorprendentemente a ringiovanire, anche per tutti gli altri la senilità non è una conquista ma una retromarcia.  La vita non è una linea retta ma una parabola e quando se ne raggiunge il vertice si inizia a ridiscendere e si ritorna, senza neppure accorgersene, ad essere prima adolescenti e poi bambini.  Si rivivono così le età già trascorse che tutti rimpiangono ma che solo a ripercorrerle ci fanno rendere subito conto di quanto siano effettivamente tremende. E tutto ciò non basta dato che questo accade addirittura dentro ad un corpo rugoso e debole.

A 16 anni ci si ribellava sbattendo la porta, ora, con la vecchiaia si protesta sbattendo il bastone, prima si urlava per essere capiti, ora per essere ascoltati…unica differenza che da giovani si era convinti di essere immortali mentre ora il pensiero costante è proprio la consapevolezza di dover morire. 

E poi le imposizioni, ci obbligano ad indossare un maglione anche se si ha caldo solo perché qualcuno decide, purtroppo a ragione, che ci si possa ammalare.   E’ decisamente triste quando si realizza di essere trattati come un Tamagotchi, l’alieno elettronico virtuale giocattolo degli anni ‘90, dato che per chi convive con un vecchio l’importante è solo che questo mangi, dorma e che non muoia.

Eppure, nonostante ad una “certa età” si voglia difendere il diritto di avere torto, non viene più permesso di esprimere un’opinione e come fanno gli adolescenti ci si scontra con chi si ama di più per poter dimostrare, soprattutto a se’ stessi di essere sempre in grado di prendere decisioni per la propria vita prima di ripiombare nell’età dell’incoscienza.

Infatti, è proprio prima di lasciare la vita terrena che si torna nell’età dell’inconsapevolezza: prima si ridiventa bambini e poi neonati. In questa fase non esiste più la vergogna, l’orgoglio o l’invidia, e piano piano non si è più autonomi.

L’infanzia è un sogno felice, l’adolescenza è un urlo rabbioso mentre l’età adulta è una corsa affannosa e piena di doveri ma poi, dopo avere attraversato tutte queste età diverse si torna a riviverle al contrario, ridiscendendo la parabola dell’esistenza fino a raggiungere la morte che, come la nascita, rappresenta l’altro passaggio misterioso tra la vita terrena e l’aldilà.

 

 

Inserito il:03/09/2025 13:03:00
Ultimo aggiornamento:05/09/2025 18:33:44
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